Ennesima recita incolore degli uomini di Ancelotti. Ora il futuro passa da Firenze. La stagione che avrebbe dovuto segnare il riscatto in campionato e il ritorno ai vertici del Milan si è trasformata in un incubo, ancora più nero e spaventoso in queste ultime settimane: in particolare domenica contro la Roma è andata in scena l’ennesima recita incolore degli uomini di Ancelotti, che andranno a giocarsi il fondamentale terzo posto nel catino infuocato del ‘Franchi’ di Firenze. Come non bastasse l’oggettiva negatività di questa situazione, si è aggiunto l’addio poco festoso riservato da parte della Curva Sud a Paolo Maldini: le motivazioni degli attriti tra il capitano e la ‘nouvelle vague’ del tifo organizzato rossonero hanno radici profonde e discuterle in questa sede pare inappropriato, anche perché da sempre le questioni legate al mondo ultras hanno più a che fare col ‘dietro le quinte’ piuttosto che con ciò che accade sul campo e alla luce del sole. Dunque se non si sanno i particolari e le motivazioni reali della vicenda sarebbe meglio tacere. Detto questo, forse sarebbe stato più opportuno rinviare la contestazione ad altra sede e destinare la giornata di ieri alla celebrazione di uno dei più grandi giocatori della storia del Milan.
Invece risultano più condivisibili, al di là dei toni e delle parole usate, le contestazioni a Silvio Berlusconi: il tifoso milanista è stanco di promesse, di illusioni, di favole (vedi la storia della ‘squadra più titolata al mondo’), di amarcord e di pseudo verità abilmente manipolate (vedi Galliani che attribuisce le colpe per la stagione fallimentare solo agli infortuni) che puntualmente a maggio si trasformano sì in trionfi, ma per l’altra squadra di Milano. L’Inter vince, programma, compra e si rinforza e noi sembriamo sempre alla finestra, aggrappati ad un passato che via via si allontana e sbiadisce. In questo senso il richiamo a Berlusconi pare complessivamente adeguato: servono programmazione, serietà, investimenti e anche maggiore chiarezza nella comunicazione verso i tifosi.
Come se non bastasse la situazione problematica sopra descritta, continua la telenovela- Ancelotti, che pare ormai stia per giungere a conclusione con la fine del rapporto tra il tecnico di Reggiolo e il Milan e con il conseguente inizio dell’era Leonardo- Tassotti: questa soluzione non soddisfa una buona fetta dei sostenitori rossoneri e anche noi ci permettiamo di avere delle riserve in quanto ci pare che sia una soluzione di ripiego e al risparmio, dettata dalla paura di dare un taglio netto con l’esperienza ancelottiana e orientata a far sedere sulla panchina rossonera degli altri ‘yes men’ che sposino sempre e comunque la linea societaria, a partire dalla campagna acquisti- cessioni. Proprio tale atteggiamento è stato, a nostro parere, uno dei difetti maggiori dell’ultimo periodo di Carletto e la scelta ricaduta su due elementi che porterebbero teoricamente avanti questa linea non ci pare promettente.
Anche se ormai è poco probabile, speriamo che la società ritorni sui propri passi e punti su un tecnico esterno al mondo del Milan degli ultimi anni (Spalletti, Allegri, Rijkaard, Ballardini) ma la cosa importante è che ci siano programmazione e investimenti mirati e non scuse e la solita propaganda d’accatto. Ci prepariamo quindi alla sfida con la Fiorentina, che grazie al pazzesco calo delle ultime tre partite diventa decisiva in chiave terzo posto. Ci auguriamo con tutto il cuore che ci sia un sussulto d’orgoglio della squadra e che si possa ottenere almeno questo risultato minimo - tra l’altro basterebbe non perdere con più di un gol di scarto - per poi archiviare questo annus horribilis. La fine del tunnel 2008/2009 è vicina, forza e coraggio. Che si intraveda almeno un filo di luce al termine della sfida con i Viola! |di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 161 volte