| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-04-12

Genoa: Apoteosi a Marassi, Juve schiantata


Una partita da Grifoni. Dal sapore antico, dalle emozioni recenti. Gli ultimi scettici sono stati accontentati: il Genoa è una grandissima squadra, al’altezza delle più blasonate big del campionato. Ne sa qualcosa la Juventus di Claudio Ranieri, annichilita sotto il profilo del gioco da undici grifoni indiavolati. Che la musica, rispetto agli ultimi precedenti, sia ben diversa, lo si intuisce già nelle battute iniziali, con i rossoblù all’attacco a testa bassa ed i bianconeri, tanto sorpresi quanto impotenti, costretti ad arretrare fino al limite della propria area. Già al 6’ il Genoa va ad un passo dal vantaggio: Palladino raccoglie un cross dalla destra, si incunea in area e calcia a botta sicura. Legrottaglie si sostituisce a Buffon e salva sulla linea.
I padroni di casa non demordono. Anzi, alzano i ritmi, con Mesto, Sculli, Jankovic, e soprattutto Palladino, che sbucano da tutte le parti. La Juventus si fa vedere in avanti in modo sporadico e disordinato, il Genoa, invece, quando parte è incontenibile. Al 21’ arriva il meritato vantaggio, con Mesto che si destreggia al limite con il pallone incollato ai piedi, Chiellini in scivolata allontana il pallone, e Thiago Motta di prima intenzione infila il pallone a fil di palo. Veementi proteste bianconere per un ipotetico fischio del signor Rocchi per assegnare una punizione dal limite in favore del Grifone. La serata dell’arbitro è tutt’altro che facile. Le perplessità con cui era stata accolta la designazione trovano conferma il campo: al 45’, infatti, sono i rossoblù ad andare su tutte le furie quando viene assegnato un rigore inesistente alla Juve per una scivolata sul pallone di Ferrari ad anticipare Del Piero. Dal dischetto il capitano bianconero spiazza Rubinho.
Il primo tempo, però, non è ancora finito, ed il Genoa vuole sfruttare anche l’ultimo secondo. Uno spirito da squadra di alto rango. E Thiago Motta, ancora lui, sugli sviluppi di un corner inzucca il pallone dove Buffon proprio non può arrivare. Splendido anche l’avvio di ripresa. Nel segno di tre uomini simbolo della generosità del Genoa: Palladino, Sculli e Juric. Le occasioni fioccano, la Juve è al gancio, ma al 13’ ci vuole Biava, appostato sulla linea, per impedire il gol a Nedved. Le cose, per gli ospiti, si complicano ulteriormente al 20’ a seguito dell’ineccepibile espulsione di Camoranesi per un’entrata assassina su Sculli.
Il Genoa cerca il colpo del k.o., ancora con il furetto calabrese, che in due circostanze ravvicinate sfiora il bersaglio grosso. La doccia fredda arriva al 38’: Nedved trova un buon varco e mette Iaquinta davanti a Rubinho per il gol del 2-2. Il messaggio era già arrivato alla fine del primo tempo ma la Juve non lo recipisce ancora: il Genoa non sa cosa farsene del pareggio: vuole vincere e basta. E così, al 41’, ecco l’azione dell’apoteosi: Rossi si invola tutto solo verso Buffon per poi servire a centro area l’indisturbato Palladino, (il migliore in campo), che conferma la legge dell’ex regalando al Grifone tre punti da urlo.
PAGELLE
GENOA
RUBINHO 6: perde l’imbattibilità che durava da tre partite e mezza ma non ha colpe; anzi, si conferma una sicurezza.
BIAVA 7: sorprende che un giocatore del suo spessore abbia trascorso tanti anni nell’ombra. Meriterebbe la nazionale.
FERRARI 7: orchestra la difesa da vero leader. Entra pulito sul pallone nell’occasione del rigore assegnato alla Juve.
BOCCHETTI 6,5: gioca ad alti livelli, ma cade in qualche ingenuità che sarebbe potuta costare cara.
MESTO 7: la sua partita dura solo quarantadue minuti, tempo più che sufficiente per propiziare il primo gol di Thiago Motta e dettare legge sulla fascia destra.
ROSSI 7: il gol partita è in buona parte suo: scatta sul filo del fuorigioco e serve a Palladino un pallone solo da spedire in rete.
JURIC 7: corre dal primo al novantaquattresimo con una lucidità da vero campione. Recupera palloni a vagonate e garantisce alla squadra l’equilibrio necessario.
THIAGO MOTTA 8,5: l’anima del Grifone. Colui che, quando ha il pallone tra i piedi, è capace di tutto. E come se non bastasse, segna anche due gol da bomber di razza.
CRISCITO 7: spinge meno del solito ma si dimostra puntuale ed efficace in chiusura. Cresce con il passare dei minuti.
SCULLI 8: il periodo di appannamento è solo un lontano ricordo. Adesso Beppe Sculli è uno dei giocatori chiave nel gran momento del Genoa. Gioca, a tutto campo, una delle migliori partite da quando veste il rossoblù.
SOKRATIS 6,5: entra con il piglio giusto in un momento piuttosto delicato.
JANKOVIC 6,5: a proprio agio nel ruolo di prima punta. Qualche spunto interessante nel primo tempo, cala alla distanza.
OLIVERA 7: il suggerimento per Rossi nell’azione del 3-2 è una perla di rara bellezza.
PALLADINO 8,5: se questo è il vero Palladino, non si può non essere ottimisti per il finale di stagione. Prestazione da stropicciarsi gli occhi.
JUVENTUS
BUFFON 6,5: incolpevole sui gol, riduce il passivo in occasione di una bella conclusione di Sculli.
ZEBINA 5: spaesato, costantemente in ritardo: partita da dimenticare.
GRYGERA 5,5: la bestia nera del Grifone esce con le orecchie basse. Mette lo zampino nel gol del 2-2 ma, in precedenza, rischia grosso commettendo un fallaccio su Criscito.
LEGROTTAGLIE 6: si salva col mestiere anche quando il Genoa sembra poter prendere definitivamente il sopravvento.
MARCHIONNI 5,5: impalpabile in attacco, incerto a ricoprire nell’azione che permette a Palladino di chiudere i conti.
CHIELLINI 6: sufficiente ma nulla di più. Anche uno dei difensori più forti del campionato paga dazio di fronte a questo Genoa.
MOLINARO 5: Sculli gli impartisce una lezione privata si come si debbano interpretare la fase attiva e quella passiva. Ha ancora troppe lacune.
NEDVED 5,5: nervoso, a tratti irritante, propizia il gol del provvisorio 2-2.
MARCHISIO 5: una gara in apnea. E se il centrocampo della Juve si dimostra un colabrodo, la colpa è anche un po’ sua.
POULSEN 5: non sa mai cosa debba fare. O forse, più semplicemente, i giocatori del Genoa non gli permettono di farlo.
CAMORANESI 5: il fallo da espulsione compromette una prestazione fino a quel momento in chiaroscuro.
DEL PIERO 6: si procura e trasforma il rigore, lavora bene qualche pallone, ma nulla più.
IAQUINTA 6,5: il giocatore più in forma della Juventus. Al di là del gol annullato nel primo tempo e di quello convalidato nella ripresa, tiene in apprensione la difesa rossoblù.
|di Claudio Baffico - Fonte: www.pianetagenoa1893.net|
note: le pagelle non concorrono al gioco di Fantamagic Claudio Baffico - articolo letto 143 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale