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2009-05-19

A tu per tu ...con Italo Cucci


All'indomani dell'esonero di Claudio Ranieri dalla panchina della Juventus, Tuttomercatoweb ha intervistato in esclusiva il giornalista Italo Cucci per avere un suo parere sull'accaduto e sugli scenari che si apriranno in casa bianconera.

Innanzitutto le chiedo un commento sull'esonero di Claudio Ranieri dalla Juventus

"E' stata una caduta di stile".

Secondo lei i problemi erano tutti riconducibili a Ranieri?

"E' la prima volta, dopo tantissimo tempo, che la società decide su una pressione popolare di cacciare il tecnico. A parte questo, però, mi fa venire in mente se non erro di essere stato testimone del precedente esonero di un allenatore 42 anni fa. Era il mio amico Luis Carniglia e tutto questo avvenne nella prima parte di campionato, con lui che aveva tra l'altro problemi di salute ed una Juve che navigava in zona pericolosa. Ci sono voluti poi tanti anni per far fuori un allenatore che, se va male, porta la squadra in zona Champions.
Mi ha molto stupito questa decisione e questo atteggiamento all'indomani di una partita non particolarmente infelice. E' un momento forse infelice, ma far cadere la testa di Ranieri a due giornate dalla fine mi sembra un gesto da piccolo club".

Invece 42 anni fa ci fu l'esonero per quali motivazioni?

"Diciamo che Carniglia si era messo contro tutto lo spogliatoio. Presero a pretesto un suo attacco influenzale per sostituirlo dando come motivazione problemi di salute".

E Ranieri secondo lei aveva problemi di spogliatoio?

"Sicuramente aveva lo spogliatoio diviso, mentre ai tempi di Carniglia lo spogliatoio era unito per farlo fuori. La cosa che mi ha stupito, però, è che la notizia del licenziamento di Ranieri l'avevo letta stamattina su La Stampa di Torino".

Quindi non c'è tanto da stupirsi visto che La Stampa è stato uno di quei giornali che da settembre remava contro di lui

"Soprattutto è la conferma che c'è una forte unione nei giornali di famiglia".

Per quanto riguarda invece il 'litigio' con Camoranesi, secondo lei cos'era successo realmente?

"Credo che sia stato semplicemente uno di quegli episodi che si verificano in tante società quando ci sono delle contrarietà sulle sostituzioni. Evidentemente poteva anche quello essere un motivo per mettere sotto processo l'allenatore mentre invece ricordo che ci furono i soliti gesti di fiducia. Personalmente, sei o sette settimane fa, avevo detto a Ranieri che il quinto attestato di fiducia voleva dire licenziamento e lui si era messo a ridere".

A questo punto secondo lei il problema è stato il terzo posto o è stato solo una scusante?

"Sicuramente l'avvicinarsi della Fiorentina è il problema più grosso. Dal secondo al terzo posto cambia poco, ma dal terzo al quarto cambia molto perché ci sono i preliminari di Champions. In più anche il mercato è condizionato perché oggi nell'acquisto dei giocatori conta molto il fatto di giocare la Champions e andare ai preliminari è sempre un rischio che può rimandare operazioni di mercato importanti. Comunque questo non c'entra niente con la sostituzione dell'allenatore perché farlo a due giornate dalla fine non dà nessuna garanzia".

Con questo esonero, secondo lei, la dirigenza un po' si salva dopo le critiche ricevute?

"Credo che in breve tempo salteranno tutti".

Anche Secco?

"Non so, ma diciamo che dalle parole di John Elkann lo staff juventino è tutto sotto processo come lo è stato Ranieri che ora non ci sarà più".

Parlando di Diego, il primo acquisto, crede sia un nome ad effetto per placare i tifosi o effettivamente serve?

"Sicuramente è stato dato in pasto al popolo nemico".

Per quanto riguarda il prossimo allenatore secondo lei?

"Credo che questo tipo di atteggiamento voglia introdurre un allenatore che costi poco perché licenziare Ranieri comporta il fatto che gli dovranno pagare un altro anno. Sapendo poi quanto è attenta la Juventus ai problemi economici credo che l'allenatore ideale sarà Antonio Conte che alla Juve andrebbe anche a piedi e forse gratis".

Nel Cda si è fatto anche il nome di Ancelotti, pensa sia possibile un suo ritorno?

"Mi sento di escluderlo, poi coi tempi che corrono non dipende tanto dalla Juve, ma più da Ancelotti. Lui comunque credo abbia un altro obiettivo".

Il Chelsea?

"Non lo so, sono stato con lui fino a mezz'ora fa e abbiamo fatto tante battute, ma lui ci tiene ad essere corretto fino in fondo. Secondo me è il Chelsea, però Ancelotti non si vuole minimamente sbilanciare perché come ha detto ne deve parlare prima con il suo amico Berlusconi".
|di Andrea Lolli - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 167 volte


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