I tre punti col Genoa ci hanno proprio cambiato la vita. Perché dopo le contestazioni e il ritiro, la squadra è rinata, ha dimostrato di esserci e di avere qualcosa da dire e da dare a questo campionato. Perché hanno convinto Papadopulo che solo con uno schema che preveda Di Vaio unico attaccante il Bologna può combinare qualcosa di buono. Perché hanno finalmente premiato una curva e uno stadio praticamente commoventi nella loro fedeltà e amore con una prestazione godereccia. E soprattutto i tre punti col Genoa hanno annullato le scontate ed annunciate vittorie del Torino sul Siena e del Lecce sul Catania, squadre in ben altra situazione stagionale rispetto ai genovesi. Siamo ancora lì, potevamo morire definitivamente andando a -4 e invece ripartiamo molto più fiduciosi di prima, consapevoli di essere ancora in posizione critica ma al contempo speranzosi che ora davvero si possa sterzare e già da questo turno provare a ribaltare la faccenda. Battendo la Reggina e osservando interessati il comportamento del Torino a Firenze contro i viola che, dopo aver sudato parecchio per scavalcare i Grifoni al 4° posto, immaginiamo non se lo vogliano far scappare e intendano approfittare del match interno coi granata. Inoltre il Lecce, alle nostre spalle di due lunghezze, farà visita ad una Juventus appena piantata in asso dal Milan che ha approfittato del passo falso gobbo proprio in Calabria. Ma a prescindere da ciò che speriamo ci riservi la radiolina domenica pomeriggio, l’anticipo con gli amaranto è tutt’altro che impegno da nulla. Staccati di 6 punti dal quartultimo e fatidico posto, gli uomini di Foti occupano in pianta stabile i bassifondi della classifica dalla 1° giornata, hanno vinto solo 4 volte (di cui 2 con l’Atalanta), in trasferta hanno segnato appena 5 reti, sono perforabili e non di categoria, sebbene spesso mettano in campo ardore e cattiveria agonistica. Ma ci credono ancora, almeno a parole, perché in settimana dal ritiro di San Lazzaro di Savena è stato tutto un fiorire di appelli e giuramenti di assalti all’arma bianca perché “tutti credono nel miracolo”. Probabilmente anche perché la Reggina ha fatto tesoro delle esperienze degli ultimi 7 anni, in cui spesso e volentieri è uscita indenne in maniere più o meno chiare da situazioni di classifica che sembravano abbondantemente compromesse. E allora bisognerà fare in modo che questa sia veramente l’occasione buona per fare pulizia affossandoli sabato al Dall’Ara, cosicché non ci sia santo che tenga e almeno uno dei 3 posti-B sia in archivio. Saranno i calabresi, condannati a cercare il successo, a dover condurre le operazioni, i rossoblù invece potranno limitarsi all’attendismo e alle ripartenze, ossia l’unico gioco in grado di collimare con le caratteristiche del Bologna, che non ha proprio il bel calcio nelle sue corde. Papadopulo non si è sbilanciato, ma crediamo che Colombo si sia meritato alla grande una riconferma, anche con Antonioli nuovamente a disposizione. Idem per Belleri a sinistra, oltretutto Lanna non può con tutta la buona volontà essere più presentato in campo. E riteniamo che il centrocampo vada lasciato così com’è, senza Volpi e con i tre mastini che hanno riscattato la lunga serie di prove opache con una grande partita nei confronti di Motta e compagni domenica scorsa. Qualche dubbio aleggia invece sul discorso trequartista, con Adailton che forse è stato il meno convincente col Genoa e che per di più in settimana ha avuto qualche problema fisico. Potrebbe anche scoccare l’ora di Coelho, che dietro all’unica punta ha già fatto vedere di avere qualche bella giocata nei piedi, mentre da ala pura è stato sempre bocciato; più difficile che si faccia ricorso ad un Osvaldo al momento in naftalina. Nella Reggina, che Orlandi ultimamente schiera a 3 dietro rinnegando il suo credo di inizio stagione, Lanzaro dovrebbe essere preferito all’insufficiente e simpaticissimo Cirillo, ed è probabile che Corradi rientri nei titolari e gli faccia posto il giovane Ceravolo. Brienza e Di Gennaro si giocano una maglia dietro alla punta, Hallfredsson dopo il gran gol con la Juventus scalza Costa come esterno di sinistra. Sarà un match poco spettacolare, molto battagliero e che sarà importante incanalare sui binari giusti. L’imperativo è sfruttare la scia del successo convincente di domenica e continuare con la stessa precisione là dietro e la stessa tenacia in mezzo al campo, qualità che raramente i nostri quest’anno avevano messo in campo. Bologna-Reggina vale veramente una grande fetta di campionato, nel ritiro di Forlì il tecnico l’ha ripetuto più volte ai suoi. Fino alla fine, Forza Bologna.
Probabili formazioni: Bologna: Colombo; Zenoni, Terzi, Moras, Belleri; Mutarelli, Mingazzini, Mudingayi, Valiani; Adailton (Coehlo); Di Vaio.
A disp: Antonioli, Lanna, Castellini, Volpi, Osvaldo, Amoroso, Marazzina.
All: Giuseppe Papadopulo
Reggina: Puggioni; Lanzaro, Valdex, Santos; Vigiani, Barreto, Carmona, Halfredsson, Barillà; Brienza, Corradi.
A disp: Marino, Cirillo, Adejo, Di Gennaro, Cozza, Ceravolo.
All: Nevio Orlandi |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 123 volte