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2009-06-01

La Lazio cade con la Juve: Tripudio per Nedved che lascia...Appuntamento alla Supercoppa


Ultima di campionato per calare il sipario e dare a tutti appuntamento alla prossima stagione. La Juventus di Ciro Ferrara cerca i tre punti per ipotecare il secondo posto e mettere in caldo la qualificazione in Champions senza passare per i preliminari. Per i biancocelesti invece, unica motivazione: onorare il campionato. Ne esce una partita godibile, giocata a viso aperto dalle due formazioni. Al 3’ passa subito la Juve che fa valere le sue alte motivazioni. I padroni di casa sfruttano a pieno la loro rapidità di manovra sulla catena di destra con l’accoppiata Marchisio-Iaquinta.
I bianconeri mettono a nudo le defaillance di una Lazio in vacanza già da alcune settimane e precisamente dalla conquista della coppa Italia. L’azione del vantaggio juventino si innesca dalla trequarti con una spinta di Marchisio ai danni di Del Nero, non sanzionata dall’arbitro Peruzzo. Dai tacchetti del centrocampista bianconero parte l’assist per Iaquinta. La punta della Juventus si allarga sulla destra e beffa il solito e incauto Carrizo in uscita, con un rasoterra che lo infila sotto le gambe. La Vecchia Signora spinge e impone la sua legge sul campo composta da poche e semplici regole: Juventus che attacca e Lazio che si difende. Per larghi tratti del primo tempo (in particolare in avvio di gara) infatti la compagine di Rossi non riesce a rialzare la testa, restando rintanata nella propria metà campo. Ma al 14’ il primo acuto laziale spaventa i bianconeri. Nasce tutto dai piedi del giovane Kozak. Il baby primavera, aggregato alla prima squadra da alcuni giorni insieme a Tuia, Mendicino e Perpetuini, raccoglie un rimpallo laziale nella zona di capo governata dai bianconeri, che si trasforma in un vero e proprio assist per l’attaccante biancoceleste.
Kozak supera sullo scatto l’intera retroguardia di casa e con la punta del piede tenta il cucchiaio ai danni di Buffon, ma la palla sorvola la traversa. I padroni di casa provano a riaccendere i motori, ma la brillantezza mostrata in avvio stenta a ritrovarsi. Allora sale in cattedra Pasquale Foggia che scambia la fascia di competenza con Brocchi e tenta un nuovo affondo. Bella l’azione sulla destra del fantasista partenopeo, che dopo un’ubriacante serpentina in area juventina, impegna Buffon, costretto a salvarsi in due tempi. La gara viaggia in un equilibrio perfetto sia dal punto di vista del gioco, che delle occasioni, con l’unica variante, il gol di Iaquinta. Prima del duplice fischio di Peruzzo e il consueto cambio campo, c’è solo il tempo per gli applausi a Del Piero bravo e sfortunato nella sua spettacolare rovesciata in area biancoceleste, con la palla che schizza via alta sopra la traversa. Il caldo e la cappa d’umidità rubano nell’Olimpico di Torino la scena al calcio. I ritmi, nonostante la gara sia l’ultima di campionato, restano comunque buoni e Juventus e Lazio continuano ad affrontarsi senza timore. In partenza il light motiv del primo tempo resta invariato e viene riproposto dagli interpreti in campo. Al 56’ Kozak ci prova dal limite, ma disturbato da Legrottaglie colpisce male e manda alto. Due minuti più tardi i bianconeri raddoppiano. A beffare Carrizo per la seconda volta è ancora Iaquinta, ma stavolta il merito è tutto di Pavel Nedved. Il giocatore ceco, oggi con la fascia di capitano nella sua ultima uscita in bianconero dopo otto anni di militanza, strappa palla in pressing ad un distratto De Silvestri e consegna a Iaquinta.
L’attaccante ex-Udinese calcia di precisione nella porta laziale con Carrizo che resta immobile. Il 2-0 consegna gara e posta in palio ai bianconeri che chiudono il discorso partita anzitempo. Gli ultimi minuti di questo campionato nello stadio juventino diventano passerella delle giovani promesse biancocelesti (esordio di Tuia e quarta uscita di Mendicino, ndr), ma soprattutto in un tripudio di applausi per un campione vero chiamato Pavel Nedved. L’ex-pallone d’Oro, abbandona la Juventus dopo anni ed anni di successi e soddisfazioni. Il caso o il destino vuole che l’addio del bianconero si consumi davanti a quella Lazio che lo scoprì e lo fece grande nell’era Cragnotti. Abbracci e inchini del capitano biondo prima di mandare in archivio la sua ultima stagione. Vince la Juve che resta seconda (insieme al Milan, ndr), la Lazio invece saluta e rimanda tutti alla supercoppa italiana dell’8 agosto contro l’Inter a Pechino. Adesso stop al campionato e vacanze per tutti.
|di Alessandro Zappulla - La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 163 volte


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