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2009-04-08

Lotito: "Basta individualismi, tifosi meritano rispetto e soddisfazioni. Ora 8 finali col sangue"


Tre sconfitte consecutive, squadra in ritiro a 200 klm da Formello per ritrovare calma e concentrazione, uno spogliatoio in subbuglio e una tifoseria delusa dall'ennesima annata anonima. Un concentrato di negatività e malcontento proprio nella settimana che porterà alla stracittadina con la Roma; il tutto sullo sfondo di una gestione societaria sul piede di guerra contro i propri giocatori, accusati di non “onorare la maglia”.
Lotito non sente più ragioni, e dopo aver atteso con pazienza i frutti del suo lavoro, presenta il conto alla squadra. Questo pomeriggio, l'amareggiatissimo presidente biancoceleste si è reso protagonista dell'ennesima esplosione: ”Nell'ottica del lavoro che questa società sta facendo, è giusto che la squadra dia delle risposte. Quello che non sopporto è il mancato rispetto dei tifosi – ha tuonato Claudio Lotito ai microfoni di Radio Radio - Ci sono persone che per seguire la squadra del proprio cuore rinunciano a beni di primaria necessità, e non è possibile che siano poi sottoposti ad alcuni comportamenti che si sono visti in campo: di mancata concentrazione, di mancata determinazione, di voglia di raggiungere tutti insieme determinati obiettivi.
Tutto questo deve essere ripristinato. Le partite si possono vincere o perdere ma con uno spirito diverso, come quello di Firenze. Sono queste le cose che rimprovero alla squadra e lo faccio a nome della società, ma anche pensando di interpretare i desideri di tutti i tifosi. La Lazio ha una storia di 109 anni costellata da grandi sacrifici e da grosso orgoglio di appartenenza. Questo deve essere salvaguardato, attraverso gli atteggiamenti e alla dedizione sul campo. Voglio che lo dimostrino sul campo, con i fatti e non con le parole. Le polemiche devono essere messe da parte, mancano otto partite e io voglio otto finali di sangue e di sudore. Non consentirò a nessuno di assumere un atteggiamento in violazione di questi principi e di questi valori che io ho ereditato in qualità di presidente e che rappresentano il patrimonio di tutti i tifosi della Lazio. Un patrimonio che va onorato con i sacrificio, con il rispetto, con la professionalità e con la voglia di vincere.

E che cosa succederà se queste cose non avverranno?

"Succederà quello che ho già messo in campo. Oggi è iniziato il ritiro e sono pronto a mandarli in ritiro perenne in un albergo a zero stelle, glie l'ho detto. Sarò un giudice spietato, toccherò le finanze, farò tutto ciò che non fanno loro in campo, a loro danno. Bisogna che si lascino da parte le incomprensioni e gli individualismi. E' ora che qualcuno ridia qualcosa alla società e ai tifosi, che in silenzio, con sacrificio, hanno portato avanti la rinascita di questo club e hanno salvaguardato il patrimonio storico sportivo. Tutto questo deve essere fatto anche in onore di coloro che in 109 anni hanno dato il massimo, hanno scongiurato la fusione con la Roma per la salvaguardia dell'identità e della storia. La lazialità deve essere un valore aggiunto da rispettare con fatti concreti e non teorici".

Presidente ma lei ha capito i motivi di questa situazione?

"Quando stai in una società con il miglior centro sportivo in Italia, che paga stipendi con continuità, che si trova nella più bella città d'Italia, che può vantare dei tifosi che rendono importanti i giocatori, quando c'è tutto questo c'è un processo di demotivazione e di calo psicologico. Quindi bisogna ogni tanto ricordare chi erano quando sono arrivati, e far ritrovare quell'umiltà e quella coesione che io ho sempre voluto. Per quanto riguarda i tifosi io non posso dire nulla. Hanno supportato la squadra nei momenti di grande difficoltà con grosso entusiasmo e nel rispetto delle regole. Questa è una cosa che mi inorgoglisce, perchè mi fa capire che qualcuno ha abbandonato la logica individuale, per quella collettiva. Quindi, bisogna rispettare queste cose, attraverso degli atteggiamenti sul campo che seguano le stesse logiche. A me non interessa più chi gioca e chi non gioca, ora sono 23 persone che si devono guardare negli occhi e dare il 100%".

Presidente ma queste le cose le ha dette ai giocatori?

"Da questo punto di vista c'è grande sensibilità, io non voglio demonizzarli. Ma diciamo che nella vita ci sono gli alti e i bassi. In questo momento ho chiesto di mettere da parte tutte le problematiche individuali e di combattere tutti insiemi per i colori di questa grande società. Dare soddisfazione ai tifosi che meritano una voglia di combattere diversa da quella dimostrata nelle ultime gare"
|di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 145 volte


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