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2009-05-07

A.A.A., cercasi partner vincente per Ibrahimovic. E per l'Europa


Milito. Sempre, fortissimamente, Diego Milito. Ancora di più dopo i tre gol alla Sampdoria che hanno ormai sancito la sua "elezione" a Principe assoluto di tutta la Genova rossoblu. Un idillio che però, per molti, è destinato a durare ancora per breve tempo, per la precisione fino a fine campionato. Ormai da più parti si da per fatto il passaggio all'Inter del 29enne attaccante argentino, che ad Appiano Gentile troverebbe pronti ad accoglierlo i suoi connazionali Zanetti e Cambiasso, che da tempo sponsorizzano l'operazione, forti anche, possiamo dirlo, anche di una carta "culinaria", ovvero di una grande quantità di carne argentina pronta da essere messa sulla griglia per preparare un bell' "asado" di benvenuto.
Ma l'operazione Milito riveste anche un'indubbia importanza su un altro fronte, decisamente delicato: l'arrivo del Principe avrebbe anche l'effetto di lenire, definitivamente o quasi, il "mal di pancia" di Zlatan Ibrahimovic. Il discorso è chiaro: cos'è che ultimamente ha di nuovo scatenato i malumori dello svedese, al punto da fargli riaprire le porte ad una nuova ipotesi di cessione, e che ha reso Zlatan nervoso anche in campo, come si è visto sabato scorso in più di una circostanza? Semplice: il fatto di trovarsi troppo spesso a cantare e portare la croce lì in avanti. Il 4-3-3, è ormai acclarato, è un modulo che non gli si addice. Ibra non è una torre, e neanche un perno intorno al quale possono girare tutte le offensive nerazzurre. Ibra predilige il movimento, il gioco palla a terra, svariare su tutto il fronte d'attacco, andarsi a prendere il pallone nella trequarti e puntare in porta, fattori che i due esterni non possono garantirgli.
In casa nerazzurra tutti, Mourinho in testa, devono aver capito le cause di questo malessere. E allora, come risolvere il problema? Appunto trovando un nuovo partner d'attacco che ben si integri con le caratteristiche di Ibrahimovic. Tempo fa Ibra espresse la propria predilezione per Adriano, uno capace di attirare i difensori e creargli così gli spazi ideali per colpire. Ecco, Milito da questo punto di vista potrebbe assolvere a queste funzioni in maniera ottimale. Ma non bisogna limitarsi solo a lui: l'attacco dell'Inter ha bisogno assoluto di ulteriori forze, considerate anche le "riserve" legate a quest'operazione che già espressi tempo addietro. Ma questa necessità deriva anche dal fatto di poter contare su una rosa competitiva per il palcoscenico europeo, che in buona sostanza è quello che Ibra vuole prima di ogni cosa.
E allora, ben vengano eventuali nuovi arrivi, ben vengano nomi di pregio come, tanto per pescare nel mazzo dei tanti nomi spuntati sino a qui, Cassano, Aguero, Ribery, Sneijder, o anche, guardando al centrocampo, Leiva, Thiago Motta o il piccolo genio brasiliano Hernanes. Perché in fin dei conti quello che l'Inter deve fare, per sé stessa e per i tifosi, oltre che per Ibra, è avere le carte giuste per potersi finalmente sedere a questo tavolo della Champions League dal quale manca da troppo tempo.
|di Christian Liotta - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 165 volte


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