| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-05-20

Bologna: "E' finita" si scrive solo alla fine"


La speranza è validamente la più preziosa di tutte le cose. Gli antichi romani la onoravano con un culto e dedicarono templi marmorei con statue della dea e altari dove perpetravano molti sacrifici e riti. La speranza aveva nella mano destra un fiore, nella sinistra (lacinam) della veste. Nei primi giorni del mondo, quando Epimeteo aprì l'anfora che Pandora gli aveva offerto, molti mali di diverso genere e diverse disgrazie invasero la terra: solo la speranza rimase nel fondo dell'anfora.
O buona speranza, ultima consolazione degli uomini, speranza di una gioventù malata, speranza grata alla rugosa vecchiaia! Sono sempre io, non ho perso il lume della ragione, è che ho voluto introdurre così quello che è andato in scena ieri al 94’ al Dall’Ara; tutto per me è iniziato martedì, quando sono andata a prendere 3 biglietti per altrettanti amici del forum rossoblù, con l' agevolazione riservata agli abbonati. UN’ODISSEA che non sto a raccontare, un cassiere che è riuscito a farmi 3 tagliandi in 35 minuti, merita di andare dalla Barbara D’Urso al Guinnes: è riuscito anche a sbagliarsi a fare il mio, con tando di abbonamento in mano, il primo dei 3 biglietti non si riusciva a stampare, hanno chiamato l’assistenza, mancava solo la protezione civile, mentre dietro di me la gente in fila era pronta alla sommossa popolare. Alla fine di questa faticaccia molto gentilmente gli ho dato la mano, l’ho salutato dicendogli “tutta questa fatica per 3 biglietti dovrà pure significare qualcosa, di questo ne sono certa…solo che mi resta da capire in quale senso il destino cerca di comunicarci qualcosa”. Domenica mattina mi sono svegliata alle 5, non c’è niente da fare in giornate come queste, e quindi cerco qualsiasi cosa che mi impegni fisicamente e mentalmente, qualsiasi cosa che mi faccia stancare, per ingannare il tempo, tipo attività fisica, sudare, eliminare lo stress..
Già alle 13 esco di casa, mi dimentico tutto quello che posso dimenticarmi (i biglietti con tutta la fatica che ho fatto no, quelli no!) e quando arrivo allo stadio si vede che oggi non si gioca “una partita” ma “la partita”. Il caldo generalmente mi ammazza, mi manda KO, ma sono talmente agitata, ho così tanto la testa altrove che non me ne accorgo neanche.. tanto anche se prendo un colpo di sole nella testa peggio di così non può andare. Spes, la Dea della Speranza pare arrivare da Napoli, ma è un falso allarme. Al gol del Lecce pare veramente tutto perduto, ma le partite durano 90’ e fino a quando l’arbitro fischia i giochi sono aperti; e per fortuna non sempre le partite durano 90’, per fortuna alle volte si arriva al 94’.. e infatti al 94’ ho pensato bene di inviare un sms a Lenny, nel quale ho scritto.. “Lenny, è finita”.. stavo facendo invia ma mentre cercavo Lenny nella rubrica, ho digitato la L.. poi.. poi ho sentito un boato: quel boato che svelava il segnale dell’odissea dei miei biglietti, quel boato che ha fatto Spes, la Dea Speranza, quando è atterrata senza paracadute sul Dall’Ara: solo questo è quel gol, giusto qualche minuto per festeggiare, ma guai ad illudersi, non crediamo di andare a fare una passeggiata a Verona, non è come quando andammo in massa a Mantova, lì andavamo a prenderci una serie A che abbiamo meritato ad ogni singola giornata, anzi, in ogni singolo minuto di ogni singola partita. Adesso no: adesso noi vogliamo crederci perché siamo drogati di rossoblu, perché la serie A è il Paradiso e la serie B è il purgatorio, ma anche se siamo tifosi, chi l’ha detto che non si può essere obiettivi?
La retrocessione spetta a chi gioca il peggior calcio della serie A.. beh, il Bologna - se non si hanno i paraocchi – in questo disgraziato campionato ha giocato il peggior calcio della serie A, il peggior calcio che si possa immaginare. La retrocessione di 4 anni fa brucia ancora, ma questa è proprio un’altra storia, qui per salvarci serve un gran buco di “FORTUNA” e niente altro, anche perché ad altro non possiamo ambire, siamo una cosa penosa, l’unica parte del Bologna che è da serie A è la nostra tifoseria. Ieri la Curva Bulgarelli si è fatta sentire, ma neanche questo è bastato a tirare fuori la grinta, perché è come estrarre sangue da una rapa, se non ce n’è, non ce n’è. Uscendo dallo stadio ho cancellato ogni traccia di quel messaggio che stavo mandando a Lenny, perché “è finita” si scrive solo alla fine.
|di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 149 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale