Ecco l’ennesimo bivio di questa stagione da incubo. Bologna-Siena, a 8 giornate dalla fine, comunque vada scriverà una pagina importante del campionato rossoblù. Il Bologna ci arriva “tonico e sereno” sostiene Francesca Menarini: noi invece crediamo che sia sufficientemente sfiduciato, mal gestito da un Mihajlovic in difficoltà – anche per lui è forse un’ultima spiaggia - e, per quanto visto finora, poco incline in generale alla lotta. Al di là della totale assenza di gioco messa in mostra dall’inizio dell’anno, e sulla quale non c’è motivo di dubitare di qui alla fine, la speranza concreta è invece almeno in questo ultimo mese e mezzo i rossoblù tirino fuori quel quid di attributi che ad oggi solo in poche occasioni hanno offerto. Ora più che la tecnica e la tattica conterà la voglia di fare, la corsa, le motivazioni, il non sentirsi appagati: Torino e Lecce sono talmente ignobili da rimanere ancora dietro un Bologna assai brutto, ma in questo turno potrebbero avvantaggiarsi da partite sulla carta alla portata, ospitando rispettivamente Catania e Sampdoria sul terreno “amico”. Possiamo ritenere con buona approssimazione che i giochi oramai siano ristretti a queste due squadre oltre che al Bologna, avendo il Chievo dimostrato che col buon gioco e l’organizzazione si può sopperire anche alle mancanze della rosa (grande merito a Di Carlo, alla faccia di quelli che “se la squadra è trista, cosa vuoi che faccia l’allenatore?”), e confidando che la simpaticissima Reggina stia già prenotando un Bed&Breakfast per Gallipoli (maneggi vari a parte, ci riesce difficile credere che un’accozzaglia di bagagli che ha fatto sin qui solo 20 punti e che da 31 giornate è sempre stazionata negli ultimi 2 posti possa così clamorosamente invertire la rotta). Salvo ribaltoni, 3 squadre per 1 posto salvezza. E cioè un onestissimo 66% di possibilità di tornare a Mantova, forse qualcosa meno perché in realtà al momento le altre stanno 2 punti peggio di noi. Insomma, comunque finisca il campionato, si vergognino tutti, nell’anno del Centenario. Il Siena – incredibile che qualcuno lo creda ancora invischiato in qualcosa che da due mesi non lo tange più – è abbordabile, va battuto, va schiacciato fin dall’inizio. Ci auguriamo che i nostri non vogliano ripetere lo spettacolo visto col Cagliari, perché di beneficenza non siamo più nelle condizioni di poterne fare. Però attenzione, perché i toscani sono ben messi in campo, discretamente organizzati, hanno un centrocampo efficace che disegna buone trame, subiscono molto poco (settima difesa della A) e in generale producono un bel calcio, soprattutto in casa dove hanno legittimato in tutto l’arco del campionato la loro permanenza in massima serie. All’andata, nella seconda uscita della gestione Mihajlovic, non si vide granchè e ne risultò un accettabile 1-1 con tanto di rigore regalato al Siena e sperperato da Calaiò, di lì a poco convocato dal ct Giorgio Cagnotto per gli Europei di tuffi. Sinisa manderà il Bologna all’attacco, con uno schieramento coraggioso e condivisibile formato da due punte e un trequartista più arretrato, ossia un modulo in tutto speculare a quello senese. Il ballottaggio Marazzina-Osvaldo sarà risolto nelle ultime ore: l’argentino ha risposto con furore nell’amichevole infrasettimanale a chi dava già per scontato l’impiego del Conte Max dal primo minuto, mettendo così in difficoltà il tecnico per la scelta del partner d’attacco di un Di Vaio che speriamo ritrovi la via della segnatura. La sensazione è che al momento tocchi a Massimo Marazzina, in salute e pimpante come mai quest’anno già da qualche settimana, finalmente tornato al gol – un gol dei suoi - a Roma, e comunque in grado di trascinare tutta la squadra, e lo sappiamo bene, se sente fiducia intorno a sé. È uno che si “gasa” se caricato di responsabilità e se messo al centro dell’attenzione, e pur con tutti i suoi difetti la sua voglia e i suoi piedi potrebbero essere il vero valore aggiunto, o almeno speriamo, per la nostra salvezza. Forza Marazza. L’altro dubbio di Mihajlovic sta fra Bombardini e Adailton, ma ci auguriamo che Sinisa capisca che non c’è storia fra i 2 e che, anche considerando che all’uomo in quella posizione toccherà di infastidire Codrea in fase di non possesso, l’imolese venga preferito al brasiliano. Finalmente Amoroso, dai più invocato come regista in grado di mettere ordine in un centrocampo spesso spaesato. Gli farà posto un Volpi che probabilmente di qui in avanti troverà difficoltà a scendere in campo al Dall’Ara. Ben ritrovato a Britos, che comporrà con Moras una coppia centrale di buon affidamento, opposta al tandem composto da Maccarone e uno fra Calaiò – dato molto in forma – e Ghezzal, in gol all’andata al Franchi di Siena. Alle loro spalle il bravo fantasista ex ternano Kharja, giocatore che da eterna promessa quest’anno pare davvero aver trovato in toscana la sua dimensione raccogliendo sempre buoni voti e fornendo assist preziosi alle punte. Il Bologna non ha scelta: vincere o morire, anche perché sinceramente non ci aspettiamo grandi miracoli da Lecce o Torino, e poi se venissero tanto meglio. Ma se noialtri non riuscissimo, dopo le tante brutte figure raccolte fino adesso, nemmeno a fare i benedetti 3 punti contro un Siena che non giocherà alla morte, beh allora forse è il caso di farsi passare da Foti il numero di telefono dei gestori del B&B.
Probabili formazioni: Bologna: Antonioli; Zenoni, Britos, Moras, Lanna; Mingazzini, Mudingayi, Amoroso; Adailton; Marazzina, Di Vaio.
A disp: Colombo, Terzi, Belleri, Mutarelli, Volpi, Bombardini, Osvaldo.
All: Sinisa Mihajlovic
Siena: Curci; Zuniga, Portanova, Brandao, Del Grosso; Codrea, Vergassola, Galoppa; Kharja; Ghezzal, Maccarone.
A disp: Elefhteropoulos, Ficagna, Belmonte, Rossi, Coppola, Amoroso, Calaiò.
All: Marco Giampaolo |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 112 volte