Arriva la partita della vita, tutti allo stadio. Venghino, venghino signori. Ma quante volte l’ho già sentita nominare quest’anno “la partita della vita”, “la partita decisiva”, “l’ultima spiaggia”.. e noi sempre a sperare che il vero Bologna, il Bologna che ci stupirà, sia il Bologna visto con il Genoa: noi, inguaribili ottimisti, o solo semplicemente e follemente innamorati dei nostri colori, noi che non siamo andati ad incolonnarci in autostrada per andare al mare, e non per colpa della crisi ma solo perché a vedere il Bologna che rialza la testa alla fine del campionato ed affonda la Reggina.. noi vogliamo esserci, noi vogliamo dire “io c’ero”, esattamente come l’anno scorso con il Messina. E invece il Bologna quest’anno non è capace di regalarci due sorprese di fila, il Bologna per una gioia ci regala una lunga fila di magoni, di delusioni. Noi che “adesso basta, la prossima volta me ne resto a casa” e a un paio d’ore dal fischio d’inizio sappiamo che il cuore chiama, corriamo, corriamo al di là della ragione, che in questi momenti non esiste proprio. Quello di sabato scorso è un film già visto, è la solita partita come se ne sono viste tante, non puoi neanche arrabbiarti, non puoi contestare, non puoi sfogarti, ma forse è anche peggio. E’ peggio perché la rabbia e la delusione sabato hanno lasciato il posto ad una cosa se possibile ancora più avvilente: il rimpianto. Il rimpianto di non avere giocato con un minimo di decenza alcune partite che sono state veramente vergognose, il rimpianto di quei match dove abbiamo visto 11 invertebrati non lottare mai su un pallone, non un contrasto.. ho visto un Bologna-Siena senza un cartellino giallo. E allora, la sconfitta con la Reggina in casa (che NON doveva succedere) puoi anche archiviarla come una partita sfortunata, ma quanti punti abbiamo perso per la strada quando pareva ci fosse ancora tanto tempo davanti “beh, vuoi che non ne vinciamo qualcuna, con tutte quelle che abbiamo davanti”? Guardate che i punti che abbiamo perso per strada non valevano mica meno di quelli che si devono fare adesso! La matematica dice che c’è ancora una speranza, quello che vedo intorno a me, quello che vedo in campo, quello che leggo sui giornali, la mancanza assoluta di un segnale proveniente dalla Società. Tutto fa pensare che questa sia veramente un’annata triste, un’annata disgraziata, un’annata che io non vedo l’ora finisca, perché mi hanno stufato tutti. Mi hanno stufato i Menarini, mi hanno stufato i giocatori (tranne Di Vaio) mi hanno stufato buona parte dei giornalisti. Per vendere 4 copie in più non puoi creare un clima così, adesso si parla di più di Volpi che del divorzio tra Silvio e la Veronica, smettiamola! Siamo ridicoli, ridicoli su tutti i fronti. E gli unici che potranno uscire a testa alta da questa stagione disgraziata siamo solo noi, noi che sabato abbiamo riempito la curva e che fino alla fine abbiamo cantato, e continueremo a cantare: “FINO ALLA FINE FORZA BOLOGNA”. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 165 volte