Dentro di sè ringrazierà la Nazionale e lo stop forzato per le qualificazioni mondiali, anche se il rammarico di non essere ancora Ct solo a causa di un rigore non gli passerà mai. Le due settimane di pit stop forzato hanno permesso a Donadoni di lavorare con calma, lontano dagli assilli della domenica e con l'attenzione di media e stampa sulla vicenda di Cannavaro senior, più vicina alle dinamiche di un reality - con De Laurentiis nella parte del cinico senza cuore - che ad una seria e concreta ipotesi di mercato. Un clima che evidentemente ha giovato all'ambiente ed alla tempra nervosa della squadra. O meglio, dei cocci rimasti, vista l'infermeria piena. Ma sopratutto si è avuta la possibilità di lavorare sulla disciplina tattica dei reparti, sulla corretta impostazione di ogni singolo ruolo, indipendentemente da chi si trova ad esserne l'interprete. I primi segni della mutazione si erano già notati contro il Milan: anche a Marassi si è potuta apprezzare una squadra ordinata e diligente nel rispetto delle competenze, niente iniziative fuori programma ed esagerazioni inutili. Niente discese folli a lasciare il fianco scoperto, assenza di disimpegni difensivi da navigata esperienza, niente lanci lunghi nel deserto ma palla a terra per ragionare ancor prima di ripartire. Nessun miracolo, ci mancherebbe, la materia prima resta quella che è - la stessa di un mese fa - specie quando infortuni e squalifiche obbligano la riesumazione di risorse che la precedente gestione aveva prematuramente destinato al trasporto dei palloni per l'allenamento. I tre punti delle ultime tre gare suggeriscono a molti che il campionato non ha più nulla di dire, troppo lontani dalle zone interessanti e sufficientemente al sicuro dal panico della zona rossa. Per qualcuno addirittura sarebbe meglio se la serie A del Napoli si concludesse oggi stesso: troppa la smania di nuovi progetti tecnici, di cifre da spandere e spendere, di nomi da prima pagina e di procuratori da intervistare. Altri invece ci credono ancora, ma, attenzione, senza troppe illusioni ed aspettative, che altrimenti si rimane delusi. Per questi il futuro può attendere, il presente deve avere ancora un senso. |di Marcello Mastice - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 169 volte