La settimana dopo la disfatta di Palermo, devo dire la verità, ho pensato poco al Bologna; è come quando ti senti tradito, meno ci pensi e meglio stai, cerchi di fare altro. Mi sono sentita tradita da tutti coloro che hanno la possibilità di fare qualcosa o che hanno fatto poco fino a questo momento e che ci hanno dato l’illusione che andasse bene così. Invece non andava bene nulla, solo chi ha visto le ultime partite, ancor più della classifica, mi può capire. Tutti questi personaggi, dalla dirigenza ai giocatori, sono gli unici che possono tirarci fuori da questo pantano; di sicuro a loro manca una cosa che abbiamo solo noi, il grande amore per questi colori. Quello che mi ha disgustato di più, in questa settimana, è la strumentalizzazione politica che si sta facendo di questa drammatica situazione (quando dico drammatica non dimentico mai che stiamo parlando di calcio, so bene che i drammi nella vita sono ben altri: ma se rimaniamo nell’ambito calcistico, cosa c’è di peggio di una retrocessione? Ah beh sì…c’è sempre il fallimento), ci mancavano anche le elezioni del sindaco..e giù polemiche, per noi tifosi è come rigirare il coltello in una piaga, una piaga che di domenica in domenica va sempre più allargandosi. Dopo la partita di Palermo mi ero ripromessa che avrei trascorso le mie domeniche pomeriggio in maniera un po’ più spensierata (i non tifosi diranno: cosa c’è di più spensierato di una partita di calcio?...provate a tifare Bologna e ve ne accorgerete); le previsioni meteo parevano sussurrarmi “stai a casa, stai a casa”… io però sono SEMPRE andata allo stadio, anche sotto il diluvio, figuratevi se mi fermano due gocce. E così si parte, si va anche stavolta, so già che cosa dirò a me stesa, là, sugli spalti, sotto il diluvio “non mi fregano più, la prossima volta resto a casa”. Il clima prepartita è come dire, quasi indifferenza, rassegnazione, ma quando si comincia la curva si infiamma. Fosse mai che s’infiammassero anche gli 11 in campo! Ma sbaglio, o qualcosa è cambiato? Si nota fin dai primi minuti un piglio, una voglia di fare, di correre, di lottare su ogni pallone, quasi incredibile, è passata l’amnesia, si sono ricordati di come si fa a giocare “al pallone”; al quinto minuto sono in 5 dei nostri ad andare dall’arbitro, molto civilmente, a contestare una decisione.. roba da matti, sembra che gli importi qualcosa di portare a casa il risultato. Quando Orsato fischia il rigore, chiamo a raccolta tutto ciò in cui credo, penso a cosa potrei fare come penitenza se questa palla andasse in rete, poi incrocio le dita, chiudo gli occhi. Questo rigore, può decidere molto più delle sorti di questa partita: questo rigore, dentro o fuori, può decidere il nostro dentro o fuori dalla serie A.. arriva il boato, grazie Marco, correrei in campo a darti un bacio in fronte se potessi, ma lo faccio solo col pensiero. Adesso bisogna stare concentrati, adesso non bisogna mollare, stiamo sul pezzo, siamo solo sull’1-0, è ancora lunghissima, davanti abbiamo una delle squadre più forti del campionato, mi sembra un sogno e ho paura di svegliarmi. Il sogno si trasforma in estasi quando Adailton regala un pallone d’oro a Terzi che realizza. NON CI CREDO, ho paura di svegliarmi davvero! Quel che resta di questi 90 minuti è apnea, (con tutta l’acqua che ho preso il paragone calza alla perfezione), guardare l’orologio 10, 100, 1000 volte, perché il tempo non passa, si è fermato, sembra che le lancette non si muovano. Oggi non so mica che squadra ho visto in campo, ora ho una confusione in testa che non capisco niente: ma quelli delle domeniche passate, chi erano? Dei sosia che volevano fare test per vedere quanto in basso si può arrivare? Spero di sì, perché anche se in questo momento sono al settimo cielo, non posso fare a meno di pensare che con il Siena non ci fossero gli stessi uomini in campo, perché quelli si tiravano indietro su ogni contrasto, quelli hanno fatto 90’ di una partita che doveva essere quella della vita senza prendere un giallo, mentre quelli di oggi hanno lottato con le unghie e con i denti su ogni pallone. L’unica cosa negativa sono i risultati dagli altri campi, in seguito ai quali la nostra classifica non è cambiata, siamo sempre a 1 punto dal Toro. Quello che è cambiato, e di molto, è l’atteggiamento, e con questo atteggiamento in serie A ci si rimane, ma adesso non facciamo come Narciso, non specchiamoci nella nostra bellezza per favore, non montiamoci la testa, voliamo basso basso perché altrimenti ci bruciamo le ali. Abbiamo ancora 5 finali, e se non stiamo concentrati le fatiche di oggi non saranno servite a niente, rimarrà solo il rimpianto di tutti quei punti persi per strada, nella maniera più ignobile. Oggi prima della partita c’era solo una certezza: che i vincitori sarebbero stati quelli con i colori rossoblù. Ragazzi, cerchiamo di arrivare in fondo a questo campionato così, poi ricominciamo da capo, ne abbiamo bisogno anche noi tifosi. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 112 volte