Come spesso accade al termine del campionato quando c'è da tirare le somme, per chi lotta per non retrocedere (e Cairo se ne intende) inizia una sorta di battaglia psicologica. Il numero 1 granata tenta l'ultima carta, quella della disperazione, quella di vedere complotti ovunque quando per primo dovrebbe guardare in casa propria, quella di creare caos nel Bologna in modo da non poter vivere l'ultima giornata con le dovute attenzioni. Ne ha per tutti, a partire dai Menarini: "Non mi è affatto piaciuto che la Menarini, in settimana abbia più volte citato "i miei amici del Genoa". Chievo-Bologna non è stata una partita di calcio: i portieri non sono stati mai impegnati. A Torino, invece, sembrava che il Genoa giocasse per lo scudetto". Ne ha per il Genoa stesso, quasi ai granata fosse dovuto qualcosa sul campo, e a zittirlo è stato l'allenatore dei grifoni, Gasperini: "Fra le righe, si capisce che Cairo si aspettava qualcosa da noi, e questo è inaccettabile. Io ho parenti e amici di fede granata, ma se questa mentalità parte addirittura dai vertici del calcio, allora è la fine. Non è vero che non avevamo obbiettivi: e la Champions?". Cairo che vede combine tra Chievo e Bologna, quando se solo ragionasse sulla cosa si renderebbe conto che se non fosse stato per la sconfitta del Torino, i rossoblu sarebbero in serie B. L'atteggiamento tra clivensi e gli uomini di Papadopulo è presto spiegato. Ai padroni di casa bastava un pari, perchè andarsi a creare problemi quando con una possibile sconfitta sarebbero stati risucchiati nella lotta per retrocedere? Venendo al Bologna, si tratta semplicemente di una squadra stanca, che ha provato nei primi venti minuti ad offendere, poi si è lasciata andare sperando il pareggio potesse tornarle utile, sperando nelle disgrazie altrui che, fortuna nostra, sono arrivate. Il popolo granata si sente offeso, come se qualcuno avesse voluto mandarlo in serie B. E si lamenta, perchè dopo la rissa finale contro il Genoa (chissà poi perchè è accaduto, forse il risultato non doveva essere questo?) dove sono volati spintoni e cazzottoni, sono stati squalificati sette giocatori e domenica a Roma andrà con più di mezza squadra costituita da primavera e senza un solo uomo in attacco (fuori Abbruscato e Stellone, out Bianchi appiedato dal giudice sportivo). Eh già, in genere quando ci sono queste risse non squalificano nessuno, danno premi a chi le da più forte. E ancora: "Ci vogliono mandare in B", urlano i granata. In questo Cairo è stato davvero perfetto, è riuscito a spostare le attenzioni su altre argomentazioni e, se b sarà, il colpevole non sarà lui ma i cattivi del Genoa, del Bologna e del Chievo, non che il palazzo. Per finire: "Ci hanno penalizzato, avremmo dei punti in più". Basta pensare alla partita Torino-Bologna quando Morganti regalò un rigore ai granata inconcepibile, assurdo, incommentabile. Sicuramente alcuni torti durante l'arco del campionato vi saranno stati, ma questo accade a qualunque (o quasi) squadra, compresa la nostra. E ora ci si metton anche i tifosi del Catania, prossimo avversario dei rossoblu, che vorrebbero farla pagare a Cairo per qualcosa successo in passato. La tifoseria rosso azzurra desidera i granata in B e chiede una partita da parte dei suoi in infradito e ombrellone. Per come la vediamo noi, chiunque retrocederà, Bologna o Torino, se la sarà guadagnata sul campo. |di Mario Sacchi - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 142 volte