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2009-05-21

La Lazio saluta un Olimpico in festa e condanna la Reggina


Nell’anticipo da passerella per la Lazio i biancocelesti calano il sipario all’Olimpico con una vittoria che congeda il pubblico e condanna la Reggina alla retrocessione. Una calda serata primaverile cori e sciarpe al vento, per festeggiare la notte magica di Coppa Italia. C’è stato il tempo per applaudire e riaccendere la memoria di quanti hanno vissuto la notte speciale di Zarate e compagni. C’è stato il momento per ossequiare la Coppa Italia stretta fra le braccia degli uomini in biancoceleste e infine c’è stato il tempo per l’ultimo inchino davanti alla Nord per chi come Pandev e Rossi nella Lazio rischiano di non esserci più. Il tecnico romagnolo beffa le attese e schiera la Lazio A, lasciando in panchina la schiera di giovani che ha provato nella rifinitura di martedì. È stato un match noioso dai ritmi spesso blandi, che ha visto contrapposte due realtà dalle diverse motivazioni e i differenti umori.
La Lazio sente intorno a se un clima da Standing Ovation e di pre-ferie, per la Reggina ardono invece le fiamme dell’inferno. La partita, stanca frenata dal caldo e a tratti anche dalla paura dei calabresi, parte con un acuto di marca laziale. Al 7’ a firmare un gol annullato, per altro ingiustamente, è Stephan Lichtsteiner, lanciato a rete da Goran Pandev. L’arbitro Gervasoni però ferma il gioco e zittisce lo stadio. La Reggina non punge e resta timidamente rintanata nella sua metà campo. Quindici minuti di nulla o quasi prima di registrare una parata del redivivo Carrizo. Accade tutto al 23’ quando Carmona penetra in area laziale e mira l’angolino lontano.
Il plastico intervento di Juan Pablo merita gli applausi dell’Olimpico. Tre minuti più tardi la Lazio sblocca il risultato e si porta in vantaggio. Dabo ispira da lontano Zàrate e maurito completa l’opera come solo un campione sa fare. La serpentina fra gli amaranto mette a sedere mezza difesa avversaria prima di spedire con l’esterno destro la palla alle spalle di Puggioni. I calabresi perdono fiducia e lasciano campo alla Lazio. Gli uomini di Orlandi accusano il colpo e avvertono il baratro della B ad un passo. Al 36’ però Brienza riaccende le speranze. La punta calabrese infatti, si inserisce in area e dribbla Carrizo, si allarga sulla sinistra, ma perde l’attimo propizio per calciare in porta. La Lazio è più squadra e si vede. I ragazzi di Rossi non si impietosiscono dinanzi al dramma della retrocessione amaranto e danno fiato alla manovra, mettendo alle corde gli avversari. Parte la danza biancoceleste sulle note dei colpi di genio del solito Zarate. Al 38’ Maurito prova la botta da fuori, ma ha poca fortuna.
Cinque minuti dopo il pibe d’Haedo veste i panni del suggeritore e lancia Pandev in profondità, ma il macedone non si fa trovare pronto. I primi quarantacinque minuti si chiudono nell’assoluta pochezza della manovra amaranto e fra gli applausi della Nord. Il secondo tempo parte con la coppa che apre il sipario e da fiato alle trombe. La musica è sempre la stessa la Lazio attacca e la Reggina si difende. Le note scarseggiano sul taccuino delle azioni da ricordare e la seconda frazione, ancor più sterile del primo, passa alla storia per l’acclamazioni di Zàrate uscito al 21’ nell’ovazione generale. Inchino, applausi e cori. L’Olimpico è in piedi per ringraziare il mago argentino, che ha allietato con le sue giocate la stagione laziale. Poi resta il tempo per raccontare un’altra prodezza sul finale di Carrizo, bravo a neutralizzare in tuffo un tentativo di Brienza, e per la passerella finale dei baby Kozac e Mendicino. Finisce fra gli olè della Curva e la disperazione amaranto. Lazio-Reggina sa di ultimo atto di una stagione, che per la Lazio brilla soltanto per la coppa vinta e l’Europa League già nel cassetto, per i calabresi invece è retrocessione dopo sette anni consecutivi di massima serie.
Domenica nell’ultima di campionato c’è la Juventus, ma poca importa. La testa è al mercato ai contratti e ai rinnovi. Rossi e Pandev in primis. Oggi per loro potrebbe esser stato l’ultimo atto di una bella storia. A breve si attendono novità.
|di Alessandro Zappulla - La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 154 volte


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