Una Samp a due volti trova a Lecce il terzo blitz esterno
Secondo successo consecutivo in trasferta per la Sampdoria in un match capace di riassumere alla perfezione la stagione blucerchiata. Primo tempo in surplace, nel quale si fa la partita, si passa in vantaggio, si trova anche il raddoppio, spesso mancante in precedenti sfide, si riesce perfino a non regalare il goal agli avversari prima dell’intervallo, praticamente 45’ di dominio e tranquillità.
Una ripresa invece imbarazzante per atteggiamento mentale e psicologico, le forze fisiche sono andate a scemare, ma si è avuto la presunzione e l’ingenuità di staccare completamente la spina, un gravissimo errore da non commettere contro qualunque avversario. Al di là della rabbiosa reazione leccese, si è rischiato di far ritornare in corsa una compagine con un piede in cadetteria mostrando preoccupanti avvisaglie di gestione psico-fisica delle gare.
La Sampdoria, nella quale non si registrano novità di formazione con le preannunciate assenze dei vari Bellucci, Campagnaro, Raggi e Stankevicius, presenta sulla destra Padalino, con il preciso compito di contenere le avanzate di Ariatti. Tra le file giallorosse invece De Canio conferma le esclusioni di Zanchetta e Edinho, nel cuore del centrocampo agiscono Vives e Giacomazzi, ad Ariatti e Angelo spetta il doppio compito di spinta – copertura nelle rispettive fasce di competenza.
L’impatto blucerchiato con il match è ottimo; al 5’ Sammarco è bravo a sradicare la sfera ad Ariatti, nell’occasione rivelatosi lento e prevedibile in fase d’impostazione, perfetto servizio per Cassano, che, a tu per tu con Benussi, non riesce a far di meglio che calciare addosso al n°1 leccese. È comunque l’antipasto al vantaggio doriano che giunge al minuto 11: Palombo apre il gioco sull’out sinistro per Pieri, bravo a far secco Angelo sullo scatto a rientrare, palla ad incrociare in profondità per Pazzini che elude l’offside e gonfia la rete con una castagna sotto la traversa.
I padroni di casa non riescono ad abbozzare una reazione e al 20’ sono addirittura costretti a rinunciare per infortunio al bomber Tiribocchi, al suo posto dentro il greco Papadopoulos. Gli unici pericoli, reali o presunti, per Castellazzi, giungono da una debole conclusione da fuori operata da Vives e da un traversone errato di Ariatti quando in centro si erano smarcati entrambi gli attaccanti leccesi. La Samp fa la partita, ha il pallino del gioco, sembra poter fare ciò che vuole dell’avversario; al 27’ Lucchini si contraddistingue per una insistita azione sulla sinistra, Cassano dribbla un paio di avversari e, quando tutti si aspettano il servizio in area, smarca Sammarco con un servizio a rientrare, ma la conclusione dell’ex clivense viene ribattuta dal muro giallorosso.
Gli uomini di De Canio faticano a trovare spazio, perdono spesso e volentieri le staffe: vengono ammoniti Giacomazzi e Schiavi per entratacce ai danni di Cassano, vittima di violenti colpi alla nuca e alle caviglie. È il momento buono per piazzare il colpo del possibile k.o. e la Samp lo capisce, trovandolo alla mezz’ora: Dondarini concede il penalty per un ingenuo fallo di mano di Vives su azione di Pieri; Cassano, beccato insistentemente dai fischi del pubblico giallorosso in virtù delle sue origini baresi e delle dichiarazioni precedenti al match, realizza dagli undici metri spiazzando Benussi.
