Non certo perché in queste noterelle si era accennato al tema, ma la passata domenica di campionato ha visto il trionfo degli effetti sommati e congiunti di una serie di risultati incrociati. Come è noto, tale intreccio di partite e di esiti aveva senso soprattutto per la zona retrocessione, ma non solo. Ecco allora che uno sbiadito 0-0 strappato dal Bologna contro il Chievo in trasferta assume le dimensioni ed il ruolo di uno dei risultati più importanti della stagione. Ma come, un pareggino magro e pallido può essere determinante? Sì, ma solamente perché il Torino perde in casa dal Genoa e perché il Lecce si taglia definitivamente fuori dalla lotta per la salvezza. Contemporaneamente vengono smentite le sacerdotesse di pettegolandia, vale a dire tutti quei cronisti ed opinionisti che, per sette giorni, hanno bombardato giornali, radio e televisioni dando fiato, troppo e fino a stancare assai, alle trombe del sospetto. In base alle quali il Bologna sarebbe stato "segato" dagli accordi inconfessabili che specie a Torino non potevano vedere che un grifone perdente. Così non è andata ed ora si spera che si parli di Bologna-Catania, in scena domenica prossima e non più di paste e pastette.
Sì, il Bologna, per scarso fisicamente e tecnicamente che sia, ha il suo destino esclusivamente nelle proprie mani. Signori, le cose stanno in questo modo: i rossoblu sono ora a pari punti coi torinisti, ma sono in vantaggio nella classifica avulsa per una migliore differenza reti. Ergo, per salvarsi, debbono fare gli stessi punti del Torino, pari o vittoria che sia. Si giocano Bologna-Catania e Roma-Torino, ecco il bivio fatale e cruciale, dove poco o niente varrà il sottobanco o cose simili. Infatti se, con una posta tanto alta in palio, il Bologna non riuscirà a battere i siciliani o se, comunque, lascierà punti in più al Torino, il verdetto sarà impeccabile, perché non battere i catanesi, demotivati e sazi, sarebbe una colpa ancora peggiore di tutte quelle accumulate in stagione messe assieme. E' tutto qui, dopo numerose ultime spiagge calpestate nei mesi scorsi, che poi tanto ultime non erano, adesso viene la vera ultima spiaggia, senza appello o possibilità di replica. Cari ragazzi, caro Papadopulo è tutto nelle vostre mani.
Quindi Chievo-Bologna può andare tranquillamente in archivio. Le squadre hanno giocato solo una cinquantina di minuti, avendo a quel momento il Chievo realizzato che l'indispensabile punto cui anelava non sarebbe stato per nulla messo a rischio da un competitore come il Bologna, già stanco e senza una valida idea specie in chiave offensiva, anche perché menomato da un infortunio occorso al greco Moras e limitato in avanti da un Osvaldo del tutto evanescente. Che poi le cose siano andate bene (anche nel calcio forse tutto è relativo) nonostante la discesa in campo di Adailton, Cesar e Confalone può voler dire che gli dei del football non hanno completamente perso di vista il vecchio ed affannato Balanzone.
Gli stessi dei che non possono non essere stati toccati dagli oltre seimila tifosi bolognesi presenti al Bentegodi, con un sostegno di suoni e colori ai propri beniamini decisamente risolutivo e raro a vedersi in altri stadi. Seimila e più, vestiti del tifo rossoblu, tutti uniti per dirigere questa barca sportiva laddove gli attori in scena -giocatori, tecnici e società- non hanno sempre dimostrato di saperla dirigere. I più credenti attribuiranno alla discesa della Madonna dal Colle della Guarda la mano benefica che ancora consente ai rossoblu di sperare in un'incredibile possibile salvezza. Lasciamo che ognuno trovi la sua chive di lettura, anche perché in questi casi, come si dice, "a caval donato"… Cose di cui si parlerà, però adesso un grosso grazie a questi seimila capaci di applaudire "questi" beniamini…. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.com| - articolo letto 134 volte