“La” partita. Siamo alla resa dei conti. Dopo l’ennesimo tonfo casalingo e la sconfitta con recriminazioni del Torino a Firenze, ecco lo spareggio che deciderà gran parte della stagione di entrambe le squadre. I granata difendono un punto di vantaggio, pesante indubbiamente ma pur sempre uno: certo è che se diventassero quattro non resterebbe più la benché minima illusione ad un debolissimo Bologna che potrebbe già piantare gli ombrelloni in riviera. A quattro giornate dall’epilogo andiamo a Torino per fare la partita e per vincere, consapevoli che sarà un match bruttino fra squadre con mille difficoltà, e a maggior ragione possiamo certamente credere di potercela fare: i granata di Camolese non hanno assolutamente nulla più del Bologna, si tratta obiettivamente di due squadracce che meriterebbero parimenti di finire in B, ma di cui probabilmente una si salverà – attenzione comunque ad un Lecce che ha raccolto domenica scorsa un meritato punto sui titoli di coda in casa dei ridicoli gobbi, più la Reggina che abbiamo in parte rianimato noialtri, come nostra puntuale consuetudine. La nostra è la partita della vita, il succo di un intero e travagliato campionato, la gara in cui se in campo andassero 11 ragazzi della curva si vedrebbero litri di sudore e sangue sull’erba – perdonate l’analogia poco affine al Galateo. Ma di bon ton e di buone maniere all’Olimpico non ce ne sarà nemmeno l’ombra, perché il Bologna ha la possibilità di riscattare le nefandezze compiute in 34 partite vincendo e ribaltando clamorosamente la situazione mettendo il Torino alle strette. Che non sia facile è un dato di fatto, ma i rossoblù non saranno certamente soli, sorretti da una folta rappresentanza di quel pubblico che per tutto l’anno si è distinto per essere fra i migliori in assoluto e animato da una quasi inspiegabile passione, come sottolineato anche dalla febbrile e spasmodica attesa che in questi giorni si vive in città a livello di caccia al tagliando e di proliferare dei mitici striscioni alle porte del nostro capoluogo. Ci saremo, come sempre, con la speranza che gli eletti di Papadopulo siano più forti anche dell’ambiente granata, delle inevitabili pignolerie di Morganti e di un avversario che ultimamente in casa si è risvegliato e che sa bene di non poter buttare alle ortiche una situazione positiva di classifica in uno scontro diretto di tale caratura. La sfida-salvezza per eccellenza, insomma. E se finisse in un pari, ci lascerebbe vivi e non muterebbe le cose, ma d’ora in poi ci costringerebbe a non sbagliare più. Meglio quindi non pensarci, almeno per il momento. Per la terza settimana di fila Papadopulo ha portato la squadra – con qualche escluso – in ritiro, questa volta nel Pavese lontano da occhi indiscreti, e battezzando una serie di coraggiose scelte che dimostrano la determinazione, almeno alla vigilia, nel voler condurre la partita. A cominciare da Coelho, finalmente convincente appieno e quindi promosso titolare, a suggerire Di Vaio insieme a un Osvaldo che si spera dia segni di vita in uno stadio che la passata stagione lo vide clamoroso protagonista in maglia viola. Il tanto discusso Volpi si riprende la mediana per forza di cose, dovendo fare i conti con le squalifiche di Mingazzini e Mutarelli e potendo quindi contare solo su pochi effettivi in mezzo. C’è anche un Casarini che scalpita, crediamo che se non dal 1’ almeno a giochi in corso la voglia e la dinamicità del ragazzo saranno premiate dal mister. Sarà quindi 4-3-2-1, o 4-5-1 che dir si voglia, con qualche novità in difesa che consiste nella bocciatura di Belleri (Terzi a sinistra…) e nell’inserimento di Castellini centrale. La sensazione è che più le carte là dietro vengono rimescolate e peggio sia, ma speriamo che questa volta Papadopulo ci abbia visto giusto. Non è dato ancora sapere come verrà risolto il ballottaggio del portiere. Invece Calderoni rileva lo squalificato Sereni fra i pali granata, con una difesa a 3 davanti che non offre molte garanzie, avendo già il Torino incassato 46 dei 53 totali gol dall’interno dell’area di rigore, dimostrando quindi notevoli lacune in marcatura dei suoi stopper. Camolese ha i dubbi Diana o Colombo sulla corsia destra a centrocampo (più offensivo il primo, più marcatore il secondo), Rosina o Gasbarroni mezzapunta alle spalle del duo Stellone-Bianchi, con quest’ultimo di recente un po’ ritrovatosi dopo tanto digiuno. Dzemaili ha sofferto lunedì di una contrattura ma ci dovrebbe essere a fare della legna a metà campo, l’esterno Abate potrebbe partire dalla panchina perché reduce da tonsillite. Poco da aggiungere, è la partita che decide il nostro destino, per allontanare i fantasmi di Gallipoli o tornare a ragionare in ottica-sabato pomeriggio. Tutti a Torino, crederci.
Probabili formazioni: Torino: Calderoni; Rivalta, Natali, Franceschini; Diana, Barone, Dzemaili, Rubin; Rosina; Bianchi, Stellone.
A disp: Fontana, Pratali, Colombo, Pisano, Saumel, Vailatti, Gasbarroni.
All: Giancarlo Camolese
Bologna: Antonioli; Zenoni, Moras, Castellini, Terzi; Valiani, Casarini, Volpi, Mudingayi, Coehlo; Di Vaio.
A disp: Colombo, Lanna, Belleri, Marchini, Amoroso, Osvaldo, Marazzina
All: Giuseppe Papadopulo |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte