Il Lecce ha bisogno di punti: domenica ore 21 Milan - Lecce
Lecce, Chievo, Torino, Palermo: il Milan è atteso da un poker di partite sulla carta abbordabili (10-12 punti consentirebbero di affrontare con più serenità il ciclo di ferro finale) ma rivelatesi molto ostiche nel girone d’andata, quando i ragazzi conquistarono solamente cinque punti sui dodici disponibili. Massima attenzione dunque al Lecce, avversario affamato di punti e motivato dal recente cambio della guida tecnica.
ECCO DE CANIO - La lunga serie di risultati deludenti interni (ultimo il pareggio a reti inviolate con la Reggina) ha convinto il patron Semeraro ha sostituire l’allenatore Beretta con Gigi De Canio, fresco di esperienza nella first division inglese alla guida dei Queen’s Park Rangers di Flavio Briatore. L’esonero del pur bravo Beretta (a mio parere ottimo allenatore, sempre in grado di centrare l’obiettivo salvezza nelle ultime stagioni) non ha portato grandi rivoluzioni dal punto di vista tecnico, ma ha prodotto quella naturale scossa all’ambiente che avviene sempre quando c’è una rivoluzione interna. Al 2-5 subito a Palermo è seguito il 2-2 casalingo con l’Atalanta, risultato buono per il morale ma non per la classifica. Il Lecce resta infatti ancorato al penultimo posto in coabitazione con il Torino (24 punti): le altre rivali, Bologna e Chievo, sono distanti rispettivamente due e sei punti. L’impresa è realizzabile, ma al momento le dirette concorrenti sembrano più attrezzate dal punto di vista qualitativo per raggiungere la tanto agognata permanenza in Serie A.
IPOTESI 4-2-3-1 - Al contrario di Carlo Ancelotti, rimasto a Milanello con i soli giocatori non impegnati in nazionale, De Canio e Pavese (il vice che domenica guiderà la squadra a causa della squalifica del mister) hanno avuto due settimane di tempo per preparare al meglio la partita dal punto di vista fisico e tattico con tutta la rosa a disposizione. De Canio ha approfittato della pausa per provare schemi e varianti tattiche diverse da quelle del suo predecessore, come ad esempio il modulo 4-2-3-1. Proprio il modulo “spagnolo” è quello su cui si è lavorato maggiormente in settimana, lasciando presagire che i giallo-rossi potrebbero scendere alla Scala del Calcio con uno schema coraggioso ma comunque equilibrato. Davanti al portiere Benussi giocheranno il giovane Esposito (in gol all’andata), Fabiano, Stendardo e Polenghi. I due interdittori, Ardito ed Edinho, avranno il compito di proteggere la difesa e far pervenire palloni giocabili ai quattro giocatori offensivi Giacomazzi, Caserta, Tiribocchi e Castillo. Sulla carta sembrerebbe uno schema molto spregiudicato, ma attenzione: è molto probabile che i due trequartisti Caserta e Giacomazzi restino sulla linea degli altri due centrocampisti, sganciandosi dalla propria posizione solamente a turno. Infine la coppia d’attacco: Castillo è una punta moderna, abile a tener palla e a giocare coi compagni; Tiribocchi è in gran spolvero e la sua potenza nel gioco aereo potrebbe mettere in seria difficoltà la difesa rossonera, come già accaduto in passato quando il Tir vestiva la maglia del Chievo.
TORNA RICARDINO - La settimana internazionale è stata tutto sommato positiva per il Milan, che ha visto andare in gol due suoi giocatori (Pirlo e Shevchenko) e recuperare Ricardo Kaka. A meno che il brasiliano non torni stanco dalla lunga trasferta, Ancelotti dovrebbe riproporlo in campo dal primo minuto affianco a Pato. Per il terzo posto del tridente offensivo è nettamente favorito Inzaghi, che a differenza degli altri compagni di reparto è rimasto per tutto il tempo ad allenarsi a Milanello. Per il resto formazione scontata con un unico dubbio su chi starà fuori tra Pirlo, Beckham, Ambrosini e Flamini. A ragion di logica dovrebbero giocare i primi tre, ma le ultime ottime prestazioni del francese e gli impegni internazionali di Pirlo e Beckham potrebbero far cambiare qualcosa nelle prossime ore. |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 155 volte