Il giorno dopo la riunione del cda bianconero, iniziano a filtrare le prime notizie sulle decisioni prese nelle 10 ore di riunione nella sede juventina. La prima, quella più attesa dai tifosi, riguardante il cambio sulla panchina è del tutto in linea con le previsioni fatte da Quasimodo qui su NSB dopo il pareggino col Milan: l'addio di Ranieri è tutt'altro che scontato, ma potrebbe essere riconfermato pure la prossima stagione. Tra i motivi, pure quello economico: il cda non vuole pagare a vuoto lo stipendio dell'attuale tecnico e del suo staff, aggiungendovi la spesa del possibile successore. Siamo alle solite: alla Juve si continua a ragionare più da brave massaie che da manager di calcio. Sfiduciato da quasi tutti, tanto da imporre alla società la ricerca di un sostituto, Claudio Ranieri potrebbe restare al governo anche nella prossima legislatura: non è caduto, almeno, nel cda di ieri. Che, di conseguenza, non ha neppure votato il successore, tra Gian Piero Gasperini, Luciano Spalletti e Antonio Conte, i candidati. Di Ranieri s’è occupato il comitato sportivo, ieri eccezionalmente allargato a tutto il consiglio di amministrazione, compreso Carlo Sant’Albano, ad di Exor, il maggior azionista del club bianconero.
Di Ranieri molti consiglieri hanno apprezzato l’impegno, il lavoro. Soprattutto, dopo la partita di San Siro con il Milan, hanno intuito che il tecnico ha ancora in mano la squadra. Così, le somme si potrebbero davvero tirare solo alla fine, come ha detto il presidente Giovanni Cobolli Gigli, uscendo poco dopo le 20 dalla sede bianconera, anche se il cambio di panchina resta l’opzione più robusta. Però, il destino di Ranieri pare non sia segnato: non ieri almeno. Il pensiero del comitato sportivo è stato condensato da Gian Paolo Montali, uno dei componenti: «Ranieri è il nostro allenatore, ha tutta la nostra fiducia, anche in prospettiva futura, e ancora un anno di contratto. Aspettiamo la fine della stagione». Montali, che dopo una carriera da straordinario vincente nella pallavolo ha accettato la sfida di un altro pallone, ha insistito sulla voglia di vincere della Juve: «Oltre alla competenza, noi cerchiamo di metterci anche due altre cose che possono fare la differenza: il cuore e la passione. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, a prescindere da tutto quello che si dice».
A sentirne le parole, è uno di quelli che vorrebbe pensarci dieci volte prima di licenziare il tecnico: «Le squadre inglesi continuano a essere le migliori in Europa per due motivi: la continuità nella conduzione tecnica e il valore dei giocatori». La scelta, e pure di questo si è parlato, ha i suoi pesi economici, visto che in caso di esonero a Ranieri bisognerebbe comunque liquidare l’ultimo anno di stipendio, oltre il milione di euro. A questo andrebbe aggiunto l’ingaggio del nuovo allenatore, e qui si apre una discreta forbice: Spalletti, già a Roma viaggia sui due milioni di euro, più un altro abbondante per i sei collaboratori; Gasperini e Conte stanno invece sotto al milione. Poi, chiaro, sono state fatte e verranno fatte valutazioni tecniche sulla capacità di produrre buone giocate e risultati, oltre alla robustezza del carattere per reggere alla pressione. Sempre che ce ne sia bisogno, alla fine. |Redazione Nero su Bianco Web - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 163 volte