Il Motivo 33°gio: Ronaldo, il nuovo O'Rei del Globo
In tanti lo avevano equiparato ad un fenomeno da baraccone. Non più dunque il Fenomeno capace d’azioni travolgenti ma un giocatore che avrebbe dilettato il pubblico in virtù della ridicolaggine che avrebbe dispensato con quei chili di troppo, da far mal figurare persino uno come lui che in passato aveva incantato il pianeta del calcio. Tutt’al più che generalmente un giocatore reduce da un grave infortunio impiega anche anni prima di tornare quello di prima (do you remember for example Del Piero?) Eccolo invece il Fenomeno, quello vero, quello che, appena rientrato da un infortunio assassino, sigla nel Paulistao (il campionato Statale) la bellezza di 8 reti su 9 partite. Quello che rende ancora giustizia al suo score tradizionale: 462 partite e 327 reti coi club, per una media reti da urlo pari al 70%, quando, per intenderci, quella dei vari Del Piero, Baggio si aggira attorno al 43%. L’ultima prodezza il brasiliano Ronaldo l’ha fatta registrare nella finale d’andata del Paulistao, siglando una super doppietta (d’altre epoche) con cui il suo Corinthians ha schiantato il Santos a domicilio, con Pelè spettatore d’eccezione, costretto a digerire un 3-1 che ipoteca la vittoria del torneo in favore del team del Fenomeno. Il Corinthians nelle ultime uscite ha palesato una forza micidiale, disintegrando le ambizioni di fior fiori di teams, dallo stesso Santos al Palmeiras, passando per il San Paolo. Corinthians che di già si prenota un super campionato brasiliano, e con un Ronaldo così in palla è lecito sperare in grande. Ronaldo che di questa encomiabile andatura potrebbe riconquistare la maglia della Selecao, sempre che Dunga non lo abbia in antipatia…Selecao cui Rony ha dato in passato un egregio contributo, avendo segnato 62 gol su 97 partite, secondo marcatore di sempre nella Nazionale brasiliana, a 15 gol dal primatista Pelé. Ronaldo che contribuì in maniera determinante al trionfo nel Mondiale 2002, con 8 dei suoi 15 gol iridati complessivi (record assoluto). Ma se Dunga lo convocherà non sarà esclusivamente per gratitudine…
IN ITALIA... - Dopo questa escursione nella Terra del sole rieccoci fra le strade d’Italia. Nella 33^ giornata appena confinata nel casellario storico si denota la battuta d’arresto dell’Inter, 1-0 a Napoli, per un k.o. che dovrebbe essere indolore, visto il cospicuo margine rassicurante sul Milan (-7) che ha strappato il 2° posto alla discesista Juventus, piombata nelle fauci di una crisi senza fondo, andando a racimolare un punticino in casa del fanalino di coda Reggina; l’unica nota positiva è stato il gol di Del Piero, 166° in A (staccato Gabetto), 44 su rigore, numeri che non fanno altro che consolidarne la classe, l’immensità di un calciatore che senza enfasi possiamo definire il Ronaldo bianconero. Del Piero appare l’unico superstite di un team di fantasmi qual è diventata la Juventus appunto, avulsa dal gioco, imprecisa, incapace di imbasitire la manovra, confusionaria…Intanto in zona Champions la Fiorentina rischia di bruciare sul nascere il sogno glorioso del Genoa, non più in Champions, almeno per il momento, dopo che i liguri avevano cullato (o preteso) la qualificazione alla Coppa più prestigiosa d’Europa. Genoa che paga una flessione che non si addice ad un team con super ambizioni che non si denotavano da decenni, ma che si confà ad una squadra non abituata ai capogiri da piani alti. Anche la Roma, dopo la scoppola di Firenze, rischia di gettare alle ortiche l’imprescindibile pass per la Champions, e di questo passo anche l’Uefa è in bilico, con Cagliari e Palermo che le alitano sul collo. Riguardo la lotta estenuante per non retrocedere continua a sperare la Reggina, seppur a - 6 dal traguardo; sogna il Lecce a -3, e naturalmente Bologna e Torino. |di Albertosig - Fonte: www.calciomagazine.net| - articolo letto 130 volte