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2009-04-07

Lazio, le dritte del mercato


Rivoluzionare la difesa, puntellare il centrocampo, piazzare un ariete al centro dell’attacco. Se si potesse telecomandare il mercato della Lazio sarebbero queste le linee guida sul quale proiettarlo per spiccare definitivamente il volo ed uscire dall’anonimato dell’ultimo biennio. Con questa stagione ricca di delusioni e nel complesso fallimentare si chiude un ciclo durato ben quattro anni, che ha portato i biancocelesti ad assaporare il profumo della Champions League ma anche l’onta di campionati trascorsi nuotando nella pancia della classifica.
Innegabile l’esigenza di cambiare allenatore. Delio Rossi, lo ripeto da tempo, è un tecnico preparato e intelligente ma inadatto a gestire con rigore uno spogliatoio bollente come quello laziale ed una squadra il giorno prima osannata a furor di popolo e il giorno dopo contestata ai massimi termini. Le difficoltà, in un ambiente come quelle romano, sono amplificate dalla lunga e gloriosa storia del club e dal perenne confronto con “loro”, al di là del Tevere, ormai saldamente (ma non sempre a ragione) sul trono di protagonisti. Per fare l’allenatore in un ambiente del genere occorre anche saper destreggiarsi anche fra i mille scricchiolii che accompagnano ogni passo falso e che mettono in luce una società confusionaria ed irreversibilmente autoritaria.
Spazio dunque all’ambizione e alla freschezza che solo un tecnico agli inizi può avere. Allegri, Zenga, Simeone, Mihajlovic i nomi più plausibili. Da Lotito ci si aspetta una scelta: scegliere “uno di famiglia”, facendo leva anche sull’apprezzamento della tifoseria (in quest’ottica sarebbe perfetta la candidatura del “Cholo”) oppure scommettere su un nome nuovo, contando sull’effetto sorpresa.
Mossa 2. L’abbiamo scritto e riscritto. Basta con i giocatori senza personalità, che pensano di vivacchiare nella Lazio in attesa di tempi migliori. Nella storia biancoceleste ci sono state poche vittorie, perlomeno quelle decisive, ma sempre calciatori inappuntabili sul piano della professionalità e della serietà. Campioni e uomini veri, giustamente ricordati come idoli sportivi da emulare. Se Carrizo considera un proprio diritto inalienabile il posto da titolare nella porta della Lazio che prenda pure altre strade: poco importa se è stato l’acquisto fin qui più oneroso della gestione Lotito. Per lui c’è il forte interesse dell’Atletico Madrid che sta ancora cercando un valido sostituto per il dopo-Abbiati e che offrirebbe interessanti contropartite. Si è fatto il nome di Maxi Rodriguez anche se una candidatura molto gradita sarebbe anche quella di John Heitinga, nazionale olandese che non ha lasciato il segno nella sua prima stagione nella Liga. Nella Lazio servirebbe come il pane. Ancora calde le piste che portano a Bellusci e Portanova. Per rifinire il centrocampo ci vogliono due volti nuovi. Un mediano moderno che dia il cambio a Ledesma, o che lo sostituisca in caso di cessione dell’argentino, e un laterale. Anche riscattando Matuzalem la squadra non potrebbe farvi affidamento per tutta la stagione quindi porte aperte ad uno tra Guarente, Donadel e Inler. Per la fascia destra, appurata la conferma a pieni voti di Foggia, fa gola l’ipotesi Mariga, anche se in realtà il kenyano nel Parma gioca da centrale. Sul nome di Ledesma si concentra il mercato biancoceleste. L’argentino è cercato dalle grandi: la Juve offrirebbe Marchisio, la Fiorentina sarebbe disposta a sacrificare Kuzmanovic.
Si preannunciano infinite le grane che Lotito dovrà affrontare per sistemare il reparto avanzato. A parte Rocchi, che ha sposato il progetto Lazio e che probabilmente finirà a Roma la sua carriera, reclama chiarezza la vicenda Zarate. Dall’argentino, unica vera consolazione di un campionato scialbo, può partire la squadra del domani, senza contare che accaparrarsi il suo cartellino vuol dire assicurarsi un calciatore che il mercato valuta già oltre i 15 milioni di euro. Non male dopo appena una stagione in Serie A. Da ritoccare, e largamente, il contratto di Pandev. In caso contrario il macedone può partire ma solo se in società arrivasse un’offerta super, da una big. Altrimenti Goran resterà. Gli obiettivi per l’attacco sono tutti giovani emergenti. Il massimo sarebbe Acquafresca, anche se in settimana si è parlato di Lanzafame. Sfumata in partenza la pista che porta a Julio Cruz. Una squadra che vuole scommettere sui giovani non può puntare su un 34enne al centro del proprio attacco.
|di Jacopo Romiti - Fonte: www.golmania.it| - articolo letto 145 volte


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