| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-04-01

Zerocinquantuno intervista Gianluca Di Marzio


Gianluca Di Marzio nasce a Castellammare di Stabia nel marzo del 1974. Svolge il suo primo impiego di giornalista presso la rete televisiva Telenuovo a Padova, successivamente entra a far parte della rete privata Sky, assumendo il ruolo di telecronista, conduttore e opinionista nei programmi sportivi. Conduce assieme ad Alessandro Bonan, Speciale Calciomercato.

Secondo te, la lotta per la salvezza è ancora concretamente aperta? C’è qualche squadra che ritieni già spacciata?

Ho visto ultimamente la Reggina all’opera, contro la Fiorentina e il Napoli. La squadra ha mostrato grinta, qualità di gioco e voglia di lottare. Anche se la classifica sembra darla già per spacciata, io credo che se la giocherà fino alla fine. Certo deve iniziare a vincere, ma non mi sembra già condannata alla retrocessione: contro la Fiorentina, ad esempio, ha pareggiato ma avrebbe anche meritato di vincere. Il Chievo ora sta giocando bene e mi sembra tranquillo. Direi che alla fine saranno quattro squadre a giocarsela.

Sei sorpreso dell’exploit del Chievo? Ti aspettavi un simile balzo in avanti in classifica?

Non sono affatto sorpreso. Conosco bene l’allenatore, Mimmo Di Carlo: è andato a Verona con grande determinazione e la voglia di riscattare l’esonero dell’anno scorso a Parma che grida ancora vendetta visto che chi è arrivato dopo non è che abbia fatto meglio di lui. Ha portato alla squadra la sua voglia di vincere e la sua grinta e in poco tempo il Chievo è riuscito ad avere un margine di 4 punti sulla zona salvezza.

Come giudici il cambio sulla panchina del Torino? Lo ritieni azzardato, a poche partite dalla fine, o è un cambio che ci può stare?

Direi che ci può stare, il cambio sono stati i risultati a determinarlo. C’è da dire comunque che, almeno quest’anno, la squadra era con l’allenatore, lo spogliatoio seguiva Novellino, anche se poi sul campo non riusciva a dimostrarlo. Cairo ha deciso di giocare l’ultima carta, quella dell’uomo col cuore Toro. In questo modo punta anche a coinvolgere il pubblico, che sappiamo essere determinante nel rush finale. Il Torino mi sembra comunque la squadra meno attrezzata, soprattutto sotto il profilo caratteriale. Se avessero tutti la grinta di Foschi…

Qual è secondo te la squadra più attrezzata per affrontare la lotta salvezza sia dal punto di vista fisico che mentale?

Direi proprio il Bologna, che ha giocatori come Osvaldo, Di Vaio, Mudingayi, Mutarelli, un portiere esperto come Antonioli e Mihajlovic in panchina: il tecnico ha grinta da vendere e la sa trasmettere. Il Torino direi che è un po’ in crisi di identità e sta attraversando un momento complicato mentre il Lecce deve fare i conti con la situazione ambientale: forse non ci sono le condizioni per lottare tutti insieme, anche con il pubblico, per ottenere la salvezza, anche se poi De Canio ovviamente cercherà di giocarsela fino all’ultimo. Il Bologna mi sembra dunque quella più attrezzata, a patto che ritrovi le sue caratteristiche migliori, ciò che ha portato Mihajlovic quando è arrivato.

Tra quelli delle squadre impegnate nella lotta per non retrocedere, chi può essere secondo te l’uomo salvezza?

Senza dubbio Di Vaio, vista la naturalezza con cui trova la rete. Per lui vale un po’ quello che Lippi dice di Pazzini: da qualunque posizione tiri, fa gol. Tra tutte le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere, e dunque non solo il Bologna, è Marco l’uomo giusto per avere tutte le caratteristiche del giocatore in grado di far ottenere la salvezza alla sua squadra.

Lippi però non lo sta convocando in Nazionale…

E’ anche comprensibile, soprattutto in gare come questa in cui il commissario tecnico sta facendo un discorso di prospettiva e sta scegliendo i giocatori anche in ottica futura. Certo che se Marco dovesse continuare così anche il prossimo anno, con la necessità, invece, di fare scelte per l’immediato presente visto l’impegno dei Mondiali…

Sin dall’inizio il Bologna è partito con la salvezza come obiettivo dichiarato. Il campionato rossoblu secondo te è il linea con le previsioni o ti aspettavi qualcosa di più?

Sinceramente all’inizio del campionato, per come è partito, mi sembrava piuttosto debole. Forse a giugno, in sede di mercato, sono state fatte scelte discutibili, dovute magari anche al fatto che non si è voluto rompere il gruppo che aveva ottenuto la promozione. Nulla da dire, invece, sul mercato di gennaio: la squadra si è rinforzata nei punti più importanti. E’ arrivato Osvaldo, richiestissimo, con tanta voglia ed entusiasmo. Ho visto la partita contro il Genoa, ed è stata stupenda per concentrazione e per il lavoro di squadra. Ora il Bologna sembra essere ritornato nel tunnel, ma sono certo che Mihajlovic cercherà di trasmettere tutte le sue caratteristiche per fare uscire la squadra da questa situazione. A patto che possa portare avanti il proprio lavoro e che la squadra lo segua e non lo rifiuti completamente. Sento parlare, in caso di risultati negativi, di un possibile esonero e del ritorno di Arrigoni, che è un bravo allenatore sul campo ma forse subentrando in corsa non riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi sperati. Mihajlovic ha tutte le caratteristiche giuste per essere lui l’allenatore che può portare il Bologna alla salvezza.

Mihajlovic è al suo esordio come allenatore di prima squadra. Secondo te è pronto per una ‘grande’?

Non saprei se è del tutto pronto per una grande, certo l’esperienza non gli manca. Conosce l’ambiente e conosce i grandi club, all’Inter era il secondo di Mancini ma aveva comunque una sua indipendenza: a livello di esperienza, sarebbe pronto. Gli consiglierei comunque di fare un altro anno a Bologna o altrove per capire totalmente certe situazioni e certi meccanismi prima del grande salto. E’ comunque un allenatore che mi piace, ha le caratteristiche giuste, una bella immagine, grinta e determinazione.

Cosa ne pensi di Osvaldo?

Sinora è stato penalizzato dall’infortunio e dal fatto che il Bologna ha fatto vedere le cose migliori con il modulo a una sola punta, con Di Vaio libero di agire. Su di sé ha una grossa responsabilità. Non è facile, sono necessarie più partite per trovare i giusti meccanismi, occorre lavorare con i compagni e forse lui non si sente ancora protagonista, almeno per questa stagione. Ma le sue qualità sono indiscusse.
|di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 146 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale