In marcia verso Sudafrica 2010: opposte prestazioni dei 2 fantasisti rossoneri. Il campionato ha osservato un turno di riposo per consentire alle nazionali di proseguire nelle qualificazioni ai Mondiali che si svolgeranno nel 2010 in Sudafrica e questa pausa ci consente di riflettere sulle prestazioni di due delle stelle rossonere, che hanno offerto prestazioni di qualità diametralmente opposta nel corso delle loro recenti apparizioni in nazionale.
PIRLO - Il primo spunto ce lo fornisce proprio la partita vinta dall’Italia a Podgorica contro il Montenegro sabato scorso, incontro che ha avuto il suo protagonista assoluto in Andrea Pirlo, autore di una prestazione maiuscola, condita da un gol su rigore (con tanto di ‘cucchiaio’ di tottiana memoria) e dal sontuoso lancio che ha aperto la strada a Pepe per fornire l’assist del gol di Pazzini. Il regista bresciano ammirato con la maglia azzurra è parso lontano parente dello svagato non- protagonista della stagione rossonera e il segnale lanciato è forte e chiaro: se messo in condizioni ideali Andrea è ancora uno dei migliori centrocampisti del mondo, cosa di cui molti addetti ai lavori e anche numerosi tifosi rossoneri sembrano essersi dimenticati, essendosi abbandonati a prematuri de profundis per il regista che ha segnato gli ultimi 7 anni di storia rossonera e azzurra. E’ bastato inserire Pirlo in un centrocampo sostanzioso, concreto e potente (Palombo e De Rossi) e con davanti attaccanti che non saranno dei fenomeni ma che sicuramente si muovono e offrono diverse opzioni di passaggio (Quagliarella, Pepe, Iaquinta, Pazzini), per ritrovare il nostro numero 21 in splendide condizioni. Da qui l’interrogativo: siamo sicuri che il suo scarso rendimento in maglia rossonera dipenda solo da sue mancanze, pur innegabili nel corso di questa stagione, e non invece da una struttura di squadra e da interpreti poco efficaci e incapaci di creare il ‘contorno’ adatto alle sue giocate? Ci si permetta anche un modesto e piccolo ‘consiglio per gli acquisti’: nonostante l’errore grossolano che ha provocato poi il cartellino giallo (sarebbe stato più giusto il rosso a onor del vero) a Cannavaro, Palombo ha dimostrato una volta di più il suo valore e la raggiunta maturità tecnica. Prima di vederlo approdare in qualche altra grande (Mourinho lo stima moltissimo), forse sarebbe il caso di sfruttare i buoni rapporti con la Sampdoria e le numerose contropartite tecniche a disposizione per portare a casa un elemento che darebbe peso e qualità al bolso centrocampo milanista.
DINHO - A far da contraltare allo sfolgorante Pirlo in ‘salsa azzurra’, c’è lo sbiadito Ronaldinho che si è esibito nel pareggio 1 a 1 ottenuto dal Brasile, orfano di Kakà per necessità e di Pato per scelta di Dunga, in Ecuador. L’involuzione dell’ex Barcellona sembra ormai senza fine e la mancata rinascita in verdeoro non lascia sperare in repentini cambiamenti di rotta tanto più che, seguendo un copione ormai noto ai ‘brasiliani d’Europa’ che tornano in patria per gli impegni della nazionale, è apparso sui media brasiliani uno sfogo sulla sua scontentezza per la situazione al Milan e sulla necessità di fare un punto della situazione con la società. Dopo un autunno da trascinatore assoluto, il Ronaldinho del 2009 è un fantasma e il suo rendimento è in picchiata, ma non procedere nemmeno a qualche altro tentativo per recuperare il suo talento cristallino sarebbe un delitto, tanto più che il soggetto ci ha abituato a colpi di genio improvvisi, inaspettati e accecanti. Nonostante ciò la società e l’allenatore dovrebbero chiarire la situazione col giocatore, anche per evitare che il suo influente entourage, e soprattutto il fratello procuratore Roberto de Assis, allontanino il giocatore dal Milan alla ricerca di lidi più remunerativi e in cui Dinho potrebbe essere stella di prima e ineguagliata grandezza e non ‘solo’ grande tra i grandi come invece accade a Milanello: il Manchester City infatti farebbe ponti d’oro per averlo. Ma in via Turati sono così certi di voler rinunciare dopo solo una stagione all’acquisto più pubblicizzato dell’estate 2008 e all’uomo che aveva trascinato il Milan in testa alla classifica, ahimè solo per una giornata? |di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 173 volte