Dopo la frecciata del presidente, Ancelotti è sempre più vicino al Chelsea. Ancora un “caso” nell’ambiente rossonero. Ora la discussione si è focalizzata sulle presunte ultime dichiarazioni rilasciate dal Presidente ad un giornalista di 'Repubblica', non smentite ufficialmente, che avrebbero colpevolizzato Ancelotti per gli insuccessi di questa stagione. Proprio ora che le recenti conferme del tecnico di Reggiolo e dell’A.D. rossonero parevano univoche nell’intendere una prosecuzione del rapporto e contrariamente ai continui rumors, prevalentemente inglesi, che indicavano Ancelotti nella stagione prossima al Chelsea. Forse il caso sarà rientrato nel momento della pubblicazione di questo “pezzo” ma questa ennesima situazione poco chiara è la spia inequivocabile di una certa confusione regnante tra i vertici di via Turati. A voler pensar male si potrebbe leggere questa situazione come una “spinta” di Berlusconi ad accettare le lusinghe del Chelsea. In questa stagione tra diktat societari con obiettivi minimi da raggiungere e rivolti al tecnico per una sua eventuale sua conferma, passando per il Leonardo di turno che si propose quale futuro tecnico arrivando ora a dichiarare di non voler sedersi in alcuna panchina e rimanendo tra i mille dubbi sul prossimo futuro di Ancelotti palesati da tutta la truppa rossonera (persino Mauro Tassotti parrebbe non avere certezze sul prossimo futuro del suo amico Carlo) si evince con chiarezza che è la confusione regnare in casa Milan. Premesso che sia alquanto improbabile riuscire a trovare un altro tecnico in grado di gestire spogliatoio e voleri presidenziali com’ è sinora magistralmente riuscito al tecnico emiliano, è altrettanto vero che forse non sarebbe un errore provare a cambiare timoniere per cercare nuove idee tecnico-tattiche e sperare di avere un riscontro di nuove motivazioni per un gruppo che troppe volte è parso svuotato. Resta il fatto che una squadra va programmata, per quanto possibile economicamente, con anticipo e l’allenatore che si ingaggia dev’essere in grado di gestire la rosa messagli a disposizione, un gruppo che dovrà giocoforza essere, per caratteristiche, adattabile al/ai moduli di gioco cari e conosciuti dal tecnico. E quindi il mercato deve iniziare dal tecnico. |di Antonio Fracasso - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 171 volte