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2009-05-11

Juve d'acciaio, delusione Milan


A San Siro finisce 1-1: segna Seedorf, risponde Iaquinta.
E adesso che si fa? Questo viene da chiedersi dopo l’1-1 con cui Milan e Juventus consegnano su un piatto d’argento uno scudetto fumante all’Inter. A deludere oltre ogni misura la squadra di Ancelotti, impreparata forse a trovarsi davanti una Juve armata fino ai denti. Bianconeri senza fronzoli e con una gran voglia di riscatto: alla fine la squadra di Ranieri ha fatto un figurone a San Siro, rischiando più volte il colpaccio. Un mea culpa grande così per il Milan, mai veramente convincente in attacco e incapace di gestire l’estemporaneo gol del vantaggio di Seedorf.
Ci ha pensato Iaquinta a riequilibrare il risultato con una grande rete a coronamento di una prestazione da circoletto rosso.
FUORI DEL PIERO E PATO - Milan in campo con Inzaghi unica punta. Pato in panchina, Seedorf e Kakà sulla trequarti. Dida fermo ai box: al suo posto Kalac. Ranieri risponde lasciando fuori Del Piero: attacco bianconero affidato a Iaquinta e Amauri. A Marchionni e Camoranesi le fasce.
SI CORRE - Pronti via e corrono tutti come pazzi. Milan più arioso e sfrontato, Juve più monolitica e pronta a ripartire veloce. Ma soprattutto più pericolosa: mentre Kakà e compagni si infrangono al limite dell’area avversaria, i bianconeri attaccano gli spazi e vanno vicini al gol. Camoranesi spara alto su sponda di Iaquinta. Marchionni solo davanti a Kalac perde l’attimo. Ancora Iaquinta poco dopo viene fermato all’ultimo da Flamini.
POCO MILAN - Dall’altra parte il Milan fatica. Inzaghi sguscia alla morsa di Chiellini e spara alto dal limite. Ma è troppo poco. La Juve continua a pungere: Iaquinta ci prova da fuori, Kalac blocca a terra. Alla mezz’ora il primo tiro in porta dei rossoneri: Kakà carica il destro da fuori, Buffon lo neutralizza facile.
JUVE TOSTA - Insomma: l’impressione è che Ranieri abbia messo in piedi un bel trappolone per squadra di Ancelotti. Rossoneri poco lucidi sulla trequarti, con Kakà e Seedorf tra l’abulico e il non sense. Dall’altra parte invece Iaquinta e compagni trovano spazi invitanti e vanno a nozze. Al minuto 35 Poulsen arriva indisturbato al limite dell’area: il suo tiro termina a lato di poco. Il Milan chiude con un diagonale poco convinto di Inzaghi su imbeccata di Pirlo. Si va negli spogliatoi: Milan molto fumo, Juve molto arrosto.
RIPRESA - Secondo tempo e la musica non cambia. Ad essere pericolosa è sempre la Juve: diagonale di Iaquinta, Kalac si salva come può. I rossoneri mancano soprattutto negli uomini di maggior classe. Seedorf si libera in area ma sparacchia a lato.
SEEDORF - Una partitaccia per l’olandese, che però al minuto 12 lascia il segno. Inzaghi se ne va sulla sinistra disinnescando il fuorigioco juventino: traversone lisciato da Ambrosini su cui si avventa Seedorf sul secondo palo. Buffon sorpreso e 1-0 Milan.
IAQUINTA - Juve ferita ma non al tappeto. Lo dimostra due minuti dopo: centro dalla trequarti di Camoranesi e Iaquinta brucia Flamini infilando di testa Kalac. Brutto colpo per i rossoneri, che perdono la bussola della gara. Ancelotti cerca di dare la scossa con i cambi: dentro Pato e Ronaldinho per Inzaghi e Beckham. Contrariato dal cambio Super Pippo, che esce dopo aver alzato sulla traversa un cross invitante di Pato. Ranieri risponde con Zebina e Del Piero al posto di De Ceglie e Amauri.
ROSSO FAVALLI - I cambi non modificano l’inerzia della gara. Anzi: la Juve ne guadagna e il Milan si sgonfia. Del Piero è bravo a tenere palla per far rifiatare la squadra, Iaquinta continua ad aprire la difesa rossonera per sé e per i compagni. Dall’altra parte Kakà decide definitivamente di essere in giornata no. Rondaldinho non si accende mai, Pato si spegne quasi subito. Insomma, il Milan si arrende: lo si capisce quando Orsato non fischia un presunto fallo in area bianconera su Pato e soprattutto quando Favalli poco dopo si fa espellere per doppia ammonizione. Alla Juve va bene così: l’onore è salvato. Il Milan si risveglia dal sogno scudetto. Intanto l’Inter sta già festeggiando.
|di Federico Bettello - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 165 volte


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