Claudio Ranieri rialza la testa e cerca di ribaltare la situazione a lui sfavorevole dopo l'1-1 contro il Milan: «Ci siamo riattivati: la sosta ci ha portato fuori rotta, non eravamo più noi. Ora siamo corti e siamo tornati a un mese e mezzo fa, siamo tornati ad aiutarci. Le distanze tra i reparti sono tornati quelli giusti. Due o tre salvataggi di Flamini, poi quel gol sfortunato, paura non ne ho avuto, ma mi seccava tremendamente. Abbiamo preso un gol balordo, ma giocando così noi le occasioni le creiamo quando stiamo in campo in questo modo. Iaquinta da quarto attaccante a insotituibile? Mai dato numeri ai miei attaccanti, nei due anni con me Vincenzo ha avuto sempre piccoli problemi che ne hanno frenato l'esplosione. Quando sta bene è dirompente, si sacrifica». «Se pago per essere riuscito ad arrivare troppo vicino all'Inter? Io lavoro e basta. Le critiche? Dipende da chi le fa. In questo momento quando scelgo guardo la condizione fisica: a fine stagione conta questo, io vedo chi corre di più. Vincenzo dà profondità, Amauri sapeva tenere palla. Sono alti e generosi: mi serviva questo. Del Piero e Amauri hanno fatto grande girone d'andata. E io aspetto sempre Trezeguet, che è una punta di diamante della Juventus». Sente di avere la squadra con lui: «La mia grande soddisfazione è vedere che entrano Del Piero e Zebina e danno tutto. Le parole all'interno dello spogliatoi ci stanno, come successo contro il Lecce. Non c'era altro, però. Poulsen? Era questo il giocatore che io volevo in estate, è entrato nel calcio italiano con una pubalgia che ha risolto, ora è il Poulsen vero. Umanamente come ho vissuto questa situazione? So di essere dalla parte della ragione, per questo sono rimasto sereno. Vedi da che parte arrivano le critichi e prendo in considerazione quelle valide. Uno spiraglio? Io, come ho detto, devo spingere. La situazione sotto controllo, non è deteriorata. Vogliamo lottare per il secondo posto, dobbiamo continuare così: la fortuna arrriva se te le meriti. Il risultato è arrivato qui perché ci abbiamo messo tutto. Io sono felicissimo. Diego? Tutti gli acquisti sono stati sempre concordati, anche Diego». Ranieri continua: «Dopo un mese di bufera ho rivisto la mia Juve di un anno e mezzo di lavoro. Dovevamo essere più lucidi in fase relaizzativa: cha cambiamento... Che beffa quel gol di Seedorf, abbiamo reagito subito: avevamo avuto tre palle gol nette e loro solo una, poi quella ingenutità nostra e alla fatalità del tiraccio di Ambrosini. Ma si vedeva che questa era la Juve vera... Gli ho fatto vedere la gara d'andata: gli ho detto detto che erano gli stessi, che quella era sempre la Juve che ha dominato il Milan. E le due punte davanti hanno fatto un grande lavoro sporco, schermando Pirlo. Poulsen e Zanetti sono stati finalmente recuperati: ecco il risultato. Con Zanetti in mezzo si ritrovano i tempi di gioco. La classifica non la vedevo prima della gara: so che la Fiorentina è una squadra che ci darà filo da torcere, ma io guardavo il Milan davanti e volevo riprenderli e ci penso ancora. Ci proveremo ancora a riprendere il Milan. Al terzo cambio ho pensato, ma non volevo cambiare perché avevo troppi uomini coi crampi e temevo di sbagliare la sostituzione. Noi per troppa generosità ci stavamo allungando troppo. Non stiamo bene come un mese e mezzo fa: se avessimo avuto le gambe gli ultimi 5' ce la saremmo presa questa vittoria. Abbiamo rialzato la testa, questo ci gratifica: all'andata gli abbiamo fatto 4 gol perché era un momento buono per noi. La differenza adesso che stavamo male noi è minima: per questo vogliamo provare ad andarli a prendere». |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusews.tk| - articolo letto 165 volte