Rossoneri in vantaggio con SuperPippo. Kakà raddoppia a inizio ripresa. Inzaghi e Kakà, sempre loro. Maggio è il mese in cui si decide la Champions League e i due attaccanti del Milan si avventano sulle difese avversarie come due squali su una preda sanguinante. Oggi la vittima si chiama Catania: nel capoluogo siciliano i rossoneri non vincevano da quarantacinque anni. Allora l'allenatore era Nereo Rocco, che oggi Ancelotti eguaglia come numero di panchine in serie A (279). Vicinissimo ormai il 'piccolo obiettivò stagionale, ossia l'accesso diretto alla prossima Coppa dei Campioni. Per quello grande di obiettivo, invece, si dovrà probabilmente attendere un'altra stagione, perchè l'Inter non dà segni di resa. La copiosa pioggia che si abbatte sul Massimino non bagna le polveri della fantasia rossonera. Gli uomini di Ancelotti operano un asfissiante possesso palla che sbocca in diverse soluzioni offensive: dai cross di Beckham e Jankulovski per Inzaghi, alle accelerazioni di Kakà fino ai duetti dello stesso brasiliano con Seedorf e Pirlo. Il Catania del primo tempo è tutto nel palo che Favalli colpisce al 7' sugli sviluppi di un calcio d'angolo, sfiorando un clamoroso autogol. Quattro minuti dopo è il Milan ad andare vicino al vantaggio, sempre sugli di un tiro dalla bandierina, ma Izco nega sulla linea a Maldini quello che poteva essere l'ultimo gol nella massima serie del pluridecorato capitano rossonero. Gli etnei fanno fatica ad affacciarsi nella metà campo avversaria, ma riescono a difendersi senza troppi patemi. Fino al 27', quando Kakà si invola sulla destra lasciando sul posto due avversari prima di servire ad Inzaghi il pallone dell'uno a zero. Per l'ex juventino è l'undicesimo centro del 2009, gli stessi del capocannoniere Ibrahimovic. E i gol potrebbero essere dodici se Inzaghi non sprecasse di testa da pochi passi un perfetto assist di Pirlo al termine di una ripartenza veloce, con i rossoazzurri intenti a protestare per un tocco di mano di Favalli in area di rigore che De Marco giudica involontario.
La ripresa si apre col raddoppio rossonero che chiude di fatto l'incontro: Beckham di testa da pochi passi vuole regalarsi un gol per festeggiare i suoi 34 anni compiuti sabato, ma Kosicky si allunga e respinge, Kakà per una volta è più lesto di Inzaghi e firma la rete numero quindici in campionato. L'attaccante brasiliano prova a farsi perdonare disegnando due assist col righello per SuperPippo che, prima di testa e poi col destro, manda il pallone a Paperopoli. Al 20' è il palo a far esclamare 'gulp' ad Inzaghi. Passano sessanta secondi e il Milan coglie un altro legno: stavolta è Kakà a colpire il montante con un destro sublime che strappa applausi al pubblico catanese. Nel finale c'è il tempo per ammirare un paio di occasioni di Pato e per rivedere in campo Bonera dopo il lungo infortunio e Mattioni per la sua prima in serie A. Ai padroni di casa, già praticamente salvi, è mancata quella grinta e quella fame di punti che Zenga (in tribuna per squalifica, come all'andata) ha portato all'ombra dell'Etna sin dalle ultime giornate della scorsa stagione. Il Milan domenica sera ospita la Juventus, in una partita che vale la seconda piazza, a meno che l'Inter... |di Dire - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 137 volte