Inter Campione d'Italia con tre giornate di anticipo, senza neanche scendere in campo; grazie al Milan. Alla vigilia dello sprint finale di questo campionato di Serie A, Tuttomercatoweb ha raggiunto in esclusiva l'ex tecnico dell'Inter e del Siena, Gigi Simoni, per avere la sua opinione sulla corsa salvezza, sullo Scudetto ai nerazzurri e sulla lotta per un posto in Champions League.
Parlando dell'Inter, ha meritato lo scudetto, arrivato ieri sera dopo il ko del Milan ad Udine?
"L'Inter non ne parliamo. Penso ch per il 99% delle persone aveva già vinto lo Scudetto prima di iniziare, quindi la conferma di Udine è stata solo l'ufficialità. E' la squadra più forte con l'organico più forte ed è giusto che abbia vinto".
Il gioco dell'Inter le piace?
"L'Inter come gioco non mi piace eccessivamente. In certi momenti è brillante e piacevole, ma in altri momenti è normale e le partite sono decise da Ibrahimovic, Balotelli o dagli altri giocatori che ci sono. Come gioco mi piaceva più gli altri anni".
Le piaceva di più, quindi, quando c'era Mancini?
"Non è che mi piacesse di più o di meno, io vedo le partite e dico che erano campionati diversi. Questo è più reale, mentre in quelli di Mancini mancavano talvolta gli avversari veri. In ogni caso in certi più momenti era più piacevole, ora non vedo niente di meglio, vince dove vinceva prima e gioca qualche partita bella o meno bella".
E Milito all'Inter?
"Milito all'Inter sarebbe un grande colpo perché per le sue caratteristiche si adatterebbe bene a giocare con Ibrahimovic, a patto che lo svedese resti".
Appunto, sarebbe un grande colpo anche se dovesse andare via Ibrahimovic?
"Se dovesse andar via Ibrahimovic saremmo meno sicuri che l'Inter vince il campionato il prossimo anno".
Che partita si aspetta tra Napoli e Torino? Il Torino si gioca effettivamente tutto?
"Si gioca parecchio, anche se lo scontro diretto fra Bologna e Lecce potrebbe tenere aperte tutte le strade. In questa fase triste della loro storia Torino e Bologna hanno un compito difficile. Al Toro capita di giocare a Napoli e il Napoli è in formazione abbastanza rimaneggiata, quindi questo può essere un vantaggio, però devono farsi forza. Il Torino è una squadra che soprattutto nell'ultimo periodo gioca al di sotto delle possibilità e con un'alternanza di rendimento paurosa. Anche lo stesso Bologna, però, ha problemi. Se domani pareggia con il Lecce rischia di complicare ancora di più la cosa e mi dispiace perché sono bolognese, ma tifo anche Torino da quando avevo dieci anni".
Secondo lei la lotta salvezza coinvolge ancora anche il Chievo?
"No il Chievo è impossibile, ci sono ancora tanti scontri diretti e con cinque punti di vantaggio è impensabile che venga raggiunto".
Nel Bologna, secondo lei, cos'è che non è funzionato?
"Ha avuto il vantaggio di giocare con un attaccante che è capocannoniere e questo dovrebbe chiarire già la situazione. Se retrocederanno in una situazione del genere vuol dire che la squadra gioca con un reparto difensivo non all'altezza della categoria. Alcuni erano sconosciuti, altri avanti con l'età e le lacune si sono viste. Anche solo a occhio il problema può sembrare quello, poi bisogna vedere. Le cose si conoscono se si vive all'interno dell'ambiente".
Per quanto riguarda invece il Torino? Cairo ha speso tanto, ma è stato contestato dai tifosi
"Quando una squadra va male ci sono responsabilità da parte di tutti, il Torino è una squadra che alterna prestazioni buone e cattive poi guardando la formazione mi sembra strano che si trovino in questa situazione. Quando, però, inizi a cambiare così gli allenatori vuol dire che non riesci mai a dare un indirizzo alla squadra. Un presidente deve avere le idee chiare quando sceglie un allenatore. Tutti quelli che hanno cambiato parecchio hanno tanti problemi, come anche il Bologna stesso".
Parlando invece di Rosina, secondo lei ha finito con il Torino?
"Sono cose che si possono valutare solo da dentro. A volte sorprende anche me un giocatore come lui che può decidere le partite e altre volte essere addirittura dannoso per la propria squadra. Questa alternanza di rendimento è uno scompenso che si porta alla squadra".
Per quanto riguarda invece Dzemaili, secondo lei è un buon giocatore?
"Sì, da quel che ho potuto vedere è un giocatore di qualità, ma a me i fenomeni creati troppo velocemente fanno pensare. Non è che voglio giudicare, ma un allenatore che fa bene un anno sembra debba andare a Juve, Milan o Inter e poi altri anni non combina più niente. Ci vuole una continuità, Dzemaili ha fatto vedere buone qualità, ma deve confermarle e migliorarsi. Se farà questo si potrà considerare davvero un buon giocatore".
Passando al Lecce anche loro hanno avuto due cambi di panchina. Può essere quello il problema?
"Sarà un caso? Quando cambi allenatore anche a quattro o cinque giornate dalla fine vorrei capire quale soluzione si vuole trovare. Cosa può fare un allenatore in cinque giornate? Ascoltare il parere del presidente o di qualche dirigente, ma non credo che ad esempio Papadopulo abbia visto tutte le partite del Bologna. Per me sono tentativi che non ha nemmeno senso fare. Una squadra aveva bene o male un'identità e stravolgerla non porta a niente non conoscendo bene i giocatori. A me è successo di essere mandato via a cinque giornate dalla fine a Empoli, eravamo salvi poi la squadra è retrocessa. Io credo ci voglia sempre il buon senso in certe cose".
Domani invece la Fiorentina si gioca la Champions League?
"La Fiorentina ci ha abituato a un campionato stranissimo. Ha un'ottima classifica, ma ha alternato ottime partite, magari perse, a partite brutte e magari vinte. Insomma non sai mai come la squadra va in campo, ma l'annata è stata molto positiva finora. Il Genoa, però, è un brutto cliente, è una squadra che garantisce continuità di gioco e risultati notevole per cui è un avversario pericoloso". |di Andrea Lolli - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 156 volte