Al suo arrivo in tanti hanno pensato all’addio del 3-5-2 e alla difesa a tre e invece non sarà proprio così. Donadoni non ha toccato il 3-5-2 in questo finale e per il prossimo anno, ha già dichiarato: “Attualmente la difesa può essere impostata a tre e non è escluso che posa essere riconfermata anche per l'anno prossimo. E’ normale che se arrivasse qualcun' altro si potrebbe pensare ad una retroguardia a quattro”.
DIFESA A TRE, UNA VECCHIA STORIA – Quella della difesa a tre è una vecchia storia nata nel campionato 2006/2007 in serie b. Il Napoli, disegnato per il 4-3-1-2, non produceva risultati in campionato. Si prendevano gol anche banali e con la retroguardia piazzata. Così fu lo stesso Reja, che in precampionato considerava la difesa a quattro un punto fermo, a rendersi conto che Domizzi e Cannavaro, abili difensori di categoria superiore, non si completavano bene per dare le necessarie garanzie giocando a quattro. Dopo la cocente sconfitta per 1-0 sul campo dell’Albinoleffe, si passò al 3-5-2 e alla difesa a tre per sopperire alla mancanza di un vero regista difensivo e la difesa trovò equilibrio.
IL PROBLEMA TECNICO - La retroguardia del Napoli non riesce a dare garanzie con uno schieramento a quattro perché manca di un centrale difensivo rapido e che sappia guidare il reparto ed uscire tempestivamente. Ecco perché la squadra azzurra soffre i movimenti dei trequartisti dai tempi della serie b, da quando Reja avvertì l’esigenza di giocare con un centrale difensivo in più (Maldonado) passando alla difesa a tre. Non è un caso che lo stesso Donadoni, ampiamente favorevole alla difesa a quattro, non cambierà schieramento difensivo qualora non dovesse arrivare nessuno. Considerando il difficile panorama dei difensori in circolazione e il mancato ingaggio di Fabio Cannavaro, diventa arduo pensare che il Napoli possa acquistare un centrale dalle caratteristiche tali da permettere al tecnico di passare alla difesa a quattro. Probabilmente si punterà su un giovane prospettico per arricchire la rosa.
IL FUTURO E’ SANTACROCE – Fabiano Santacroce è l’unico difensore dell’attuale organico del Napoli che ha le potenzialità tecniche giuste per poter schierare i quattro in difesa. Manca, però, ancora una notevole maturità caratteriale nel giocatore per poter ricoprire il ruolo di guida difensiva. Non a caso Reja, Donadoni e Casiraghi nell’Under, hanno preferito lasciarlo maturare schierandolo da esterno. |di Marcello Pelillo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 142 volte