La situazione è sempre più drammatica in casa Lecce. La sconfitta, ingiusta, col Milan ha lasciato anche un certo amaro in bocca. La sconfitta ci poteva stare...ma non in questo modo. La strada, a questo punto, è sempre più in salita ma è impensabile vedere una squadra come quella pugliese, con giocatori che non sono campioni ma buoni giocatori sì, non riuscire più a fare punti. Adesso ci sono le tanto chiacchierate otto finali. A cominciare da sabato, sperando di passare una Pasqua dove la speranza la possa fare da padrona. Con la Sampdoria devono essere tre punti, non uno di meno. E un occhio particolare va dato a Cassano, che col Lecce si scatena sempre. Tre punti per scavalcare il Bologna che è sempre fermo a quota 26 e che rimane l'ultimo appiglio, perché il Chievo piano piano se ne sta andando dalla zona retrocessione e il Torino ha sempre quel qualcosa in più che il blasone innesca nella mentalità dei giocatori. Punti, punti e solo punti. Non interessa giocare bene, non giocare bene. Non interessa neppure il perché dell'esclusione di Castillo ed Edinho...anche se, personalmente, continuerei a puntarci (soprattutto sul primo, non me ne voglia un deludente Tiribocchi). Chi ha smesso di crederci deve stare fuori. Il nuovo campionato del Lecce comincia sabato; è fatto di otto giornate. Sono pronto a scommettere che la quota salvezza non arriverà a quota quaranta, come molti sostengono; ci si fermerà molto prima. Allora Lecce credici, perché dodici-quattordici punti potrebbero bastare. E in otto finali almeno quattro vittorie sono d'obbligo. |di Guido Tossani - Fonte: www.barilecce.it| - articolo letto 148 volte