Stefano Eranio: «Il Genoa meriterebbe di scavalcare la Fiorentina»
La catena di destra formata con Gennaro Ruotolo è rimasta nella storia del Genoa e nel cuore dei suoi tifosi. Stefano Eranio è stato uno dei giocatori più amati sia per le indiscutibili qualità tecniche, sia per quel briciolo di campanilismo che accomuna tutti i genovesi. Dal rossazzurro del Molassana al rossoblù del Genoa, con cui ha completato la trafila delle leve giovanili fino ad approdare in prima squadra. Un punto di partenza, non certo d'arrivo, per quel ragazzo semplice ed equilibrato che sulla sua fascia di competenza non concedeva sconti a nessuno. Ed anche i confini nazionali, ben presto, hanno rappresentato un limite per quel talento che, con la maglia del Grifone, ha scritto pagine importanti nella cavalcata Uefa. Quel traguardo che ora è lì ad un passo, ops ad un punto, anche per il Genoa di oggi.
Il Genoa è ad un passo dal ritorno in Europa. Lei che è stato uno dei grandi protagonisti dell'ultima avventura internazionale rossoblù, prova qualche emozione particolare?
«Vedere il Grifone in questa posizione di classifica mi fa un gran piacere. La soddisfazione sarebbe ancora maggiore se si riuscisse a centrare il traguardo della Champions League: la piazza lo meriterebbe, l'allenatore si è confermato bravissimo, la squadra ha disputato un campionato straordinario e la società non ha sbagliato alcuna mossa. Dico di più: se nel calcio ci fosse una legge, il Genoa avrebbe senza dubbio in tasca il quarto posto: finora, infatti, si è certamente fatto preferire alla Fiorentina, ma in classifica restano quei tre punti da recuperare...».
Voi otteneste il quarto posto all'ultima giornata mentre il Genoa attuale potrebbe avere il conforto della matematica con due giornate di anticipo. C'è il rischio che, a quel punto, subentri un certo appagamento, o la squadra riuscirà a mantenere le energie nervose per puntare ancora più in alto?
«Noi già da diverso tempo prima avevamo acquisito la consapevolezza di poter battere chiunque, ed il piazzamento in classifica è stata solo la naturale conseguenza di quella splendida stagione. Il Genoa di quest'anno è praticamente certo della Uefa ma sono sicuro che non si accontenterà e, fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata, lotterà per il quarto posto. Sarebbe un grave errore non farlo visto che esistono i margini per centrare l'impresa. Bisogna solo capire se la benzina è finita oppure se, pur essendo in riserva, il Grifone dispone ancora dei mezzi per tirare al massimo queste tre partite. Il gioco di Gasperini è molto dispendioso, i primi caldi non aiutano, ma bisogna cercare di tener duro per continuare a cullare un sogno chiamato Champions League».
Le stelle del Genoa di Bagnoli, nonostante parecchie richieste, decisero di affrontare assieme, con la maglia rossoblù, l'avventura in Coppa Uefa. In un momento in cui le voci di mercato impazzano, che consigli darebbe ai vari Milito e Thiago Motta?
«Io ho questa opinione: nessuno è indispensabile, a patto che la squadra sia organizzata. Il Genoa, a tal proposito, ha dimostrato di possedere una propria fisionomia di gioco che va ben oltre gli interpreti che la applicano. Non a caso, i rossoblù hanno vinto quattro delle cinque partite senza Milito e molte delle gare in cui erano privi di Thiago Motta. Una loro eventuale partenza, quindi, non la vedrei come un dramma, anche se la società dovrebbe di certo andare sul mercato per assicurarsi giocatori all'altezza».
Secondo lei, sono di più le analogie o le differenze tra il suo Genoa e quello attuale?
«Le analogie sono tantissime, dal cammino seguito dalla squadra, all'entusiasmo della gente, per non parlare della fame di grandi risultati che accomuna tutto l'ambiente. Senza presunzione, però, credo che il mio Genoa potesse contare su un maggiore tasso tecnico. Sotto il profilo numerico, invece, sta meglio il Grifone di Gasperini, che può concedersi parecchie soluzioni e diverse alternative».
Ci sono possibilità di rivederla in futuro ancora al Genoa, magari in veste tecnica o dirigenziale?
«Credo che molto dipenda da me. Se dimosterò di valere e di meritarmi una chance come allenatore di una prima squadra, mi farebbe piacere che la mia strada si incrociasse ancora con quella del Grifone. Per quanto riguarda le leve giovanili, invece, sono molto soddisfatto di lavorare per il Milan, uno dei club più ambiti e blasonati del panorama calcistico». |di Claudio Baffico - Fonte: www.pianetagenoa1893.net| - articolo letto 168 volte