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2009-05-14

Ancelotti-Berlusconi: ma il finale è già stato scritto?


Vacanze a Sharm, stages a Londra, incontri a Parigi, sbarchi in Albania: sembra un mix tra un telegiornale ed un cinepanettone dei Vanzina, ma sono gli ingredienti principali del giallo del mese di maggio. "Che fine farà Carlo Ancelotti?" o se volete "Chi vuol essere l'allenatore": del Milan, del Chelsea o del Real... Insomma fate voi, perchè di spazio ce n'è tanto.
Mai come nel 2009, così tante panchine appetibile libere e relativamente pochi candidati, ed è effettivamente questo ad alimentare il caso: le offerte fioccano, i rinnovi no. E se Katia Ancelotti, figlia d'arte, è stata precursice dei tempi trasferendosi a Londra per uno stage presso i Blues, i maligni dicono che non è un caso: i tabloids scrivono di un precontratto da onorare o stracciare in tempi brevi, non la fonte più attendibile del mondo, ma un tassello in più.
Capita poi che Repubblica riporta le presunte dichiarazione del Presidente: "Perdiamo per colpa sua" dice "colui che cade dalle nuvole", salvato in corner goffamente da Galliani a palla probabilmente già entrata in quel di Tirana. Una cosa è certa: fino a domenica bocche cucite, non tanto per la scaramanzia della qualificazione matematica in Champions, ma per precisa scelta dello stesso Galliani.
Probabilmente dunque il finale del film non lo conosco neanche i protagonisti, come nelle fiction in cui, per evitare spoiler rovina-sorpresa, si girano due soluzioni diverse: il d-day è verosimilmente lunedì, ma non sorprendetevi che si vada oltre. Ciò che preoccupa è che navigare a vista fino alla terzultima partita per una squadra non esattamente impeccabile in vista del mercato, può diventare un autogol clamoroso: ad oggi, sono tre i giocatori pressochè certi di non far parte più di questa squadra, il Grande Vecchio ed i due giovani. Felipe Mattioni ha imboccato la via per Udine, Tabarè Viudez quella per la Svizzera, Paolo Maldini quella per la scuola dei suoi figli: il Capitano, dopo decenni di onorato servizio, ha già fatto sapere di voler dedicarsi alla famiglia.
Poi, una serie inquietante di punti interrogativi, chi per le sue condizioni fisiche (Nesta), chi per l'età (Favalli), chi per semplice incompatibilità con l'allenatore presente, o magari quello futuro: insomma non è una casualità che gli acquisti stanno a zero, com'è giusto che sia prima di spendere i soldi (pochi, maligna qualcuno) per qualcuno che potrebbe essere poi poco gradito al condottiero. Immaginiamo romanticamente un Ancelotti che sfoglia la margherita: "M'ama" il Presidente, o "Non m'ama"? Gattuso l'ama, Seedorf pure: su questo sì che potremmo metterci la mano sul fuoco.
I petali sono infiniti e bianchi, come la Camiseta del Real: il terzo incomodo si chiama Florentino Perez, l'uomo che una volta portava i giocatori, ora potrebbe iniziare con un allenatore il nuovo ciclo dei Galacticos. Potrebbe funzionare il tecnico di Reggiolo in una squadra che fa del "poco impegno, tanto talento", tanto per citare un suo stesso aforisma, da sempre il suo credo? Per evitare la panolada, meglio la corte di Abramovich, dove Hiddink ha già detto addio e Drogba potrebbe dirlo: l'ivoriano ama Milano, ma Milano per ora non lo ama, specie se l'Uefa dovesse stangarlo. E poi Ronaldinho, su cui i tifosi vogliono continuare a puntare, in primis "quel" tifoso che frequenta Sharm: e Seedorf, il leader spirituale degli Ancelottiani, un Papa che potrebbe ritrovarsi senza Chiesa. Il puzzle è complicato, e come nei migliori film di fantascienza, ogni minimo dettaglio altera imprevedibilmente il futuro dei suoi protagonisti: anche di quelli che ancora devono apparire da Gasperini, sinistro candidato di Moggi, ad Allegri, senza dimenticare Rijkaard e Van Basten. I rampanti di casa nostra scavalcati dalla filosofia "Il Milan ai Milanisti"? Può essere, ma anche Carletto veniva dalla Juventus: chi è senza peccato... scagli il primo acquisto, possibilmente in difesa. Ancora qualche giorno, poi che le danze abbiano inizio: in seno alla squadra, l'impressione che nulla cambi, all'esterno, la quasi certezza che la svolta sia ad un passo.
"Troppi palleggiatori in panchina": la sentenza è stata già emessa, ora qualcuno si prenda la responsabilità di renderla esecutiva.
|di Francesco Letizia - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 166 volte


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