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2009-05-09

Juventus: Con Diego prende forma la Juve di Spalletti


L'arrivo imminente di Diego Ribas da Cuna fa pensare al sicuro addio di Ranieri (troppo ancorato al 442) a favore di Spalletti (abituato a schierare il tridente d'attacco, col trequartista dietro le punte). La Juve del futuro ha un secondo tassello, dopo Cannavaro, e sarà il più importante del mercato bianconero: il blitz notturno di Blanc e Secco in Germania ha risolto infatti la trattativa per il brasiliano Diego.
Formalmente l’affare si concluderà nel giro di una settimana perché da parte juventina servono la ratifica del consiglio di amministrazione di martedì e la comunicazione alla Borsa, ma i termini sono fissati: al club tedesco (che con Klaus Allofs ha diramato una smentita di circostanza) andranno 24 milioni di euro, al giocatore 3,5 milioni a stagione per 5 anni, un ingaggio poco sotto quello di Amauri. Nel periodo di confusione e incertezza che ha messo a rischio il finale di stagione, questo è finalmente un punto a favore della dirigenza che ha preso una decisione e l’ha portata a termine. Il resto del mercato, visto il costo di questa operazione e l’aleatorietà dei ricavi dalle cessioni di Tiago, Trezeguet e compagnia, sarà di profilo più basso, ma il grande colpo promesso da Blanc è già andato a segno.
E’ da un anno che Diego era un obiettivo dei bianconeri. Tra le missioni a Torino del padre-manager del giocatore e i contatti mantenuti da Secco, il discorso è proseguito anche se c’erano un paio di nodi da risolvere: il primo riguardava le caratteristiche del sudamericano che non sono le stesse di Nedved, di cui si cercava l’erede; il secondo si riferiva al prezzo lievitato da 20 a 30 milioni. A risolvere le incertezze sono intervenuti tre fattori: 1) le prestazioni del brasiliano contro il Milan e l’Udinese in Coppa Uefa, che lo hanno fatto conoscere al pubblico juventino come un uomo squadra con grandi qualità tecniche; 2) l’idea che Ranieri non fosse più l’allenatore dell’anno prossimo e quindi si potesse rinunciare al 4-4-2 in cui Diego fatica a collocarsi; 3) la certezza che, se si fosse traccheggiato, altri club si sarebbero inseriti, e in particolare il Bayern Monaco che sa di perdere Ribery e che mercoledì ha avuto un incontro con Allofs. Quest’ultima ragione ha accelerato la pratica.
Dal dopo Calciopoli questa è la mossa più qualitativa per costruire una squadra che si disimpegni da quella creata dalla Triade. Se lo farà in meglio o in peggio lo stabiliranno i fatti, ma non c’è dubbio che l’arrivo del talento brasiliano modifica gli assetti: è probabile che Del Piero vedrà un po’ ridimensionato il proprio ruolo, mentre Trezeguet e Camoranesi sono in vendita anche perché li si accusa di aver accresciuto le tensioni con Ranieri quando avrebbero dovuto contribuire alla gestione di un momento di crisi. Con Nedved che lascia e Buffon in bilico, il gruppo dei senatori perde decisamente peso in campo e nello spogliatoio. Quanto al ruolo di Diego, la definizione più comune è di «fantasista», ma contro il Milan e l’Udinese ha dimostrato di poter fare di più: sa anche impadronirsi del gioco recuperando e distribuendo la palla a centrocampo come un regista offensivo e segna parecchio. Fatte le dovute proporzioni per evitare le querele e le delusioni, il suo lavoro ricorda quello di Platini che arrivò alla Juve a 27 anni, mentre il brasiliano ne ha solo 24 e ha ancora un buon margine di miglioramento e di maturazione.
E’ una scommessa costosa, però può segnare il futuro più di quanto non ci si potesse aspettare dai Tiago e dai Poulsen per i quali comunque non si spesero noccioline. L’accelerazione dell’acquisto potrebbe anche significare che Blanc e Secco hanno individuato il futuro allenatore. Diego, ad esempio, sembra ritagliato per il modulo preferito da Spalletti: l’ideale elemento centrale del tridente dietro alla punta (Amauri) con Iaquinta o Del Piero a sinistra. Perciò si sono moltiplicate le voci sull’allenatore della Roma.
Per ora dalla Juve si ricevono smentite. Vale la frase di Blanc («I conti si fanno alla fine») che lascerebbe persino uno spiraglio alla conferma, soltanto teorica, di Ranieri. «Pensiamo che qualsiasi allenatore vorrebbe avere un giocatore con le qualità di Diego e saprebbe trovargli una collocazione - è la tesi della società -. Altrimenti vorrebbe dire che è troppo legato ai propri concetti e che non fa al caso nostro». Tutto vero, anche se nel gioco di Gasperini che fa bene al Genoa con una punta centrale e due esterne, o di Antonio Conte che a centrocampo mette gente capace di coprire (ecco una cosa da non chiedere a Diego, che va un po’ dove gli pare), servirebbe una bella dose di adattabilità. Insomma, è un indizio a favore di Spalletti.
|di Marco Ansaldo - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 224 volte


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