Le sirene del biscione nerazzurro a caccia del sogno blucerchiato
Poche ore mancano al calcio d’inizio per un incontro che se in casa nerazzurra suona come un semplice passaggio verso una stagione di massima raccolta di “tituli” tutti italiani però, mentre per la Sampdoria ha, a distanza di quindici anni il sapore di un ritorno al passato, un passato in cui questo trofeo ha rappresentato la vera perdita della verginità per certi versi più della vittoria in campionato.
Passato a parte, i probabili undici che Mourinho potrebbe mandare in campo non saranno di certo gli stessi del match d’andata in cui il Doria ne rifilò tre ai bauscia milanesi. In porta non mancherà colui il quale quasi all’unanimità è stato definito uno dei migliori portieri al mondo, il brasiliano Julio Cesar autentico portento nel suo ruolo. La muraglia umana che il tecnico di Setubal innalzerà dinnanzi al suo estremo vedrà si l’assenza pesante di Maicon, anche lui tra i migliori nel suo ruolo di fluidificante di destra, ma Burdisso, o il giovane Santon non saranno certamente da meno. Pur non altissimo, Cordoba insieme a Materazzi, o all'argentino, dirigerà il centro della terza linea con Chivu nell’originario ruolo di terzino sinistro più atto a costruire che a offendere lungo la fascia come ai bei tempi. Non è da escludere l'impiego in corso di Maxwell.
Il centrocampo di “manciniana” memoria vedrà presumibilmente ancora una volta il rombo, con Cambiasso vertice basso a protezione del reparto arretrato, due interni di grande sostanza e qualità come l’eterna bandiera Zanetti sul centro destra e Vieira sul centro sinistra, con Mancini fantasista dietro le sue punte, delle quali la certezza si ha solo sul nome dell’insostituibile Ibrahimovic, con Crespo e Cruz pronti a giocarsi una maglia da titolare con il fenomeno sportivo/mediatico Balotelli sempre più nelle grazie di mister Mou e tifosi.
La panchina non molto fornita, per via di importanti assenze, senza considerare la ormai imminente rescissione del contratto con il bizzoso centravanti brasiliano Adriano, costringerà presumibilmente a giocarsi da subito il tutto per tutto con conseguente martellamento della retroguardia blucerchiata alla ricerca di quei tre goal che pesano comunque non poco sul groppone. Dal canto suo il Doria, anch’esso con l’undici titolare dovrà cercare di attenuare la marea nerazzurra che si riverserà verso Castellazzi, cercando di mantenere il più possibile la calma e la dovuta concentrazione e soprattutto di non cadere in stupide quanto gratuite provocazioni, perché solo in parità numerica si può essere davvero tranquilli, altrimenti i rischi potrebbero aumentare e non poco. |di Alberto Teti - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 417 volte