A meno 7 dall'Inter, c'è chi sogna la rimonta-scudetto. Dopo la vittoria del Milan sul Palermo e la concomitante sconfitta dell’Inter a Napoli, è cominciato il prevedibile ritornello della possibile rimonta-scudetto, eventualità che, calendario alla mano, rimane molto ma molto improbabile, se non quasi impossibile. Spiace dover gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi già ad inizio articolo, ma ci pare che queste tabelle rimonta e questi sogni di impresa servano più che altro a tenere vivo l’interesse mediatico verso un campionato che ha praticamente emesso il proprio verdetto finale (Inter ahimè campione d’Italia) e che anche nelle zone meno nobili della classifica vede posizioni ormai piuttosto delineate. Al carrozzone della pedata tricolore calza quindi a pennello una pseudo riapertura del torneo, che sappia ridare interesse alle prossime cinque domeniche calcistiche. In realtà il calo dell’Inter rientra in uno schema già più volte ripetutosi nel corso degli anni, ossia della squadra dominatrice del campionato che, acquisito un vantaggio abissale sulle inseguitrici, perde qualche colpo e qualche punto per strada, salvo poi racimolare il minimo necessario per coronare l’inseguimento al titolo. Tutto qua, nessun crollo della squadra di Mourinho, nessuna reale speranza per gli avversari, Milan in primis: se poi si vogliono illudere i tifosi e l’ambiente con improbabili rincorse vincenti, è tutto un altro paio di maniche. C’ è qualcuno che pensa davvero che il Milan, pur brillante contro Torino e Palermo, con un Kakà tornato su livelli d’eccellenza e con un Pirlo versione Mondiali 2006 oltre al solito Inzaghi, possa vincere tutte e 5 le partite rimanenti e sperare nel contempo che l’Inter crolli verticalmente?
Ciò detto, il momento della squadra è ottimo e coi risultati si sta ritrovando anche la freschezza fisica e la qualità del gioco, testimoniata dal fatto di essere il miglior attacco della serie A, e anche la difesa sembra essersi registrata a dovere anche grazie ad uno strepitoso Flamini terzino destro e agli ultimi immensi ruggiti di Capitan Maldini. Occorre battere il ferro finché è caldo e continuare nella serie di vittorie, non tanto per inseguire un improbabile primo posto, ma per consolidare il secondo e ripartire con entusiasmo e qualche certezza in più a luglio: la prima delle suddette certezze dovrà essere che l’Inter è battibile anche in Italia. E non è cosa da poco coi tempi che corrono in quel di via Turati. Qualcuno dei nostri “venticinque lettori”, citando Manzoni, potrebbe storcere il naso davanti a tanto pessimismo (o realismo, dipende dai punti di vista) sulla rincorsa Scudetto, ma spero che altri leggano tra le righe oggi pubblicate anche qualcos’altro oltre a quella che speriamo risulti un’analisi lucida e obiettiva della situazione. Magari si potrebbe scorgere nell’articolo odierno anche una sotterranea speranziella che cova sotto la cenere ma teme di essere espressa apertamente, la volontà di non buttarsi in proclami e di continuare a viaggiare a fari spenti, pur nella coscienza che le possibilità sono meno che infinitesimali. Meglio proclamare di non crederci, di essere iper realisti: certi sogni è meglio non raccontarli, tenerli al caldo dentro di sé, chissà mai che in questo modo poi si avverino. E se non succederà pazienza, è nell’ordine delle cose e della logica, almeno noi però avremo fatto di tutto, tra scaramanzie e profilo basso, per compiere un estremo tentativo, per spingerci in uno slancio finale verso l’impossibile, l’impensabile, il fantastico. |di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 164 volte