Nell’intervallo De Canio si gioca il tutto per tutto inserendo la terza punta Konan e trasforma letteralmente i suoi, che tornano in campo determinatissimi e convinti di poter rimettere in sesto il match, ascoltando anche i negativi risultati parziali delle dirette avversarie per la salvezza. Per mezz’ora la Samp, rimasta con la testa e con le gambe negli spogliatoi, non riesce ad uscire dal guscio, schiacciata dalle scorribande pugliesi. Al 4’ Castellazzi fa buona guardia sulla conclusione da fuori operata da Papadopoulos, mentre ringrazia la buona sorte sulla punizione a giro calciata da Caserta da posizione defilata, la sfera colpisce la traversa, facendo notare qualche titubanza del portiere blucerchiato su calci piazzati simili, vedi domenica col Napoli.
È un autentico assedio, il Doria ama l’autolesionismo, il Lecce ci crede, si gioca buona fetta delle chance salvezza e getta il cuore oltre l’ostacolo: Castillo chiede il rigore per una trattenuta di Lucchini, ma Dondarini lascia correre, ma il Lecce riesce comunque a dimezzare lo svantaggio proprio dagli undici metri con lo scatenato Caserta al 59’, per il penalty causato da Accardi per trattenuta su Papadopoulos. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa schiacciano sull’acceleratore e rischiamo di fare harakiri: al 60’ Caserta sfiora l’angolino su punizione dal limite, mentre Dondarini si prende la responsabilità di ammonire per simulazione Konan sull’intervento di spalla di Padalino: il rigore poteva anche starci, mentre risulta assurda l’ammonizione. Poco dopo invece è provvidenziale Accardi a spazzare sulla linea una sfera colpita di testa da Castillo nel corso di un corner calciato da Caserta.
Nel clou del forcing giallorosso ci pensa il già ammonito Giacomazzi al 73’ a farsi cacciare per una falciata ai danni di Cassano nel cuore del centrocampo. Da questo momento riusciamo finalmente a superare metà campo, sfiorando il tris prima con Franceschini, su corner battuto dal neo-entrato Ziegler, poi con un diagonale di Pazzini terminato sul fondo. Con un uomo in più il match sembra e dovrebbe essere definitivamente chiuso e invece all’85’ Castellazzi salva il risultato con un gran intervento sul colpo di testa di Schiavi che stava già facendo gridare al goal. Nel finale ci pensa ancora Pieri in contropiede a procurarsi un altro rigore, perfettamente realizzato da FantAntonio, che chiude ogni ostilità.
Al triplice fischio finale esplode l’entusiasmo dei numerosi tifosi blucerchiati che si sono sobbarcati un viaggio lunghissimo pur di non far mancare il proprio sostegno alla squadra. La Samp raggiunge con largo anticipo quella quota 40 punti che sembrava lontanissima qualche mese fa, mentre il Lecce è consapevole di aver gettato alle ortiche una delle ultime occasioni per avvicinarsi all’obiettivo salvezza.
LECCE-SAMPDORIA 1-3
MARCATORI: 11’ Pazzini (S) , 30’ Cassano (S); 59’ Caserta (L), 88’ Cassano (S) (rig.)
LECCE (4-4-2): Benussi; Schiavi, Fabiano, Esposito (46’ Konan), Ariatti (80’ Giuliatto); Angelo, Giacomazzi, Vives, Caserta; Tiribocchi (20' Papadopoulos), Castillo. (Rosati, Edinho, Munari, Zanchetta). Allenatore: De Canio.
SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi; Lucchini (75’ Ferri), Gastaldello, Accardi; Padalino (69’ Ziegler), Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini, Cassano (89’ Marilungo). (Mirante, Delvecchio, Dessena, Mustacchio). Allenatore: Mazzarri.
ARBITRO: Dondarini di Finale Emilia.
AMMONITI: Vives, Schiavi, Konan (L); Gastaldello (S)
ESPULSO: 73’ Giacomazzi (L)
NOTE: Giornata estiva. Spettatori presenti 12.200, con oltre un centinaio di tifosi blucerchiati al seguito, tra i quali si segnala anche una rappresentanza di ultras baresi. Angoli: 5-3. Recuperi: pt 4’; st 2'. |di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 130 volte