Un anno fa avevamo tutti sognato qualcosa di grande, mentre la gioia di una città intera abbracciava i suoi eroi sotto Palazzo D’Accursio convinta davvero di essere tornata al suo posto e di non doverlo più lasciare, perché la casa del Bologna ci aveva di diritto riaperto le porte. E un ritorno migliore non ce lo saremmo potuto aspettare, perché ripresentarsi dopo 3 anni di assenza nel modo in cui ci siamo inventati a San Siro, resterà un’emozione impagabile che certamente faceva presagire un’annata di soddisfazioni, o quantomeno che avrebbe fatto divertire un popolo che tanto ha dato a quei colori e ben poco sta ricevendo indietro. È stata l’Atalanta a risvegliarci, a mandare il chiaro messaggio che in termini di gioie a Bologna quest’anno avremmo pagato a caro prezzo tutta l’euforia della passata stagione. E così è stato, un campionato fra i più deludenti e umilianti che in 99 anni di storia il Bologna abbia prodotto, una serie di nefandezze ed errori al limite dell’indecenza compiuti da una squadra, da tecnici e dirigenti che non reggono neanche col binocolo il parallelo con una tifoseria meravigliosa per usare un eufemismo. A Bologna ora come ora è vietato sognare, ma noi non ci stiamo e non ci staremo mai, a queste condizioni da Cittadella o Vicenza o Lecce qualunque. Si è arrivati così a disputare una stagione più che pessima che solo miracolosamente ci vede ancora qui, alla vigilia della trentottesima giornata, a giocarci il match point per la permanenza in serie A. Per tre volte nelle ultime tre uscite siamo risorti in zona Cesarini quando già eravamo sulla via della sepoltura totale, il rigore a Torino, il lampo di Volpi col Lecce, ma soprattutto El Principe sul tabellone del Bentegodi. Il nostro destino ci è stato rimesso in mano, queste righe non vorranno nemmeno perdere tempo con i deliri di un Cairo che le sta provando tutte e anche di più per salvare faccia e squadra dal baratro. Bologna-Catania come Bologna-Pisa? Sinceramente non crediamo, ma ce lo auguriamo. Per tanti motivi, su tutti la condizione dei nostri 11 che definire sulle gambe equivale ad un complimento. Ma ora si tratta dell’ultima corsa, con la speranza che la stragrande maggioranza di queste brutte facce da lunedì prenda le strade che più li allontanano da casa nostra per il futuro. Per gli ultimi 90’ bisogna fronteggiare un’emergenza clamorosa, difesa a pezzi da reinventare, abbondanza quantitativa ma non qualitativa a metà campo, il ballottaggio Adailton-Osvaldo per affiancare l’unico a cui dobbiamo le residue speranze da inizio campionato. Zenga ha già salutato Catania, spazio a chi ha giocato meno ma non troppo, e comunque dopo le esternazioni del presidente granata i siculi non potranno avere un atteggiamento molto remissivo. Come anche la Roma, del resto. Che rappresenta probabilmente la nostra maggiore speranza, specialmente se almeno uno fra Totti e Vucinic verrà mandato in campo da uno Spalletti che non sta certo forzando gli allenamenti settimanali. Il fischio finale di Banti sarà una liberazione, in un senso o nell’altro. Consapevoli come tifosi di avere fatto il nostro dovere e anche molto di più, e che specie in questo finale di stagione senza di noi la barca sarebbe affondata da un pezzo. L’importante sarebbe andare in vantaggio nel primo tempo, in modo da condizionare anche il risultato dell’Olimpico. Ma le chiacchiere stanno a zero, sarà il Dall’Ara a giudicare se questo povero Bologna si è guadagnato bene o male la permanenza in quella che abbiamo sempre reputato casa nostra o se il Centenario a Gallipoli deve diventare realtà. DifendiamolA.
Probabili formazioni:
Bologna: Antonioli; Zenoni, Castellini, Terzi (Lanna); Marchini, Mingazzini, Volpi, Mudingayi, Valiani; Osvaldo; Di Vaio.
A disp: Colombo, Belleri, Lavecchia, Coehlo, Amoroso, Mutarelli, Adailton.
All: Giuseppe Papadopulo.
Catania: Kosicky; Stovini, Terlizzi, Captano; Izco, Carboni, Tedesco, Llama; Mascara; Martinez, Morimoto.
A disp: Acerbis, Bigianti, Silvestre, Sciacca, Paolucci, Falconieri.
All: Walter Zenga. |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 141 volte