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2009-05-17

17° Inter la vita è adesso: Gloria a te, Inter che bella sei


QUANDO LO SCUDETTO E’ IN DIFFERITA - I nerazzurri di Mourinho si impadroniscono del 17° Scudetto della loro gloriosa storia (compreso quello del 2006 attribuitogli a tavolino), senza neanche scendere in campo, visto il k.o. del Milan ad Udine maturato nell’anticipo serale del sabato.
Certo, l’Inter avrebbe meritato di festeggiare la gloria giocando davanti ai propri tifosi (stasera sfideranno a San Siro il Siena), concedendosi quelle irripetibili emozioni che solo una diretta le avrebbe potuto conferire; ma lo sfrenato business tv bada poco alle emotività, avendo cura soltanto di… fare cassetta, come si dice in gergo.
Pro domo sua, ovvero si pensa al proprio tornaconto, infischiandosene degli altri. Qualcuno cantava che “L’emozione non ha voce”: asserzione che potremo traslare nel football, con una piccola aggiunta, ovvero non ha voce in capitolo, o la si può parafrasare affermando che l’emozione non ha la voce live dei tifosi sugli spalti, dei giocatori che esultano dopo aver trepidato preoccupandosi di quello che succede negli altri campi. Una festa, almeno per quanto concerne il campo, che sarà quindi vissuta in differita, per un oltraggio colossale al buon senso, al bene dello sport che ormai si nutre esclusivamente di soldi, tralasciando in maniera schifata ogni genere di suggestioni.
UN TRICOLORE MAI IN DISCUSSIONE, CARTINA DI TORNASOLE DI UNA STAGIONE MEMORABILE - Comunque, rituffiamoci sulla questione tecnica e prodighiamoci di complimenti verso un team che per tutta la stagione non ha avuto rivali, spazzando come uno tsunami ogni ostacolo che osava pararsi davanti. Se prima l’Inter era sinonimo di ridicolaggine adesso è motivo di panico da parte di tutti le avversarie.
L’Inter è sinonimo di potenza e di invincibilità, almeno limitatamente al Bel paese, visto che l’Europa rimane tabù. Questo se vogliamo è il 1° Scudetto dell’era Moratti conquistato in maniera inequivocabile, senza se e senza ma. Quello del 2006, infatti, le fu attribuito a tavolino tra mille polemiche sinora mal sopite. Nel 2007 vinse grazie alla rivoluzione Calciopoli che aveva relegato la Juventus in B, penalizzando duramente ogni team che potesse ostacolare il biscione. Nel 2008 vinse in maniera rocambolesca negli ultimi 45’ di giuoco. Il 2009 invece non ha evidenziato alcuna “attenuante di meriti”.
L’Inter è giustamente Campione, e come cantava qualcuno, rimanendo perciò in una atmosfera canterina che ben si addice agli avvenimenti di queste ore, “La vita è adesso”. Qualcuno ha obiettato che un po’ di fortuna le avrebbe spianato la strada, ma non si asseriva un tempo che Faber est suae quisque fortunae, ovvero Ciascuno si forgia la propria fortuna?
Il futuro sorride alla Beneamata, che può dire di aver aperto un ciclo, che poi sarebbe la continuazione della scia vincente principiata da Mancini.
TUTTO INIZIO’ UN SECOLO ORSONO - Il primo dei 17 Scudetti nerazzurri fu conquistato in maniera controversa nel remoto 1910. L’Inter, fondata nel 1908, vinse il primo titolo dopo aver concluso il campionato a pari punti con la Pro Vercelli. Si rende pertanto necessario lo spareggio, fissato il 24 aprile. Quel giorno inspiegabilmente era in programma un’amichevole della Nazionale militare composta in gran parte da giocatori della Pro Vercelli. Vana la richiesta di spostamento della data dello spareggio: i vercellesi, in segno di clamorosa protesta, mandano in campo una squadra composta da ragazzini di 11 anni. E l’Inter si aggiudica il primo di innumerevoli scudetti vincendo lo spareggio a Vercelli con un perentorio 10-3. Nel 1920 l’Inter vinse il 2° Scudetto vincendo uno spareggio col Livorno per 3-2. Il primo torneo a Girone unico fu accaparrato nel 1930 da quella che era l’Inter del grande Peppino Meazza, emblema storico della compagine milanese. Nel ’38 l’Inter di Meazza concede il bis sulla Juventus. Nel ’40, alla vigilia del 2° conflitto mondiale, sarà ancora l’Inter del Balilla ad aggiudicarsi il titolo, dopo un’appassionante testa a testa con il Bologna. Nel Dopoguerra il 1° titolo sarà conquistato nel ’53 grazie ai gol dell’apolide Nyers, fra i mostri sacri del calcio storico. Sempre Nyers regalerà al biscione il 2° Scudetto di seguito. Nel ’63 la Grande Inter di Helenio Herrera, trascinata da Facchetti, Mazzola & company rivince il titolo. Grande Inter che si ripeterà due anni dopo e nel ’66, sempre coi soliti protagonisti d’eccezione. Nel ’71, con Invernizzi in panca verrà chiuso un ciclo memorabile che aveva portato i milanesi alla conquista di 2 Coppe dei Campioni e 2 Intercontinentali. Nel 1980 l’Inter ringrazia per lo Scudetto il grandissimo Altobelli: vittima ancora la Juventus. Nel 1989 l’Inter del “Trap” domina ogni avversario e vince in maniera incredibile l’ultimo Scudetto prima dell’era Massimo Moratti, figlio del grande Angelo, artefice della Grande Inter. Il resto è storia recente.
|di Albertosig - Fonte: www.calciomagazine.net| - articolo letto 171 volte


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