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2009-05-25

Catania: E vinsero tutti, felici...


E “vinsero tutti” felici e contenti, questo il lieto fine d'ogni impresa sportiva che abbia, come prologo, un cammino fatto di sacrifici, successi, fatiche e tutti quei momenti, d'esaltazione e scoramento, che fanno dello sport una metafora della vita.
Lo meritavano i giocatori , per i valori tecnici e morali mostrati lungo tutto il campionato; lo meritava il tecnico , Walter Zenga, per esser riuscito a battere record impensabili al suo arrivo; lo meritava la società , per gli investimenti fatti, non solo monetari ma anche e soprattutto sui giovani; lo meritavano i tifosi , per esser stati sempre al fianco della squadra, sostenendola e spronandola a dare sempre tutto, in campo; lo meritava la stampa , che altrimenti sarebbe stata costretta a cantare e suonare, da sola, inni di festa stonati per un contesto soddisfatto sì ma anche esasperato dalle ultime prestazioni, mediocri, della squadra.
È andato tutto per il verso giusto , iniziando col passo sbagliato . Alla rete di Bogliacino, al 28', giù i fischi del pubblico, ancora una volta; compendio, di quel che quest'ultima apparizione della squadra etnea al Massimino avrebbe potuto significare se Zenga non avesse quindi iniziato a sbracciarsi , ricordando ai suoi il perché erano scesi in campo a prender caldo, in questa domenica di Maggio, anziché trasferirsi in spiaggia con le famiglie.
La reazione c'è stata, e tempestiva, finalmente. I tifosi hanno mai chiesto più di questo? No, avevano solo piacere di festeggiare, la Salvezza , in un momento dove festeggiare non avrebbe fatto a pugni con l'orgoglio ferito perché, nel calcio si può perdere, vincere, pareggiare, retrocedere, salvarsi od andare in Europa, ed essere comunque orgogliosi della propria squadra perché questa, in campo, ha dato tutto quel che era nelle sue forze, nelle sue capacità.
Dal pareggio in poi, al Massimino, sarebbe stata comunque festa; ed avrete capito; non per il risultato quando per l'impegno messo in campo dai ragazzi, dalla voglia di vincere, dallo spirito impavido e mai domo che tanto rispecchia quello dei tifosi, presenti sempre ed ovunque.
Le reti di Morimoto, Mascara e Falconieri rappresentano, metaforicamente, quel giusto mix tra esperienza e gioventù che permette imprese, rimonte, come questa; ed essendo poi questa un'estrema sintesi del campionato rossazzurro, come detto, si può dire sarà anche quel giusto mix che permetterà, al Catania del futuro, di non voltarsi indietro per rivedersi grande, tra nostalgici sospiri di tempi che furono.
Così, alla fine, può essere festa, per tutti, compreso Zenga che pure darà l'addio alla panchina rossazzurra e che, probabilmente, aspettava un momento così per darne l'annuncio, in stile - Marino si potrebbe dire, per non correre il rischio di passare in primo piano rispetto ai meriti della squadra, e della società, che adesso entreranno nel vivo delle celebrazioni.
Anche in questo articolo, sfuma , l'annuncio di Zenga. Sfuma come l'immagine di colui il quale abbandona la festa prima che sia finita, perché sa, che, andati via gli ospiti, tornato il silenzio, il ricordo che gli resterebbe negli occhi, di quel luogo, non sarebbero più sorrisi ed allegria , ma carte sporche, lasciate in terra, da raccogliere. Catania - Napoli 3-0, benvenuto da vincente; Catania - Napoli 3-1, addio da vincente.
Chiuso il cerchio: un anno, mille storie, una lunga emozione.
Grazie a tutti, e grazie Mister ....
E vinsero tutti, felici e contenti
|di Marco di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 159 volte


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