Duttile e affidabile. Il francese è l'uomo su cui ripartire. Il Milan travolge il Torino e si piazza al secondo posto. Assieme alla Juventus. Impensabile fino a qualche settimana fa. La partita contro i granata di Camolese ha detto meno di quello che il risultato può far immaginare. Troppo in palla il Milan, troppo poca cosa il Torino. Indicazioni importanti ce ne sono comunque state. Flamini, ad esempio. Sulla duttilità e affidabilità di questo francese avevamo e abbiamo pochi dubbi. Il suo “ritardo” è da imputare soltanto a normali problemi d’ambientamento. Adesso sappiamo che può giocare anche come terzino destro. E con risultati eccellenti. Flamini, sulla fascia, è stato preciso e devastante. Imprendibile. Attento anche in marcatura. Senderos è l’altra sorpresa. Superati gli innumerevoli problemi fisici, lo svizzero gioca adesso con disinvoltura e maggiore padronanza del ruolo. Si sta lentamente inserendo nei meccanismi della squadra e si vede. Non è né sarà mai un fulmine di guerra, ma non è neppure quel giocatore scarso e inguardabile dei mesi scorsi. Tecnicamente è cresciuto. L’impegno, l’umiltà e l’applicazione lo stanno premiando. Chissà che alla fine non convinca tutti e finisca col rimanere. Poi c’è Inzaghi. Signori, giù il cappello. Alla sua età fare reparto da solo non è facile. Per nessuno. Eppure lui ci riesce. Eppure lui si muove con la freschezza, l’astuzia e la voglia di un ragazzino. Mai domo, mai stanco, mai deconcentrato. Agilissimo. Quando la condizione fisica lo sorregge, non ce ne è per nessuno. Diventa un predatore dell’area di rigore. Gli lasci un centimetro e ti punisce. Da solo ha piegato la difesa del Torino. La sua fame di gol è travolgente. Da additare come esempio a chiunque voglia intraprendere la carriera del calciatore. Da sottolineare pure le prestazioni di Beckham, Pirlo e Ambrosini. Memorabili. Detta così la nostra sembrerebbe una squadra eccellente che non abbia bisogno di nulla. E’ questo l’errore che i nostri dirigenti debbono evitare di compiere. Costi quel che costi. La squadra non è da rifondare. Semplicemente è da migliorare. Questo secondo posto ne è la conferma.
Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti. Al prossimo campionato. Alla prossima Champions League. Ai prossimi impegni. Per dirla alla Galliani occorreranno due giocatori intercambiabili per ruolo. La squadra va potenziata con intelligenza. Il Milan ha il migliore attacco del campionato. Eppure un attaccante ci serve come il pane. Bisognerà solo stabilire cosa acquistare. Se cioè una prima punta possente e abile nel gioco aereo, alla Adebayor tanto per intenderci, o se invece una seconda punta parimenti potente ma più tecnica e capace di giocare anche da vertice alto del meccanismo d’attacco. Acquistare Adebayor non significherebbe solo sacrificare Gourcuff, che pure ci farebbe tanto comodo considerato l’addio a Emerson ma demotivare, forse, Borriello. E tutto bisognerà fare tranne che perdere un giocatore simile. Seconde punte in grado di giocare anche da ”prima” e di amalgamarsi con i nostri attuali attaccanti non ce ne sono tante in giro. Tevez, forse. Poi Quagliarella. Ecco che l’attaccante dell’udinese potrebbe essere il tassello di prestigio e di sicura affidabilità che tanto c’è mancato quest’anno. Quagliarella sarebbe una garanzia. Bravo tecnicamente, abile palla a terra e anche in elevazione. Capace di giocare anche da prima punta. Poi c’è Adriano. Questa improvvisa retromarcia di Galliani non ci convince più di tanto. Come fa a dire che il brasiliano non è mai stato tra gli obiettivi del Milan quando il gradimento per questo attaccante, in passato, è stato formulato fianco dal Presidente Berlusconi in persona? Tra poco Adriano sarà un giocatore svincolato. Rescinderà il contratto con l’Inter. Allora ne vedremo delle belle. La sorpresa potrebbe essere Alberto Paloschi. Il ragazzino sta facendo benissimo a Parma. In difesa, bisognerà valutare le condizioni di Kaladze e soprattutto di Nesta. Unitamente alla posizione di Senderos. Siamo la seconda miglior difesa del campionato dopo quella dell’Inter. Non è un dato da poco. Maldini e (forse) Favalli smetteranno. Nesta, invece, rimane un punto interrogativo. Tornerà lo splendido giocatore che abbiamo sempre ammirato? Difficile dare una risposta in tempi brevi. Un altro difensore bisognerà prenderlo. Il danese Agger rimane in pole position. Poi c’è Esposito del Lecce. Per non parlare di Mexes: sarebbe lui la ciliegina sulla torta. Da fonti attendibili pare ci sia stato già più di un contatto tra il Milan e Panucci. Il romanista non sarebbe soltanto una garanzia in termini di rendimento, esperienza e intercambiabilità, ma farebbe da chioccia ad Albertazzi, altro giovane di sicuro valore che sarà aggregato alla prima squadra. Con o senza Darmian non è dato saperlo. Col Torino, intanto, Matteo ha finalmente esordito in serie A. Ove non dovesse fermarsi a Milanello, verrebbe girato in prestito a qualche società amica.
Poi ci sono i giovani in giro per l’Italia. Galliani ha ribadito più volte che qualcuno rientrerà alla base. Abate, Astori, Gourcuff e Paloschi gli indiziati principali. Ad Ancelotti Abate non piace. Vedremo. Mettiamoci in testa che sarà un calciomercato improntato al risparmio e allo scambio tra giocatori. Follie non ne farà nessuno. Ancelotti non fa altro che ribadire che rimarrà al Milan. Lui ne è sicuro. Noi no. Consentiteci di dubitare. La sensazione è che né lui, né Galliani vogliano assumersi la responsabilità del cambio della guida tecnica. E che entrambi desiderino soltanto che sia l’altro a esporsi pubblicamente e a spiegarlo a stampa e tifosi. Le inusuali scaramucce e divergenze tra Mastro Ancelotti e Kakà confermano i nostri sospetti. Potrebbero offrire al tecnico il tanto desiderato “destro” per salutare tutti e scegliere la Premier League. Spesso nel calcio, come nella vita, nulla accade per caso. L’accordo tra il tecnico di Reggiolo e Abramovich pare esista da tempo. E anche il Milan ha da tempo le idee chiare sul da farsi. Leonardo, Allegri, Spalletti, Rijkaard. Uno di loro sarà il nuovo allenatore del Milan se Ancelotti andrà via. Si accettano scommesse. Sin da subito. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 152 volte