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2009-03-30

Ardito: "Penso solo alla salvezza"


LECCE - L'ha definita 'operazione ras­serenamento' e la sta portando avanti col cipiglio del sergente di ferro, pron­to al sorriso come all'arrabbiatura, Gigi De Canio. Ha detto ai giocatori che un silenzio stampa in cui è necessario far quadrato non serve a nessuno ed ai suoi uomini è tornata subito la parola; ha re­cuperato elementi che a Lecce sembra­vano in vacanza, come ha fatto capire ai 'senatori' o a quelli apparentemente in­toccabili che l'unico giudice, assieme a lui, è il campo per cui tutti possono an­dare in tribuna o scendere in campo dall'inizio. Dipende da come si allenano, dalla rabbia che dimostrano di avere, e di essere consequenziali nella presta­zione domenicale.
Sembrerà strano, ma un misero pun­ticino, quello conquistato domenica scorsa, legato alle conseguenze deter­minate sulla classifica dai risultati del­le altre squadre, ha creato questo picco­lo miracolo, nel senso che una speranza, seppur tenue, c'è e voglia di lottare tan­ta.
Tra i giocatori recuperati c'è anche Andrea Ardito, che in questa stagione aveva registrato pochissime presenze e lo ha fatto nel momento più delicato del­la partita con l'Atalanta chiedendo al giocatore toscano di gettare nella mi­schia l'ardore che lo caratterizza e quel­la capacità di lottare che ha nel DNA calcistico.
Il trentaduenne centrocampista non fa, ufficialmente, salti di gioia per il ritor­no in squadra, ma è nel suo stile essere misurato. Però la gioia è stata tanta per­ché domenica ha tagliato il traguardo della gara numero 300 tra i professioni­sti e il suo ingresso in campo ha consen­tito al Lecce di raggiungere il pareggio che lascia aperta la porta della speran­za. « Per la verità - dice - in questo mo­mento, più che pensare alla gioia perso­nale, per il mio rientro in campo dopo un lungo periodo, preferisco manifesta­re la soddisfazione, guardando all'impe­gno di tutto il gruppo e all'obiettivo pri­mario che la squadra si pone. Indubbia­mente, da ora sino alla fine, ci vuole la piena efficienza di tutti ed io sono con­tento di essere in una buona condizione fisica. Non ne ho mai dubitato, credete­mi, perché ho sempre lavorato con il massimo impegno anche in questo pe­riodo, nel quale ho giocato poco, con­vinto che, alla prima chiamata, avrei dovuto dimostrare di essere pronto». Ha dimenticato i mesi in cui ha dovu­to attendere il suo turno perchè - dice ­ « non fa piacere a nessuno non riuscire a trovare spazio, perché tutti abbiamo voglia di giocare. Ma pensare positivo aiuta perché, poi, quando arriva la chiamata, bisogna saper dare delle buo­ne risposte». Ora la corsa al posto è aperta perché, «col cambio di allenatore tutti partiamo da zero, sapendo che si fa bene in alle­namento, aumentano le chance di scen­dere in campo». Però, viene prima il Lecce: «In questo momento del campionato, e con poche partite che mancano alla fine, gli inte­ressi individuali vengono meno perché è la serie A è un bene per la società, per i tifosi e per noi calciatori per tutta una serie di motivi».
Quest'anno scadrà il contratto che lo lega al Lecce, ma Ardito dice che c'è tempo per parlarne. « L'obiettivo è la salvezza, se ci arriviamo è davvero una conquista » .
|di Elio Donno - Fonte: www.leccegiallorossa.net| - articolo letto 152 volte


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