Troppo forte, questo Milan, per un Catania sperimentale , che dà spazio alle sue giovani leve in punti nevralgici della manovra e che, conseguenza, deve fare a meno di quell' esperienza in mezzo al campo divenuta presto punto di forza, vincente, del Milan.
Acclarata la supremazia tecnica dei rossoneri, che per lunghi tratti della gara quasi dileggiano i rossazzurri con fraseggi insistiti e precisi, fino al millimetro, mettendo in mostra le loro abilità in palleggio e negli inserimenti lungo gli spazi, l'unico rammarico della giornata arriva da Torino, dove la Juventus, regalando al Lecce un punto a tempo scaduto , nega al pubblico etneo la gioia della Salvezza (matematica) con ben 4 giornate d'anticipo sulla fine del torneo. Bisognerà attendere una giornata ancora, al massimo 2, non di più.
Milan chirurgico, bravo e fortunato nel metter dentro il pallone nei momenti chiave della gara; prima sotto il diluvio, quando il pallone scivolava, insieme a parecchi giocatori, ridimensionandone la superiorità palla al piede; poi nel secondo tempo quando, cessata la pioggia, gli etnei erano rientrati in campo con nuovi stimoli e pieni di determinazione . Un goal dopo 5' è una mazzata dalla quale non è facile riprendersi, come quasi impossibile è apparso, e non solo ai giocatori, rimontare due reti alla seconda forza del campionato, peraltro nella sua forma migliore. Merito al Catania d'aver comunque provato, fino all'ultimo, a centrare la rete che avrebbe potuto, chissà, riaprire le sorti della gara.
Lo scotto preventivabile, dar spazio ai giovani, a prescindere dall'avversario.
Una scelta coerente che ha i suoi pregi, far crescere il vivaio, ed i suoi difetti, quello di generare brulicanti "se e ma" nel pubblico che pur nulla avrebbe, adesso, da chieder più ad un campionato che ha detto tutto, almeno per il Catania, ma che comprensibilmente, pagando il biglietto, gradirebbe festeggiare solo vittorie, senza i "se ed i ma" fisiologici quando l'avversario scende in campo con motivazioni più solide e giocatori più rodati.
La ciliegina sulla torta, invocata da Zenga, va quindi vestita d'altri significati piuttosto che un risultato utile contro i rossoneri, che centrano una vittoria importante più per i giornali che per la loro classifica; potremmo parlare della Primavera , qualificatasi alle fasi finali del Torneo Giacinto Facchetti, traguardo che segna un passo storico almeno quanto lo è, per questa società, l'esser riuscita a creare non solo piccoli campioni in erba, ma anche una grande aspettativa da parte del pubblico nei futuri frutti d'un settore giovanile che pareva morto, pochi anni orsono, ed adesso risplende florido, con tutte le sue compagini ai massimi livelli immaginabili.
In chiusura, non è nostra abitudine portare in primo piano il giocatore, piuttosto che la maglia, ma esistono delle eccezioni che meritano dei trattamenti al di fuori della norma. Davide Baiocco , qualunque sia la ragione che gli consente d'allenarsi in settimana, ma da due settimane ne preclude convocazione ed utilizzo in campo, merita l'abbraccio dei tifosi rossazzurri , e lo merita sul campo, indossando quella maglia alla quale ha dato tanto. Che queste parole volino in cielo, o arrivino almeno all'orecchio di chi può acconsentire ad un gesto non dovuto, ma meritato. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 147 volte