Cobolli: "Battendo l'Inter aumentano le chance Juve, e se l'Udinese..."
Non è un caso che Giovanni Cobolli Gigli apra il suo cuore tifoso nel cuore delle Langhe, qualcosa più di una seconda casa per il presidente della Juventus, langarolo d’adozione. Capita così che un venerdì sera ad Alba, davanti a un centinaio di tifosi radunati nella splendida chiesa sconsacrata di San Giuseppe, si parli per due ore abbondanti di calcio e di Juve con toni diversi dall’intervista ufficiale e, quindi, con risvolti anche più frizzanti. Con una maglia bianconera davanti al tabernacolo, il tutto sembra un rito paganobianconero celebrato da un Cobolli infervorato nonché febbricitante («Me la sono presa a Roma... Visto il risultato, metterei la firma per un’influenza a settimana da qui alla fine»). E la sua omelia inizia così. «Sono uno juventino di 64 anni, ho imparato a vivere la mia vita da tifoso in modo atarassico, consapevole dell’alternarsi di periodi felici e più duri. Ho iniziato a emozionarmi con i pezzi di Tuttosport su Stacchini e ora trepido per Del Piero. Quando mi hanno chiesto di diventare presidente, mi sono sentito quasi schiacciato dalla storia e dai nomi dei miei predecessori, figure quasi mitiche come Gianni e Umberto Agnelli o Boniperti... Quello che mi ha fatto coraggio è stato comunque sempre l’idea dello “Stile Juve” che guida ogni mia azione. E’ per questo che preferisco guardare avanti piuttosto che perdermi nei rancori del passato. E davanti vedo discrete possibilità scudetto. Sì, il famoso 30% di cui ho parlato nei giorni scorsi. Qualcuno ha detto che è troppo prudente, io dico che è meditato ». «Perché mi sono messo lì e ho stilato una mia tabella, confrontando il nostro calendario con quello dell’Inter e quello del Milan, giusto per cautelarmi sul secondo posto. Ho azzeccato i pronostici di domenica scorsa, vediamo cosa succederà nelle prossime settimane. Io considero la vittoria contro l’Inter, perché quella partita la dobbiamo vincere a tutti i costi, il resto non ve lo dico, anche per scaramanzia. Però, se dovessimo battere l’Inter le possibilità potrebbero salire anche al 40-45%, soprattutto se l’Udinese si ricordasse di avere la maglia bianconera e di essere stata sempre una rogna per l’Inter». «Allo scudetto, insomma, ci credo anche se cerco di essere realista. Ma la cosa meravigliosa è che ci crede tutto l’ambiente: Blanc, Secco, Ranieri e la squadra. Io ho il privilegio di poter entrare negli spogliatoi ed è uno spettacolo vedere la carica che c’è fra i giocatori. Del Piero, Nedved, anche Buffon ci crede, nonostante dica il contrario, forse per scaramanzia. E poi c’è la coppa Italia, alla quale teniamo molto, perché sarebbe un trofeo importante e perché ci porterebbe a giocare la finale di Supercoppa italiana a Pechino, un mercato con milioni potenziali nostri tifosi». |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 168 volte