Milan terzo e qualificazione Champions raggiunta. I rossoneri sono andati a meritarsela a Firenze, vincendo per 2-0 contro una Fiorentina mai veramente pericolosa. Ma quello che più rimarrà di questa ultima uscita stagionale dei rossoneri saranno gli addii di Paolo Maldini e Carlo Ancelotti. Due che col Milan hanno vinto tutto e che per motivi diversi lasciano col sorriso a metà. Di Kakà e Pato i gol che hanno deciso la partita: per il primo forse un futuro spagnolo, per il secondo un’eredità pesante da raccogliere in fretta per guidare il Milan del futuro.
ASSALTO VIOLA - Alla Fiorentina serviva vincere con due gol di scarto. Missione tutto sommato non impossibile visto il Milan delle ultime settimane. E in effetti i viola ci credono da subito. Prandelli lancia la carica e i suoi schiacciano il Milan nella sua metà campo. Passano una decina di minuti prima che i rossoneri mettano la testa fuori dal guscio. Ci pensa Jankulovski a far paura a Frey con un’azione personale conclusa a lato. La Fiorentina non si spaventa: Semioli risponde un minuto dopo con un colpo di testa poco preciso.
BOTTA E RISPOSTA - Una fiammata, quella iniziale dei viola, che si spegne col passare dei minuti. Il centrocampo del Milan rallenta il gioco e imbriglia gli uomini di Prandelli, incapaci di mordere come nei primi minuti. E’ Gilardino a tenere alta la tensione con un colpo di testa in anticipo di poco a lato. Ma il Milan c’è e lo fa vedere con Flamini poco dopo: gran tiro dalla distanza del francese che scheggia l’incrocio dei pali. Un coccolone per la Fiorentina, che continua a soffrire: alla mezz’ora Zambrotta si libera sulla destra e calcia a rete, Frey respinge. Si va negli spogliatoi: Fiorentina intraprendente, Milan saggio.
RIPRESA - Secondo tempo e Milan che passa in vantaggio. Anticipo in area di Gamberini su Inzaghi, Kakà a rimorchio appoggia nell’angolino. Viola sotto di un gol e con un’unica alternativa: attaccare fino alla fine alla ricerca della tripletta vincente. Una parola, perché i rossoneri difendono con puntualità e ripartono con contropiedi velenosissimi. Ne sa qualcosa Inzaghi, che solo davanti a Frey calcia altissimo.
PATO - Prandelli non ci sta e le prova tutte: fuori Jovetic e Vargas, dentro Jorgensen e Gobbi. Ancelotti risponde togliendo Inzaghi e puntando tutto sulle ripartenze di Pato. Mossa vincente, quest’ultima: perché il papero prima si mangia una palla gol servita al bacio da Beckham, poi sfrutta bene un passaggio illuminante di Kakà battendo Frey con un colpo da sotto.
ADDII - 2-0, fine della partita e di molto altro: fine del calvario di Nesta e Gattuso, che tornano in campo negli ultimi minuti dopo tempo immemore; fine della carriera di Paolo Maldini, che esce per la standing ovation nel finale senza essere sostituito da nessuno. Fine dell’avventura in rossonero per Ancelotti, senza applausi né celebrazioni. Per i ringraziamenti di rito ci sarà tempo. Da domani al suo posto ci sarà Leonardo, oggi al fianco di Galliani: gli abbracci tra i due in tribuna in occasione dei gol erano tutto un programma. |di Federico Bettello - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 183 volte