Come sarà il nuovo Milan?
Ora che è caduto il velo sul segreto di Pulcinella, ai tifosi del Milan interessa sapere che tipo di squadra vedranno per i prossimi due anni. Come sarà il Milan di Leonardo? A illustrarcelo è il diretto interessato, che però filosofeggia e argomenta senza entrare troppo nello specifico e talvolta finisce preda di una contraddizione in termini. Premessa: Leo evita qualsiasi riferimento al mercato, non sa se il suo Milan potrà contare su Kakà, dichiara di voler rilanciare a tutti i costi Ronaldinho, come Berlusconi raccomanda caldamente. E’ il primo allenatore brasiliano della storia del club, ha a disposizione una squadra a forte impronta brasiliana, che secondo radiomercato dovrebbe essere ancora più marcata. E allora Leo vuole un Milan d’attacco, ancora più offensivo, in grado di dar fondo al suo talento e tradurlo sul campo. Come logica conseguenza, nelle intenzioni sarà un Milan divertente e spettacolare.
Il modello è il Brasile di Telè Santana buonanima, che se avesse avuto un portiere e un centravanti decenti sarebbe stata la formazione più forte di ogni epoca. Uno dei pochi proclami di Leonardo riguarda il potenziamento deciso del gioco sulle fasce, ciò che il Milan ancelottiano non prevedeva, o prevedeva indirettamente ai tempi d’oro di Cafu e Serginho, terzini atipici unici nel loro genere. Ma il neo-tecnico del Milan promette anche di preservare l’identità tattica consolidata in questi anni e che il modulo base sarà il 4-3-1-2, cioè il meno adatto a contemplare degli esterni di ruolo, che tra l’altro in rosa non esistono. Dal Brasile dell’82 si salta poi, come di palo in frasca, a Fabio Capello, indicato come modello di allenatore perfetto. A parte il fatto che Capello è un duro che guarda al fine e non ai mezzi, il che comporta un inevitabile e rimediabile logorio dei rapporti interpersonali e il Leonardo che conosciamo sembra essere uomo diametralmente opposto, il che non vuole insinuare che non abbia il polso per guidare la truppa o che non sia capace di alzare la voce. Ma i dubbi ci sono, si capisce che Leo deve ancora orientarsi e ad oggi non è chiaro cosa ci attenda. |di Matteo Culturani - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 167 volte