Una decisione fuori dal mondo. Questo il sunto a contorno della presa di posizione del cda bianconero maturata ieri, e che non può aver lasciato indifferente chi come me, mastica e vive di calcio da diversi decenni. Io posso dire di esserci stato nell'occasione dell'ultimo esonero della storia bianconera, ma ogni paragone o tentativo di parallelismo è insensato oltreché fazioso. Ferrara non è Rabitti così come Ranieri con è Carniglia: allora il successore del mister spesato ebbe a disposizione tre quarti di un campionato per raddrizzare la situazione, in questo caso le partite che separano la Juve dal termine di questa disgraziata stagione sono solamente due. La staffetta sulla panchina, poi, fu il primo presagio ad un cambiamento ben più importante nella storia bianconera, ovvero l'avvento alla presidenza dell'immortale Giampiero Boniperti. Inutile sperare in qualcosa di simile.
Ai quei tempi chi comandava capiva di calcio, l'avvocato Agnelli mai si sarebbe sognato di avallare una mossa apparentemente senza senso come quella di ieri. La competenza calcistica, però, non è pane di tutti, e la conferma più che tangibile è stata data dall'attuale dirigenza bianconera anche in questa circostanza. A margine di ciò, è pacifico ed evidente come abbia tutta l'intenzione di rivolgere il mio miglior augurio alla prima esperienza in panchina di Ciro Ferrara, per quanto poi potrà concretamente influire l'allenatore partenopeo.
L'unico barlume di ragione in una decisone tanto cervellotica, può essere rappresentato da una sorta di chiamata all'orgoglio da parte dei senatori dello spogliatoio, e proprio nelle loro qualità si ripongono tutte le residue speranza ed aspirazioni stagionali dei supporters juventini. Saranno i piedi di Del Piero, i dribbling di Camoranesi, le parate di Buffon a far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. Che alla base vi fosse un'incrinatura totale dei rapporti con la parte storica del gruppo juventino, sembra non vi siano più dubbi, e se un problema c'è stato, non può certo essere dipeso dai vari Mellberg, De Ceglie, piuttosto che Grygera. Volenterosi, faticatori, ma non sufficientemente influenti.
In chiusura, mi piace spendere il giusto numero di parole e considerazioni su Claudio Ranieri. L'ormai ex mister bianconero mantiene tutta la mia stima oltre alla più completa solidarietà. A proposito di ciò, l'augurio è che il mister romano si sappia tutelare a livello economico e legale nella maniera migliore, non meritava questo trattamento.
I due anni sotto la sua gestione sono corrisposti con stagioni di transizione, di crescita, e mantengono un bilancio inevitabilmente positivo al di là di ogni possibile attenuante (leggi infortuni di gente come Sissoko e Trezeguet) che va comunque concessa. Largo al nuovo corso, dunque, che seguirà la breve era Ferrara. Si va da Spalletti, che eleggo a mia prima scelta, a Conte passando per Gasperini.
Vada come vada, ma con tanta competenza e tanto stile in più. Come fosse una Vecchia SSignora... |di Gianfranco De Laurentis - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 174 volte