Su queste pagine si è parlato ormai anche troppo di tutte le difficoltà che squadra e società stanno incontrando in quello che sarà probabilmente uno dei campionati più nefasti della storia rossoblù. Quindi non staremo a rimarcare per l’ennesima volta tutte le mancanze e l’elenco dei colpevoli di questa stagione da incubo che i sostenitori del Bfc stanno purtroppo vivendo sulla loro pelle. La certezza di cui siamo in possesso è che la fine del campionato sarà per tutti una liberazione, un sollievo, per iniziare a dimenticare in fretta la lunga serie di bocconi amari che i bolognesi hanno dovuto ingollare in questo divertente 2008-09. Il vero patrimonio del Bologna sono solo ed esclusivamente i propri tifosi, l’unica componente assolutamente da Serie A di fronte ad una squadra e una società che invece si sono dimostrate palesemente inadeguate alla categoria, perché ci sono i risultati a dimostrarlo, al di là di tutte le chiacchiere. Il cuore del tifo rossoblù che nonostante tutto è sempre stato presente, ha sempre cullato gli undici che vanno in campo anche se in situazioni irreversibili di punteggio, anche se senza il minimo ardore o voglia di ribaltare le cose. Sebbene i tifosi rossoblù siano stati presi per i fondelli da chiunque in ogni partita casalinga, nonostante un rendimento interno da tregenda e uno esterno non troppo dissimile, sebbene su ogni calcio da fermo sia maturata la certezza matematica che il Bologna prende gol e non si sia ancora vista una serie di passaggi di fila che superi il numero di 1, sebbene i giocatori del Bologna abbiano sempre dimostrato che a loro della maglia freghi meno di zero, ecco, nonostante tutto, la gente non ha mai lasciato solo il Bologna. E solo nelle ultime settimane è scoppiata una contestazione che sa di sfogo e che comunque è arrivata tardiva. 6 giornate al termine, 1 punto da recuperare: impresa abbastanza titanica, prendendo 4 pere a botta. E rinunciando a lottare, cosa che sta succedendo e che non perdoneremo mai a questi signori. Ma per dovere di cronaca si sottolinea che finalmente a Papadopulo è stato concesso il ritiro che aveva chiesto, e che probabilmente si ripresenterà quel 4-5-1 che è l’unico modulo che ha regalato le poche soddisfazioni stagionali ai rossoblù. A meno che non sia ancora il momento di Adailton come trequartista dietro a Di Vaio, in un 4-4-1-1 o anche 4-3-2-1. La carnevalata dei moduli continuamente stravolti è stata un’altra delle componenti che da Arrigoni in poi hanno fatto le nostre fortune, indubbiamente. Avanti ancora, fino a Gallipoli. La 33° giornata dice che Lecce-Catania e Torino-Siena hanno il destino abbastanza segnato, il Bologna – non sappiamo in che modo – dovrà fare di tutto per non trovarsi laggiù a 4 punti dalla zona salvezza, ma dipenderà da che voglia avranno i nostri fenomeni di giocare, dal momento che già non si sono mostrati entusiasti di spostarsi per addirittura 3 giorni a Coverciano. Dopo 5 sconfitte di fila la legge dei grandi numeri potrebbe aiutarci, ma attenzione ad un Genoa che fermammo sì all’andata, ma che ora sta cavalcando verso un trionfale quarto posto e non crediamo molto intenzionato a sostare qui. Dopo essere incappati in una giornata no con la Lazio, i grifoni con 4000 tifosi al seguito al Dall’Ara cercano di infliggerci la decima sconfitta interna per difendere la posizione Champions e approfittare al massimo dello scontro diretto fra Fiorentina e Roma, le due avversarie per l’Europa che conta. Il destino del Genoa è nelle proprie mani, e soprattutto nei piedi del rientrante Milito, reduce da un mese di stop e accolto con entusiasmo dalla sponda ligure. L’attaccante che riesce a risolvere anche le situazioni in cui il gioco degli uomini di Gasperini non è brillantissimo – come in questo periodo – se la vedrà con una delle peggiori difese del continente: auguri a Colombo. Il 3-4-3 del tecnico dei grifoni ultimamente ha trovato maggior equilibrio, se è vero che con 30 gol subiti il Genoa è la terza difesa della A: siamo di fronte ad una grande squadra, inutile negarlo. E al di là della nostra pochezza, per fare punti serve un partitone, come riuscimmo a fare all’andata a Marassi, quando l’1-1 addirittura ci andò stretto ed indigesto. Ai lati del “Principe”, Sculli ed uno fra Palladino e Jankovic, con probabile staffetta annunciata. In mezzo al campo l’altro acquistone di Preziosi, quel Motta che 19 giornate fa con noi non giocò per squalifica e che ha davvero cambiato volto alla manovra rossoblù. È in dubbio il febbricitante Criscito (è pronto Modesto), mentre si giocano una maglia Mesto e Rossi sull’altra corsia. Sono indubbiamente gli esterni a fare rendere al meglio il gioco d’attacco genoano, e Papadopulo dovrebbe cercare le contromosse migliori (se ne dispone) all’avvolgente trama offensiva di Gasperini. Il goleador di Palermo Belleri prenderà il posto di Lanna, Zenoni si abbasserà nuovamente in posizione di terzino; Volpi questa volta non c’è, cerchiamo di sfruttare questo vantaggio e ci affidiamo ad un centrocampo sulla carta tosto con Mudingayi, Mutarelli e Mingazzini, anche se ultimamente questo è un filtro che non filtra. Ma dell’”inossidabile” Volpi ne facciamo tranquillamente a meno. E non aggiungiamo nulla su Adailton, si commenta da sé. Se sarà 4-3-2-1, farà il trequartista con Valiani, se sarà 4-5-1 addirittura l’ala. L’augurio è uno solo: probabilmente si perderà la partita, ma almeno questa volta la dignità conservatela.
Probabili formazioni:
Bologna: Colombo; Zenoni, Terzi, Moras, Belleri (Lanna); Mutarelli, Mingazzini, Mudingayi, Valiani; Adailton; Di Vaio.
A disp: Campironi, Lanna (Belleri), Castellini, Casarini, Osvaldo, Amoroso, Marazzina.
All: Giuseppe Papadopulo
Genoa: Rubino; Biava, Ferrai, Bocchetti; Rossi, Thiago Motta, Juric, Criscito; Palladino, Milito, Sculli.
A disp: La manna, Papastathopoulos, Modesto, Milanetto, Mesto, Olivera, Jankovic.
All: Gian Piero Gasperini |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 132 volte