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2009-05-04

Cara Samp prendetela con te stessa, perchè è un film visto e rivisto...


Per quanto si è visto in campo, il passivo è fin troppo pesante, ma è altrettanto giusto non trovare scorciatoie per commentare l’ennesima sconfitta scaturita dalle consuete amnesie che stanno condizionando pesantemente la stagione blucerchiata: ancora un goal subito su calcio da fermo, un altro subito per l’ingenuità di un singolo in fase di disimpegno, insomma un film visto, rivisto e stravisto.
Quando certe situazioni si ripetono con frequenza disarmante, è facile, e, al tempo stesso, difficile trovare i responsabili, si tratta di limiti fisiologici ai quali trovare rimedio più che un tecnico di valore, come Mazzarri che le sta provando tutte pur di mettere una toppa alle storiche lacune, dovrebbe intervenire qualche forza naturale, o comunque miracolosa.
Dalle formazioni iniziali non si registrano novità: Gasperini conferma il suo consueto 3-4-3, con Milanetto in panchina e Marco Rossi preferito a Mesto. Mazzarri scioglie gli ultimi ballottaggi a favore di Lucchini e Raggi. L’impatto dei blucerchiati al match è come meglio non si potrebbe: al 3’ Pazzini si libera in area, calcia a botta sicura, sembra goal sicuro, ma una deviazione rossoblu manda la sfera a fil di palo con Rubinho battuto. Palombo gioca per quattro nel cuore del centrocampo, Campagnaro ringhia su ogni pallone, Cassano arretra notevolmente il proprio raggio d’azione per velocizzare la manovra, Raggi e Pieri sembrano non patire le iniziative genoane sugli esterni.
Proprio il genio barese, Pazzini e Palombo sono ripetutamente bersagliati da falli da tergo, utili per rompere l’iniziativa doriana.
Con il passare dei minuti gli uomini di Gasperini conquistano campo e si vedono dalle parti di Castellazzi, che fa buona guardia sul colpo di testa di Ferrari e non corre pericoli sulle conclusioni operate da fuori da Criscito e Marco Rossi, in entrambe le occasioni la sfera termina sul fondo. Sugli esterni si comincia a soffrire più del dovuto, con Sculli e Palladino bravi a restare larghissimi e ad aggredire gli spazi, ma al 27’, in occasione di un errato disimpegno rossoblu, il Doria sciupa la seconda occasionissima: Palombo recupera con il cuore una palla apparentemente persa, servizio al limite per Cassano, che, di prima intenzione, non trova lo specchio della porta da favorevolissima posizione.
Goal sbagliato, goal subito, è la dura legge del calcio. Sul capovolgimento di fronte Castellazzi si rifugia in corner per dire di no ad un’angolatissima conclusione dal limite di Milito; sul conseguente corner, Biava, posizionato sul primo palo, prolunga proprio per il bomber argentino che insacca da due passi. Come naturale che sia, trascorriamo qualche minuto di sbandamento: Criscito cerca gloria dalla lunga distanza con un potente diagonale, la sfera termina sul fondo non di molto, poi è Raggi a mettere una pezza su Palladino, imbeccato da Milito, autore di un’inarrestabile percussione sulla destra. La reazione doriana non si fa però attendere: Rubinho è costretto ad uscire dalla propria porta per evitare guai su Cassano nel corso di una mischia, poi è Pieri a vanificare un servizio di egregia fattura firmato dal fantasista blucerchiato. Quando tutto sembra pronto per l’intervallo, al minuto 48 Palombo prova la conclusione dal limite, la sfera carambola tra una selva di gambe prima di finire sui piedi di Campagnaro che, in posizione irregolare, supera il portiere brasiliano piazzando la sfera nell’angolino.
Doccia fredda per i rossoblu, che rischiano di soccombere ad inizio ripresa, quando Cassano, nel corso di un calcio da fermo, imbecca Lucchini sul secondo palo, immediata sponda in centro per Sammarco che, di prima intenzione, clamorosamente non trova lo specchio della porta. FantAntonio sembra tornato nuovamente in partita, tocca molti palloni, subisce altrettanti falli, ma cerca di lasciare il segno: al 51’ serve un’invitante palla per Pazzini, la sfera, colpita di testa, termina sul fondo. Attorno al 60’ Mazzarri opera 2 cambi: dentro Delvecchio e Gastaldello per Sammarco, già ammonito, e l’infortunato Lucchini, mentre Gasperini si gioca la carta Mesto al posto di Marco Rossi.
Sugli esterni si continua a soffrire, Palladino e Milito si cercano ripetutamente con buone triangolazioni, ma, fortunatamente, manca sempre l’uomo al posto giusto per concretizzare le loro trame. Sull’altro fronte Palombo e Cassano provano a fare gioco, con Morganti costretto a ricorrere più volte all’ammonizione. Come fin troppe volte ci accade nel corso di questa anomala stagione, subiamo il goal nel momento in cui apparentemente diamo la sensazione di controllare la partita: al 75’ Delvecchio perde banalmente palla in fase di disimpegno, la sfera carambola sui piedi di Milito in posizione di fuorigioco, al bomber argentino non sembra vero, conclusione immediata approfittando degli acciacchi di Raggi, sfera nel sacco, nulla può l’incolpevole Castellazzi.
Da questo momento in poi si vede ben poco calcio: Cassano subisce l’ammonizione per protesta dopo l’ennesimo fallo subito da dietro, nuove sostituzioni da entrambe le parti, con Mazzarri che tenta il tutto per tutto gettando nella mischia Padalino, Pazzini si danna l’anima, chiede inutilmente il rigore, ne segue una rissa, dopo la quale viene espulso Ferrari. Le ultime azioni offensive vedono sempre protagonisti Cassano e Padalino, ma le loro iniziative non vengono adeguatamente seguite dai compagni. Nel finale si accende l’ennesima rissa, con Campagnaro e Thiago Motta a farne le spese e si assiste al tris di Milito in contropiede che chiude definitivamente il match.
La stagione blucerchiata, a causa di errori in sede di mercato e un’infinita serie di infortuni subiti dai suoi uomini chiave, è cominciata male, si è riusciti a rimetterla in sesto da gennaio in avanti, ora bisogna concentrare tutti gli sforzi sulla finalissima di Roma, solo con un trionfo nella Capitale si darebbe senso, gloria e prestigio ad un’annata altrimenti da mettere negli archivi il più presto possibile.
GENOA-SAMPDORIA 3-1
MARCATORI: 30’ Milito (G) al 30', 48’ Campagnaro, 74’, 93’ Milito (G)
GENOA (3-4-3): Rubinho; Biava (83’ Papastathopoulos), Ferrari, Bocchetti; Rossi (62’ Mesto), Thiago Motta, Juric, Criscito; Sculli (82’ Milanetto), Milito, Palladino. (Lamanna, Vanden Borre, Modesto, Jankovic. All.: Gasperini.
SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Lucchini (61’ Gastaldello), Accardi; Raggi (78’ Padalino), Sammarco (58’ Delvecchio), Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini, Cassano. (Mirante, Ziegler, Stankevicius, Marilungo). All.: Mazzarri.
ARBITRO: Morganti.
AMMONITI: Criscito, Biava, Rubinho (G); Sammarco, Lucchini, Cassano, Franceschini, Gastaldello, Delvecchio (S)
ESPULSI: 86’ Ferrari (G), 90’ Thiago Motta (G), Campagnaro (S)
NOTE: spettatori 32 mila circa. Angoli: 7-4 per il Genoa. Recuperi: 3' pt e 6' st.
|di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 165 volte


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