La Samp saluta il proprio pubblico bloccando a 7 la serie di vittorie consecutive dell’Udinese, al termine di una gara equilibrata, ricca di errori e occasioni da rete. Gran parte delle attenzioni si concentrano su Angelo Palombo, fresco di rinnovo contrattuale, ma si trattava di una giornata importante anche per il giovane n°1 Fiorillo, all’esordio tra le mura amiche, per Cassano, dopo il rigore fallito all’Olimpico, e Mazzarri, ad un passo dall’addio. La gradinata sud, protagonista di una splendida coreografia nella parte superiore, ha omaggiato i propri beniamini come tradizione insegna, con costanti cori d’incitamento, era troppa la voglia di mantenere imbattuto il Ferraris nel girone di ritorno e così è stato.
Mazzarri opta per un moderato turnover: fiducia per Fiorillo alla prima gara interna in prima squadra, mentre Raggi, Dessena e Ziegler si giocano un’importante chance in ottica futura. Sull’altro fronte Marino conferma la squadra titolare, con Pepe e Di Natale come uniche assenze eccellenti. L’inizio blucerchiato è piuttosto confortante: Padalino cerca gloria con un diagonale da posizione defilata, mentre Dessena cerca di ripetersi dopo la doppietta rifilata alla Reggina, ma stavolta, sia in acrobazia che dal limite, non trova lo specchio della porta per un non nulla. L’Udinese è lenta nella circolazione del pallone, ma si rende pericolosa ogni qual volta apre il gioco verso le corsie esterne, il trio difensivo blucerchiato è perennemente in difficoltà, in particolare Campagnaro sullo sgusciante Floro Flores, autore di un bel diagonale a fil di palo all’8’.
È proprio il difensore argentino a regalare il vantaggio ospite al 12’: palla vagante in area, Hugo la protegge attendendo male e invano un’uscita di Fiorillo che resta però in porta, il difensore prova ad allargarsi per rilanciare, ma inciampa sulla sfera, perde l’equilibrio e falcia in area Quagliarella, rigore netto, trasformato da D’Agostino, sebbene il portiere di Oregina intuisca l’angolo. Il Doria subisce il colpo e, sull’azione successiva, rischia di soccombere nuovamente, quando la conclusione operata da fuori da parte di Inler fa la barba al montante a Fiorillo battuto. Superato il momento di sbandamento, ci rimbocchiamo le maniche e progressivamente riusciamo a reagire, affidandoci alle giocate dei nostri uomini migliori: Cassano strappa applausi a scena aperta con un’irresistibile serpentina sull’intera fascia destra, ma la difesa friulana chiude su Pazzini, mentre al 20’ è Palombo a scaldare i guantoni di Handanovic con un tentativo dal limite.
Al 32’ Cassano torna ad essere decisivo: il genio barese fa il bello e il cattivo tempo sulla destra, cross in centro per Pazzini, la sfera impatta sul piede di Isla per poi insaccarsi, clamorosa autorete. È un buon momento, schiacciamo sull’acceleratore, Palombo crea l’occasione più clamorosa per portarci in vantaggio, facendo tremare l’incrocio dei pali con un impressionante bolide su punizione battuta da una trentina di metri, di testa il Pazzo non riesce a gonfiare la rete colpendo una sfera divenuta ingestibile. È comunque il preludio al vantaggio blucerchiato che giunge al 45’: Cassano fa impazzire la retroguardia friulana sull’out sinistro con un’impressionante serie di dribbling, contatto con il piede di Zapata, Celi concede il penalty che lo stesso fantasista trasforma. Prima dell’intervallo l’Udinese avrebbe subito un’invitante chance per chiudere in parità la prima frazione, ma Pasquale, dopo aver chiesto e ottenuto il triangolo con Quagliarella al termine di una poderosa progressione, conclude malamente a lato.
Nonostante il grande caldo e il vantaggio già acquisito, ad inizio ripresa andiamo alla ricerca del goal sicurezza, ma Handanovic fa buona guardia sul colpo di testa di Pazzini su cross di Campagnaro dalla destra. In attesa dell’evoluzione della gara di San Siro, gli uomini di Marino non vogliono lasciare nulla d’intentato e si catapultano in avanti per riaprire il match, riuscendoci, dopo un'occasione fallita dall'ex Quagliarella, al 62’ con un colpo di testa di Felipe che anticipa Fiorillo e l’intera retroguardia doriana su azione da corner, per la Samp è l’ennesimo goal subito su calcio piazzato, abbiamo perso il conto ormai…
Mazzarri mischia le carte, inserendo a centrocampo Sammarco e Delvecchio al posto di Dessena e Ziegler ed entrambi sprecano sotto porta. Il centrocampista pugliese, entrato con buon piglio nel match, calcia malamente dal limite vanificando l’ottima azione portata avanti da Cassano e Pazzini, ma più clamorosa è la chance gettata al vento da Sammarco, che, servito in profondità da Dessena, non conclude di prima intenzione, preferendo scartare Handanovic, facendosi però bloccare la sfera prima della conclusione. Nei minuti finali rischiamo di capitolare come con il Napoli, ma fortunatamente né Felipe, né Sanchez riescono a trovare la zampata vincente nella confusione difensiva blucerchiata.
Al triplice fischio finale applausi per tutti, in primis per Cassano, talento purissimo, Palombo, capitano vero, Pazzini, l’uomo della provvidenza, e Mazzarri, prossimo all’addio dopo una qualificazione Uefa e una finale di Coppa Italia, ma soprattutto per la gradinata sud, che rappresenta, prima di tutto e tutti, la Sampdoria, sempre, ovunque e comunque.
SAMPDORIA-UDINESE 2-2
MARCATORI: 13’ D'Agostino (U) [rig.], 32’ autorete di Isla (U) , 45’ Cassano (S) [rig.], 62’ Felipe (U)
SAMPDORIA (3-5-2): Fiorillo; Campagnaro, Gastaldello (67’ Ferri), Raggi; Padalino, Dessena (71’ Delvecchio), Palombo, Ziegler (61’ Sammarco), Pieri; Cassano, Pazzini. (Mirante, Lucchini, Stankevicius, Marilungo). All.: Mazzarri.
UDINESE (4-3-3): Handanovic; Isla, Zapata, Felipe, Pasquale; Inler, D'Agostino, Asamoah (74’ Obodo); Sanchez (90’ Ighalo), Quagliarella, Floro Flores. (Belardi, Domizzi, Lukovic, Zimling, Sala. All.: Marino.
ARBITRO: Celi di Campobasso.
AMMONITI: Gastaldello, Pieri, Campagnaro (S); Sanchez (U)
NOTE: spettatori 20.000, tra cui circa 300 friulani al seguito. Angoli 8-5 per l'Udinese. Recuperi: 2', 4'. |di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 163 volte