Milan: una grande squadra ha bisogno di grande equilibrio
Manchester. Non si puo’ non avere ammirazione e apprezzamento per un club storico come quello rossonero, ma e’ proprio in virtu’ di un forte rispetto che bisogna guardare in faccia alla realta’ identificando, prima, e affrontando dopo, i problemi che attanagliano la squadra di Milanello. Intendiamoci, il Milan non rischia di non qualificarsi per la coppa Uefa o addirittura la retrocessione. I problemi sono ben altri, di carattere piu’ delicatamente di atmosfera, la cui natura non da’ alibi a sottovalutarli e soprassedere. Ma andiamo con ordine. Kaka’ sembra sempre piu’ vicino alla partenza e le insistenti voci, che questa volta, sempre secondo le quote piu’ aggiornate, lo vedono al Real Madrid, non placano di certo l’animo dei tifosi. Quest’ultimi proprio nella partita contro la Roma hanno srotolato uno striscione con la scritta: "Devi Spendere", che lascia poco adito a dubbi. La tifoseria e’ contro un’amministrazione che sta lasciando andar via uno dei migliori giocatori del momento senza aver ancora sentito parlare di acquisti. La cosa lascia di stucco chi, nonostante la crisi economica in atto, rinnova l’abbonamento allo stadio per poi vedersi sottrarre a pezzi gli attori migliori senza registrare ancora nessun rimpiazzo sulla scena. E allora, con equilibrio, senza esagerazione e spavalderie, ecco che l’amministrazione deve accogliere l’invito, che piu’ diretto non poteva essere, di fare una buona campagna acquisiti. Francamente il riferimento ad un calcio sempre piu’ dominato dai petrodollari fatto dal presidente del Consiglio nei confronti dei campionati spagnolo e inglese e’ un dato di fatto. Il Milan non vuole usare gli stessi pesi e misure dello show business spudorato, ma i soldi che incasserà dalla vendita del campione del momento piu’ quelli che riceve dagli sponsor delle scommesse debbo essere assolutamente reinvestiti per una serie di ragioni.
Sicuramente la piu’ importante delle quali e’ far sì che la squadra di Milanello rimanga prestigiosa e autorevole, con un ambiente dove si lavora bene, in modo da diventare punto d’attrazione ed invertire il flusso che oggi vede gli attaccanti e difensori migliori andare oltre i confini del calcio nostrano. Ancora, un team di grosso calibro ha una tifoseria dello stesso livello, e di sicuro un clima piu’ sereno avrebbe evitato la contestazione, non condivisibile, della curva contro Maldini. Il capitano rossonero e’ il calcio, come ha affermato il sempre diretto presidente del Palermo Zamparini. Soprattutto c’e’ bisogno assoluto di serenità ed equilibrio nell’ultima partita del campionato, che vede la squadra impegnata contro la Fiorentina in un’impresa volta ad ottenere 2 goal di scarto che eviterebbero i penosi preliminari per la qualificazione alla Champions League. Il Milan non rischia grosso in termini di traguardi, ma una grossa squadra non puo’ rischiare di mancare l’unico dei traguardi possibili rimasti quest’anno. Non e’ da Milan. |di Salvio Caruso - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 142 volte