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2009-04-20

Il cinismo del Catania ringrazia gli sprechi e le distrazioni Samp


Dopo aver raggiunto quota 40 in campionato e a soli 4 giorni dalla partitissima di San Siro, non era una bestemmia pensare ad uno stop della Sampdoria nella tana del Catania. La sconfitta è infatti arrivata al termine di un match alla camomilla almeno per un’ora, ma gli uomini di Mazzarri, fino alle ultime battute, hanno tentato invano di riaprire la partita. Abbiamo assistito ad un match forse incanalato verso il risultato di parità, che ha in seguito cambiato binario in virtù di episodi sfortunati e delle consuete amnesie difensive blucerchiate.
Sorprese ne arrivano poche sia dagli iniziali schieramenti che dalle occasioni in campo: Zenga deve fare a meno dello squalificato Stovini, opta per una difesa a 3, con Izco e Llama sugli esterni, mentre il tandem Biagianti – Pablo Ledesma viene confermato nel cuore del centrocampo, anche se la gara dell’ex Boca terminerà dopo pochi minuti a causa di un grave infortunio al ginocchio. L’Uomo Ragno corregge in corso il proprio scacchiere tattico, arretrando Llama sulla linea di difesa e costringendo Mascara a svolgere di fatto l'inedito ruolo di esterno di centrocampo. Nell’undici messo in campo da Mazzarri non si registrano novità, fatta eccezione per la presenza di Gastaldello al posto di Accardi.
Le prime bozze di pericolo vengono create dalla manovra blucerchiata, in particolare da Pazzini, il quale, imbeccato in profondità da Cassano al minuto 13, di testa non trova lo specchio della porta. Le squadre si concentrano in una lunga fase di studio, i ritmi sono da amichevole, la Samp tiene a lungo la palla, senza però concretizzare l’insistito predominio territoriale. Castellazzi corre il primo pericolo soltanto al 20’, quando Morimoto, nello svolgimento di un corner, svirgola incredibilmente la sfera a tu per tu con il n°1 doriano. Immediata la reazione blucerchiata: sul capovolgimento di fronte Padalino sfonda sulla destra, cross in centro per Pazzini, la cui girata di prima intenzione è però facile preda di Bizzarri.
Attorno alla mezz’ora il match pare acquisire un pizzico in più di brio: entrambe le compagini tentano di scardinare l’eccessivo tatticismo, ma la mira è imprecisa. Cassano arretra notevolmente la propria posizione per garantire maggiore imprevedibilità e fluidità alla manovra e al 32’ premia l’inserimento di Sammarco servendogli in profondità una palla d’oro, ma l’ex clivense, sul più bello, cicca di destro la sfera e l’occasione sfuma.
Nel finale di tempo aumenta il pressing dei padroni di casa che, dopo aver sfiorato il vantaggio con Morimoto su errato disimpegno di Pieri, sbloccano il match al 38’ con Mascara, freddo nel realizzare un penalty concesso per fallo di Lucchini su Izco. Sfortunato il difensore blucerchiato che, nel tentativo di spazzare l’area, non si accorge dell’arrivo dell’argentino e lo tocca sul piede di appoggio. Prima dell’intervallo la Samp potrebbe tornare subito in parità, solo se Padalino avesse inquadrato lo specchio della porta dopo un’interessante percussione centrale nello svolgimento di un calcio piazzato.
Nel break Mazzarri striglia i suoi che si fanno subito vedere dalle parti di Bizzarri con una conclusione sopra la traversa di Franceschini, ma, alla prima occasione, i siciliani chiudono il match: al 48’ la progressione di Potenza trova fuori posizione l’intera retroguardia doriana, taglio di Morimoto che tenta il diagonale, Castellazzi devia senza trattenere, Martinez insacca da due passi. Per una ventina di minuti la Samp non crea alcun pericolo agli uomini di Zenga, tiene a lungo il pallino del gioco, ma senza trovare sbocchi.
Anche in ottica Coppa Italia, Mazzarri effettua i 3 cambi: Stankevicius, Dessena e Ziegler al posto di Franceschini, Sammarco e Pieri. Appena entrato il lituano fa correre un brivido alla difesa catanese con un secco diagonale che fa la barba al montante. Ormai il Doria non ha più nulla da perdere e tenta il tutto per tutto, ma non riesce a trovare il goal che avrebbe potuto riaprire la sfida: al 79’ meriterebbe maggiore fortuna la splendida girata di prima intenzione del Pazzo su traversone di Cassano, due minuti più tardi Bizzarri si guadagna la pagnotta togliendo dall’angolino il siluro su punizione di Ziegler, e, sul conseguente corner, Campagnaro si divora un goal già fatto a porta sguarnita. Il forcing finale doriano fornisce autentiche praterie al Catania, al quale Castellazzi, anche con l’aiuto di Ziegler, nega il tris sui tentativi operati da Carboni, Baiocco e Martinez.
Al triplice fischio finale va in scena la festa del “Massimino” per la terza salvezza consecutiva quasi matematica del Catania, con il meritato tributo al principale artefice dell’impresa, ovvero Walter Zenga. Terza battuta d’arresto nel girone di ritorno invece per la Samp, che ha subito la possibilità di metterla nel dimenticatoio se giovedì staccherà il pass per Roma.
CATANIA – SAMPDORIA 2-0
RETI: 39’ Mascara (rig.), 48’ Martinez
CATANIA [3-4-3]: Bizzarri; Potenza, Silvestre, Silvestri; Izco, Biagianti, P. Ledesma (14’ Baiocco), Llama (69’ Carboni); Martinez, Mascara, Morimoto (85’ Spinesi). (A disposizione: Kosicky, Maccarone, Sciacca, Paolucci). All. Zenga
SAMPDORIA [3-5-2]: Castellazzi; Campagnaro, Gastaldello, Lucchini; Pieri (78’ Ziegler), Franceschini (62’ Stankevicius), Palombo, Sammarco (76’ Dessena), Padalino; Cassano, Pazzini (A disposizione: Mirante, Accardi, Delvecchio, Marilungo) All. Mazzarri
ARBITRO: Velotto
AMMONITI: Mascara, Baiocco (C)
NOTE: spettatori 19.000 circa, con una cinquantina di doriani al seguito.
|di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 160 volte


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